Irene Tommasi, l’algida e fiera bellezza di Sansa Stark

Spread the love

La porta su Winterfell con questa intervista a Irene Tommasi, interprete di una meravigliosa Sansa Stark

Tra le perenni nevi di Winterfell  ha dimora la famiglia Stark, una lunga tradizione legata per sangue e leggenda ai metalupi. Tra queste ha spiccato, nell’opera “Game of ThronesSansa, qui interpretata da Irene Tommasi.

La ritroviamo, qui, nella sua ultima versione, fiera e decisa, con quegli occhi che guardano lontano senza perdersi mai d’animo. Se potessimo trovare qualcuno che incarni molta della forza del Nord, indicheremmo certamente lei.

Una sfida per Irene che si è calata in questo ruolo rispecchiandolo totalmente, non solo risultando naturale, ma trovando una somiglianza con la stessa attrice, Sophie Turner, che ha interpretato Sansa per tutte le stagioni di questa serie.

IL progetto di cui Sansa, peraltro, fa parte è in collaborazione con altri due fantastici interpreti: Andrea Scipi e Fabiola Fidanza nelle vesti di Jon Snow e della strega rossa Melisandre, personaggi cardine in questa serie.

A coronare il tutto le peculiari e rappresentative foto a cura di Stefano Del Ranco, Miriana MezzaniGleb Veremenko, coloro che hanno saputo con il loro obiettivo celebrare l’impegno e il grande lavoro di Irene.

INTERVISTA

Ciao Irene e grazie per averci concesso questa intervista per mankeynews.com! ^o^ Iniziamo con una piccola parentesi su di te. Come ti sei avvicinata al settore Cosplay?
«Innanzitutto ci tengo molto a ringraziare mankeynews.com in quanto questo è il secondo articolo in cui appaio, perciò grazie infinite nuovamente per esservi interessati ai miei attuali progetti in ambito Cosplay ovviamente. Posso tranquillamente affermare che la mia passione per il Cosplay si è sviluppata nel tempo, anche se, ovviamente, inconsapevolmente. Ricordo sempre una filastrocca che le maestre dell’asilo avevano scritto sulle particolarità di ogni alunno, me compresa, “Ecco Irene travestita, ogni giorno è divertita”. Mi sembra di vedere ancora la cesta in plastica che conteneva una miriade di vestiti, ogni giorno provavo le varie combinazioni ed ero anche gelosa se qualche bambina, talvolta, finiva per rubarmi la mia gonna preferita simile a quella di Sailor Moon, o il top simile a quello di “Bulma” di Dragon Ball… tutti per dire “Non sapevo di essere una Cosplayer”. Con il tempo mi sono resa conto che riuscivo benissimo ad immedesimarmi nei miei personaggi preferiti dei cartoni animati o dei film, da “Harry Potter” alle “Mew Mew”. Facevo commissionare dalla sarta del paese vestiti sempre più complessi e simili a quelli dei personaggi originali… per svariati anni ho partecipato alle fiere più conosciute come “La festa dell’Unicorno” a Vinci o l’intramontabile Lucca Comics nelle vesti di una semplice studentessa Grifondoro, ma attentissima nei particolari poiché,in ogni viaggio fatto a Londra, riportavo a casa un pezzo di “Warner Bros Studios”. Dopo poco è arrivata Fleur, un mio caro amico cosplayer notò una certa somiglianza con la bellissima attrice Clèmence Poèsy e da lì tutto è iniziato… parrucche, mastice, lenti a contatto sono divenute le mie migliori amiche (e nemiche, in quanto spesso sono molto scomode, tutti i lettori cosplayer mi capiranno). Ci tengo a dire che la divisa di Beauxbatons di Fleur è stata realizzata proprio dalla sarta del mio paese, la quale ha realizzato tutti i miei costumi da più di 20 anni a questa parte».

Al tuo attivo hai diversi Cosplay, realizzati peraltro con estrema accortezza e precisione. Quale è il tuo preferito e perchè?
«Beh,diciamo che la parola Cosplay accostata al termine “accortezza” è azzeccatissimo. Con il tempo ho potuto constatare che anche il più piccolo particolare in un Cosplay è tremendamente complicato. Per adesso sono molto affezionata al Cosplay di Fleur, il primo in cui ci ho messo veramente tutto il mio impegno per poterlo realizzare al meglio e perché legato ad un mondo che rappresenta a pieno la mia infanzia, sono comunque molto felice del mio progetto Disney, come anche di quello accostato al mondo di GOT. Tutto questo per dire che ho messo un pezzo di anima ( tanto per citare Harry Potter) in ogni Cosplay che ho realizzato sino ad ora, perciò non credo di voler o poter preferirne uno rispetto ad un altro».

Quale è stata la difficoltà maggiore nel tuo percorso da cosplayer?
«La difficoltà maggiore è stata quella di spiegare agli altri (amici e parenti) che cosa stessi facendo e in cosa stessi investendo. Molte persone sono ignoranti sull’argomento, in primis anche i miei genitori che , inizialmente, vedevano questa mia passione come un semplice divertimento. Far Cosplay è molto più della semplice “carnevalata”, l’attenzione per i dettagli dei costumi, il colore esatto degli occhi del personaggio, le svariate sfumature di materiali, ma soprattutto l’interpretazione. E’ difficile entrare nei panni di qualcuno o qualcosa non essendo un attore (dilettante o professionista che sia). Tutto sta nella passione e nella perseveranza di dire “Questo è ciò che voglio fare ed essere, ho sempre desiderato farlo perciò lo diventerò in tutto e per tutto, soprattutto per me stesso.”».

Veniamo al personaggio di Sansa Stark, la cui somiglianza con te e con l’attrice che l’ha interpretata non è poca. Quale è la caratteristica che ti ha spinto a sceglierla come Cosplay?
«Sono una fan di “Game of Thrones”dal 2013 circa, non ho letto tutti i libri, sono sincera,ma la serie tv è unica nel suo genere. Sansa non è il classico personaggio che tutti vorrebbero interpretare, non cavalca draghi, non sa assolutamente duellare e, nel corso della vicenda, dire che il fato le ha remato contro e diminutivo. Sarà che ho sempre avuto un’attrazione per i personaggi più complessi e meno fortunati, in più, postando qualche foto, il pubblico social mi ha fatto notare questa somiglianza con la Turner, ovviamente nelle espressioni, nello sguardo e nei connotati del viso alquanto spigolosi e pronunciati (come il naso, esempio eclatante). Visto l’amore per GOT e il personaggio di Sansa che mi aveva sempre incuriosita ho pensato “perché no?” e mi sono buttata».

E’ un personaggio, quello di Sansa, che ha avuto uno sviluppo notevole nella serie Game of Thrones… Cosa hai apprezzato maggiormente di lei e di questa sua crescita?
«Come ho già preannunciato, Sansa ha avuto uno sviluppo caratteriale notevole nel corso delle otto stagioni, da Lady maliziosa e desiderosa di diventare regina a fianco di un re è riuscita a divenire unica reggente del Nord, la sola cosa che lei ama visceralmente . Questa sua caratteristica mi ricorda molto un personaggio storico non indifferente, la Regina Elisabetta I, sposata con il suo popolo. Se andiamo a fare un breve riassunto della storia del “Little Bird” (così come la rinomina Sandor Clagane, il “Mastino”) vediamo che Sansa viene derisa da Joffrey, picchiata brutalmente dalle sue guardie e sottovalutata da Cersei, personaggio che la stessa Sansa ammira, ma teme. Dopo aver sposato uno dei personaggi più belli in assoluto della vicenda, Tyrion, viene “salvata” da Ditocorto e buttata tra le braccia di Ramsey Bolton. Quando s’intende il “mai ‘na gioia” non possiamo che riferirci alla sua adolescenza. Nonostante tutto ciò è riuscita a rialzarsi, combattendo con l’unica arma a lei rimasta, ovvero, traendo insegnamento dagli errori commessi e dalle malefatte subite durante il corso degli eventi. Sansa fa parte di quella schiera di personaggi poco epici che agiscono attraverso l’intelletto e la strategia. Di certo non è la Khaleesi che combatte cavalcando Drogon, ma, se ci pensiamo bene, Sansa non è altro che una Daenerys senza draghi, o almeno, questo è il mio punto di vista. Dany combatte per il Trono, Sansa per Winterfell».

Quando realizzi un Cosplay quale è l’iter che normalmente segui?
«Solitamente, prima di realizzare un Cosplay,osservo attentamente i particolari. Sono completamente negata a cucire, ma con il tempo sto imparando a distinguere i tessuti che mi si presentano davanti, grazie anche all’aiuto degli altri cosplayer e di coloro che accettano le mie commissioni, sono molto puntigliosa e spesso, presa dalla bramosia, non so nemmeno spiegare ciò che vorrei realizzare. Poi, ovviamente, studio le mimiche del personaggio e provo a dire qualche battuta davanti allo specchio o ad imitare qualche gesto. Questo tipo di “esercitazione” mi aiuta molto nelle fiere visto che, solitamente, tendo a starmene per conto mio. Improvvisamente mi trasformo».

Hai qualche work in progress in cantiere al momento? Ci vuoi spoilerare qualcosa?
«Di idee ne ho tante, ma per il momento credo che continuerò ad investire su Sansa Stark… ma visto che ho deciso di cavalcare l’onda di “Sophie Turner”,magari mi vedrete con una grande “X” sul petto… chissà».

Parlando di fiere, quale è stata la prima a cui hai partecipato come cosplayer? Come ti sei sentita?
«La prima fiera a cui ho partecipato in assoluto è stata la “Festa dell’Unicorno” a Vinci. Mi ricordo che ci capitai per caso e subito capii che quello era il mio ambiente ideale, come l’acqua per i pesci o le alte vette per le aquile. Non riuscivo a trattenere l’euforia, tantochè me ne tornai a casa con il portafoglio completamente vuoto… Non avevo mai visto così tanti stand colmi di gadget. Lo stesso anno andai al Lucca Comics e vedere tutte quelle persone interpretare i personaggi che avevano avuto un ruolo favoloso durante la mia crescita fu veramente emozionante. Decisi che avrei voluto fare lo stesso».

C’è qualche evento a cui vorresti partecipare?
«Sicuramente sarebbe bellissimo partecipare al Comic-Con di San Diego,ma forse, per adesso, mi accontenterei anche di qualche fiera o evento europeo, per poter portare un po’ di Cosplay italiano all’estero, come già stanno facendo in molti».

Quale ritieni sia la qualità o le qualità più importanti per un cosplayer?
«Parto sempre dal presupposto che un cosplayer dovrebbe avere un’unica qualità, quella del “sapersi divertire”. Vedo molti commenti acidi nei confronti di donne,uomini, ragazzi o ragazze che interpretano personaggi troppo anziani rispetto a come dovrebbero essere, troppo robusti per il loro aspetto, ma sapete che cosa posso dire a tutti coloro che vengono criticati per ciò? Se quello che fate vi fa star bene, perché non farlo? Perché non poter essere per qualche ora, per qualche giorno, ciò che non potete essere tutti i giorni? Tralasciate i commenti dei “grandi intenditori” e lasciatevi trasportare dalla fantasia e dalla passione per questa magnifica forma d’arte, non ve ne pentirete».

Hai mai partecipato a una gara cosplay? Se si, come hai affrontato questa sfida? Se no, pensi di partecipare in futuro?
«Attualmente non ho mai preso parte ad una gara Cosplay, ma in futuro chissà… devo sempre uscire completamente dal mio “bozzolo”, ma grazie ai progetti che mi aspettano a gloria nel nuovo anno spero di poter migliorare le mie interpretazioni e, quindi, di poter partecipare a qualche gara. Sono dell’opinione che le sfide, o si affrontano nel migliore dei modi o non si affrontano affatto,perciò la mia preparazione deve essere soddisfacente al mille per mille secondo le mie aspettative».

C’è qualche fiera internazionale che ti affascina e a cui vorresti partecipare?
«Come già detto prima Il Comic-Con di San Diego è la massima aspirazione, ma anche il German Comic Con mi attira molto… Ne ho citati due,ma in realtà ce ne sarebbero molti altri».

Cosa pensi del settore Cosplay italiano? Come pensi evolverà nei prossimi anni?
«Già in pochi anni il settore Cosplay italiano ha fatto passi da giganti, sono andati a crearsi gruppi a tema che si sono fatti conoscere a livello europeo e mondiale, anche se il nostro paese rimane molto “conservatore” per quanto riguarda le nuove tendenze. Già a livello europeo il pubblico che apprezza questa nuova forma di espressione artistica si è ampliato, non solo nella fascia d’età adolescenziale. In più, non sono molti i cosplayer italiani “over”, non è facile conciliare questa passione con un lavoro professionale, come ho detto prima, sono presenti troppi pregiudizi. Non molto tempo fa sono rimasta esterrefatta da un articolo letto su Facebook, una maestra ha dovuto smettere di far cosplay perché poco attinente alla sua carica lavorativa; un po’ come dire ad un politico di smettere di seguire il calcio o di giocare a Monopoly poiché incongruente con il proprio lavoro. Una barzelletta insomma».

In ultimo, al fine di porgere un saluto ai nostri lettori, desideri dire qualcosa al pubblico della mankeynews.com?
«Ringrazio nuovamente Mankeynews.com per avermi contattata e per avermi dato l’opportunità di far conoscere meglio la mia “Lady of Winter”,ma , soprattutto, di aver potuto esprimere il mio pensiero sul mondo Cosplay in generale. Desidero soltanto incitare coloro che magari vorrebbero iniziare a progettare il proprio cosplay, ma timorosi di non essere in grado o di essere giudicati dalla massa di far mente locale a ciò che davvero può renderli felici. Come nella vita le critiche ci sono e ci saranno sempre, in ogni angolo, nascoste e pronte ad esplodere. Basta con gli stereotipi, basta con l’ipocrisia del concetto “normale” o “anormale”. Soltanto noi possiamo decidere chi essere e cosa vogliamo fare nella vita. Si può essere avvocati, commercialisti, impiegati, ingegneri e molto di più… pur praticando questa forma d’arte (non mi stancherò mai di dirlo). Perciò smettiamo di nasconderci e facciamo vedere al mondo che anche l’Italia è colma di cosplayers talentuosi, pronti a far rivivere a tutte le generazioni i Cult del cinema, i Manga, gli Anime, i Fantasy, le Serie tv che hanno accompagnato tutti noi nel complesso percorso della crescita. (e non solo)».

FOTO

Irene-Tommasi-Sansa-Stark Irene-Tommasi-Sansa-Stark-2 Irene-Tommasi-Sansa-Stark-3 Irene-Tommasi-Sansa-Stark-4 Irene-Tommasi-Sansa-Stark-5

LEGGI ANCHE

https://www.mankeynews.com/2019/02/20/irene-e-rosaspina-il-fiore-nato-dai-rovi-del-bosco/

https://www.mankeynews.com/2017/12/02/andrea-il-prorompente-soffio-del-drago/

https://www.mankeynews.com/2019/09/20/nanaa-daenerys-targaryen/

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *