Insidia del web, questo è l’argomento principale che oggi ci preme trattare; non parliamo, come già abbiamo fatto, dei leoni da tastiera, del cyberbullismo, né ancora di malelingue che celebrano la menzogna.
I Troll, chiamati anche fake, sono quei profili social che nascondono l’identità di chi li crea, alterando la realtà in maniera ambigua e deleteria; sempre più spesso, peraltro, ci ritroviamo ad assistere a quello che diventa il tema principale di questo articolo.
Furto d’identità: realtà grave quanto pericolosa, è un fenomeno e una grande piaga che caratterizza il mondo dei social, non risparmiando neanche il settore Cosplay a esso collegato. Recentemente si assiste spesso a questo reato, senza riuscire mai a estirparlo dalla radice.
Segnalare e denuciare diventano, in questi casi, un’arma non sono di diritto, ma di dovere; nel caso di cosplayers si arriva addirittura al furto del lavoro altrui, l’appropriazione della paternità di un’opera artistica che costa tempo e fatica.
Fortunatamente la solidarietà porta anche a quel fenomeno di passaparola per il quale diventa, in alcuni casi, facilmente individuabile il reo; l’unione che può divenire una delle più grandi armi a disposizione.
Il mondo del Cosplay è grande, solidale e unico nel suo genere, esso può sì detenere delle falle – specialmente quando si tratta di problemi legati alla privacy o all’eccesso di ingenuità – ma è e sarà sempre in grado di difendersi da esse a causa del suo sentimento di unione, puro ed inestimabile.
