Nei terribili tempi del coronavirus, un Deadpool si erge presso il Centro Polivalente di San Zeno a Pisa: si tratta di Demis Ulivelli
Demis Ulivelli, dipendente alla Misericordia di Pisa, si erge in difesa dei più deboli per sostenere chi è in trincea nella lotta contro il coronavirus, facendo fronte anch’egli a questa emergenza.
Stando a quanto riportano le indiscrezioni, Demis è uno dei tanti angeli che – nelle vesti del prode Deadpool – non si lasciano dominare dalla paura e si fanno carico dell’inquietudine di grandi e piccini.
E, sebbene nel cielo freme ancora la folgore devastante del coronavirus, Demis – ispiratiosi a Gianni Liuzzi, l’amichevole Spiderman di quartiere – usa quei pochi minuti di pausa per riscaldare il cuore di chi, travolto da un mix di corticosteroidi e adrenalina – vede tutto nero… E lo fa con un immemore Deadpool.
A lavoro c’è anche il mondo del Cosplay, dunque, un’entità libera e pulita, negli anni spesso maltrattata, insultata, infangata, ma carica di dardi capaci di perforare la dura corazza dell’abbandono e della rassegnazione.
In questi periodi di quarantena, dove per molti un sorriso sembra così lontano, inadeguato o forse impensabile, sappiate bene che il Cosplay non si ferma, vibra immortale attraverso messaggi forti, decisi, potenti, come il monologo di Demis.
Sono momenti importanti, in 40 minuti abbiamo compreso a pieno che la Cosplayterapia si fonde con la comunicazione utile all’emergenza, quella che è sempre bene divulgare a chi soffre la quarantena, invitando loro a resistere e anche ai bambini ed anziani che sono i soggetti più fragili.
Noi della “Mankey News” diciamo, dunque, grazie a ragazzi come Demis Ulivelli, egli, infatti, diventando celebre a Pisa il suo costume da Deadpool, diamo un netto colpo di katana ai demoni che albergano dentro le nostre menti.
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