Giulia, fiocchi di passione che accarezzano il suolo delle opportunità

Spread the love

Presso la Capitale, c’è una giovane artista che riesce a regalare sogni ed emozioni a grandi e piccini solo con l’ausilio della suggestiva arte del Cosplay. Il suo nome è Giulia e le sue “prodezze” sono di libera diffusione attraverso la sua pagina Facebook: Yuria Cosplay.

Le sue performance artistiche attraggono (a modi calamita) fan, internauti e Otaku da ogni angolo della penisola. Sì, perché a Giulia basta uno spunto su cui lavorare per attrarre il suo pubblico interpretando personaggi a dir poco superbi. Ciò che viene fuori dai suoi lavori, infatti, pare avere una propria linfa vitale, sembra quasi che quegli sguardi, quelle personalizzazioni e quelle posizioni, siano continuatamente pronti a liberarsi da quel carceriere chiamato “costume” per esistere al di la dell’interpretazione.

È bastato poco a questa talentuosa ragazza, per imparare a sprigionare vita dalle proprie gesta. Nessuna scuola vi è dietro tutto ciò, solo la creatrice ha di fatto il dono di riuscire a far cadere, come petali di salice, estasianti fiocchi di passione. Con una leggiadria che la contraddistingue, infatti, ha avuto modo di trionfare presso palcoscenici fieristici di rilievo nazionale, come: Comixpoli 2013 (Rapunzel), Narnia Fumetto 2013 (Rapunzel) e Festival Steampunk 2015 (Ariel)

I Cosplay da lei generati, incarnano alla perfezione: Charizard dei Pokémon, Rapunziel, Lady Nera di Sailor Moon, Jasmine da Aladdin, Pandora da Lost Canvas, Ariel de La Sirenetta, Sailor Mars di Sailor Moon, Mur dell’Ariete, Hilda di Polaris e Shaina dell’Ofiuco di Saint Seiya. In queste opere di grande successo, vi sono incarnate le gesta immemori, le eccellenti tecniche fotografiche di Alessio Buzi e CharizArt che, con maestria e professionalità, hanno saputo sfruttare al meglio le potenzialità di un soggetto di livelli eccelsi.


Benritrovati su “Mankey News” e ringraziamo Giulia per averci concesso questa intervista. ^o^ Parliamo un po’ di Cosplay, quali sono i sentimenti che nutri per questa bellissima arte e cosa ti trasmettono i personaggi da te interpretati?
«Prima di cominciare vorrei ringraziare voi della redazione di “Mankey News” per avermi dato questa bellissima opportunità, Grazie!

Il Cosplay per me rappresenta tutto ciò che sono diventata oggi ed è il mezzo con il quale esprimo la mia fantasia e la mia creatività. Sono sempre stata una persona dotata di grande manualità e ogni volta che lavoro su un nuovo personaggio mi sento davvero viva, ci metto cuore e anima in questa mia passione. I personaggi che interpreto sono tutti eroi della mia infanzia e c’è un po’ di me in ognuno di loro, ed è proprio per questo che ci metto impegno per realizzarli al massimo».

Cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera da cosplayer e quali sono state le persone che ti hanno aiutato a immergerti in questo fantastico mondo?
«Frequento fiere del fumetto dal 2005 e ricordo che aiutavo mio cugino ad indossare il suo cosplay e un giorno per scherzare mi disse “perché non cominci anche tu?” …ho cominciato nel 2009 e non mi sono più fermata…si viene travolti in un mondo di colori, fantasia e divertimento. Inizialmente non è facile perché non sai da che parte cominciare e soprattutto perché vieni vista come “quella che si veste da cartone animato” e tutto ciò ti può scoraggiare…ma io ho avuto la fortuna di avere la mia famiglia al mio fianco e vedendo quanta passione ci mettevo in quello che realizzavo mi ha sempre sostenuta e assecondata».

Pokemon, Saint Seiya, Sailor Moon, possiamo dire che i tuoi cosplay si basano specificatamente sugli anime degli anni ’80 e ’90 che hanno segnato i ragazzi della tua generazione?
«Esattamente, sono tutti Anime che ho vissuto in prima persona…in particolare ho una vera e propria mania per Sailor Moon, ho fatto davvero molti cosplay dedicati a questa serie e ovviamente non intendo fermarmi. Infatti il mio prossimo Cosplay sarà dedicato alla mia cattiva preferita di questo meraviglioso anime: Sailor Galaxia…che porterò al prossimo Romics».

Ci spieghi in due parole, cosa rappresenta per te il pokemon di fuoco della prima generazione, conosciuto al pubblico con il nome di Charizard?
«Ho sempre avuto un debole per i personaggi sfrontati e pieni di se ma nello stesso tempo con un gran cuore e credo che Charizard rappresenti proprio questo, non dimentichiamo che sono anche un amante dell’elemento Fuoco (si può notare anche nel mio cosplay di Sailor Mars) e adoro costruire armature, da qui è nato il mio Charizard armaturizzato».

Quanto è importante la privacy e la prevenzione nell’online e in ambito fieristico per un cosplayer? Inoltre, il web è da considerarsi una risorsa o un ostacolo per un ragazzo che respira l’anima di questo settore?
«Purtroppo è fondamentale…Parlo in prima persona perché io stessa ho dovuto aprire una pagina Facebook con un nome d’arte (Yuria Cosplay) dedicata unicamente a questa passione. In qualche modo sono stata costretta perché dopo ogni fiera ti arrivano moltissime richieste di amicizia…da una parte è bellissimo perché conosci persone stupende ma c’è sempre il rovescio della medaglia, purtroppo molti profili che provano ad entrare in contatto con te sono falsi oppure sono di persone non interessate minimamente al cosplay ma a ben altro…spesso mi è capitato di dover bloccare molti profili. E’ fondamentale valutare cosa rendere pubblico o no perché tutto ciò che si posta on-line diventa proprietà di tutti. Quindi il mio consiglio è di sfruttare il web per mostrare ciò che siete in grado di fare e per farvi conoscere ma sempre usando la testa! Mi raccomando!».

Possiamo dire che, sino ad ora, hai lavorato su molti Cosplay e tutti i personaggi da te impersonati sono da considerarsi una pietra miliare per gli Otaku più agguerriti. Quindi, nello specifico, come hai gestito il peso di interpretare questi capolavori? E, inoltre, come hai fatto a renderli dei tuoi cavalli di battaglia?
«La parola è solo una: Impegno. E’ fondamentale conoscere molto bene il personaggio di cui si sta facendo il cosplay proprio per renderlo al meglio. Non si tratta di farne il vestito e basta ma bisogna studiare ogni minimo dettaglio. Che tipo di luce ha il vestito oppure lo spessore della stoffa e il modo in cui cade addosso per rendere più reale possibile ciò che si vede attraverso un anime…questi sono solo dei piccoli esempi ovviamente…poi non bisogna sottovalutare l’interpretazione, ritengo che sia fondamentale. Personalmente tutti i personaggi che ho interpretato li ho fatti esclusivamente per me e ci ho messo davvero tanto amore, quindi non ne sento il peso perché se una cosa si fa con dedizione, pazienza e minuzia non si può sbagliare…e quando vedi che i tuoi sforzi vengono apprezzati e ammirati non puoi fare a meno di amare sempre di più questo mondo».

Attualmente quanti fan consultano la tua pagina Facebook e, in ambito fieristico, quanti uomini del settore ti “ronzano intorno” ammirando le tue eccellenti performance artistiche?
«Attualmente sono oltre 3000 ma spero aumenteranno, mi piace confrontarmi e se c’è qualcuno che vuole darmi qualche consiglio è sempre bene accetto. La cosa che mi piace dei miei fans è che non sono solo uomini anzi, credo che sia un profilo ben bilanciato tra uomini e donne e questo mi fa capire che creo lavori interessanti per tutti. Per una cosplayer donna è facile avere un vasto pubblico maschile o far crescere i like a dismisura…basta mostrare un po’ di più e fare la sensuale ma questo non è cosplay a meno che non sia il personaggio stesso a richiederlo. Voglio essere seguita per quello che so fare e non per quello che madre natura mi ha dato. Per quanto riguarda i ragazzi ce ne sono ma sono tutti molto rispettosi anche perché non è un segreto che il mio compagno è un Cosplayer e amo fare cosplay di coppia con lui».

In ambito Cosplay, è più importante l’interpretazione, il lavoro sui costumi, quello legato al make up, oppure queste tre cose sono tutte da definirsi indispensabili al fine di realizzare un lavoro degno di questo nome?
«Decisamente INDISPENSABILI! Ciò che differenzia un cosplay mediocre da un buon cosplay è proprio la cura del dettaglio in tutto, dalle stoffe, dalla scelta della parrucca e il modo in cui deve essere acconciata, dal make up che deve essere creato in base ai lineamenti del personaggio e poi ‘interpretazione che è basilare. Nel momento in cui si indossa un cosplay si diventa al 100% il personaggio interpretato. Per questo continuo a dire che è fondamentale scegliere un personaggio che amate e conoscete bene, che sentite affini a voi…risulterà tutto molto più semplice e naturale, e il divertimento è assicurato!».

Nel corso degli anni, il mondo dei Cosplay è cambiato radicalmente, il livello si sta alzando costantemente e ciò che un tempo era considerato un lavoro amatoriale, oggi viene ignorati da tanti ammiratori. Cosa ne pensi di tutto questo?
«La cosa buona è che grazie a questa crescita il mondo del cosplay viene sempre più conosciuto e viene visto come una cosa “normale” quindi la gente non si stranisce più di tanto quando gli racconti di questa tua passione, a differenza di qualche anno fa che era considerata una cosa decisamente stramba. I cosplay sono sempre più complessi e si sono cominciate ad usare nuove tecniche e materie plastiche per rendere il risultato finale sempre più eccellente. Per alcuni è anche diventato un lavoro come animatori, organizzatori di eventi e e anche icone di molte case famose all’interno di questo mondo. Le fiere sono aumentate e molte si sono evolute sia come eventi che come qualità e questo è decisamente un bene. La cosa che un po’ mi rattrista è che molti usano il cosplay solo per farsi vedere a livello fisico, essendo un hobby che si basa sull’apparenza, dimenticando davvero il significato della parola “cosplay”. Ormai sembra sempre di più un catalogo di biancheria intima che una bellissima arte da coltivare ogni giorno di più. Ma come dico io l’importante è pensare al proprio lavoro e dare il massimo fregandosene degli stereotipi».

Quali sono, secondo la tua opinione, gli aspetti più importanti e determinanti al fine di realizzare una buona interpretazione di un personaggio?
«Conoscerlo a fondo e sentirsi anche un po somigliante al personaggio che si è scelto. Mi è capitato di interpretare personaggi non proprio affini a me come per esempio Madoka tratto da Puella Magi Madoka Magica. Adoro quell’anime e amando tutti i personaggi ne ho scelto uno a caso…..b’eh ho portato quel cosplay solo una volta… haahhahaaahah… mentre quando indosso i panni della Lady Nera, di Pandora, di Tisifone oppure di Sailor Mars…li cambia tutto. Mi sento viva, mi sento che sto mostrando davvero un qualcosa che mi appartiene…è come dire a chi ti osserva “io affronto la vita così”….non a caso ho fatto nomi di tutte donne molto agguerrite e sono decisamente le mie preferite. Quindi mi raccomando, scegliete i personaggi con il cuore e non perché vanno di moda! Come ultimamente accade molto spesso».

Riprecorrendo la tua carriera, qual’è stato il personaggio (da te impersonato) che più ti ha fatto battere il cuore?
«B’eh ce ne sono molti ma se proprio devo sceglierne uno direi Eternal Sailor Moon…Non è assolutamente uno dei miei Cosplay migliori, ci sono parecchi errori che dovrò aggiustare anche perché intendo riportarla in fiera e renderle giustizia. Ma è il mio sogno di bambina divenuto realtà……sono stata rinchiusa in garage per 4 mesi per riuscire a completare quelle ali…oltre 4000 piume attaccate una ad una…e quando l’ho portata in fiera è stato meraviglioso…praticamente non camminavo più ahahah. Un emozione unica davvero».

Il mondo dei Cosplay è da considerarsi uno dei più vasti in ambito fieristico, lo “zoccolo duro delle fiere” per usare un eufemismo, dunque, in merito a ciò, quali sono stati i fans più invadenti e quali quelli che ti hanno regalato un fascio intenso di luce nei periodi più oscuri?
«Fortunatamente non ho mai avuto problemi seri con i fans ma per il semplice fatto che sono una persona molto selettiva quindi quando vedo situazioni scomode cerco di troncare all’istante i contatti. Per quanto riguarda periodi oscuri non ne ho avuti, o meglio, hanno provato ad infangarmi ma la mia forza interiore e le persone che mi seguono hanno fatto sparire tutta la negatività che avevo intorno ».

In ultimo, Giulia, per salutare i nostri calorosissimi internauti, cosa desideri dire al pubblico di “Mankey News”?
«Tengo a sottolineare che il Cosplay è per TUTTI… non bisogna mai fermarsi di fronte agli ostacoli o a ciò che la gente dice. Se si ha una passione bisogna coltivarla senza aver paura di essere giudicati. Bisogna farlo per se stessi, perché ci rende felici e liberi. Il Cosplay non è una maschera di noi stessi bensì una vera e propria dimostrazione di ciò che sappiamo fare. Ringrazio di cuore la redazione per avermi dato questa splendida opportunità. Un Abbraccio a tutti voi».

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *