La quarantena sta dando alla testa, offese gratuite ed episodi di Cosplay shaming ai danni dei performer

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Offese e attacchi sui social, una piaga che si diffonde a macchia d’olio durante la quarantena: ecco un esempio

In questi periodi di isolamento domiciliare forzato, diviene difficile – per alcuni – comprendere il momento in cui bisogna rispettare il prossimo, nello specifico la sua privacy, evitando uscite fuori luogo o interventi presso le chat altrui in grado di ledere pesantemente la sensibilità del prossimo.

Secondo le indiscrezioni, sono ormai numerosi questi casi in questi momenti difficili, né rileviamo un picco sebbene ci son sempre stati nel corso del tempo.

La vicenda viene raggruppata nella triste branca conosciuta come “Cosplay shaming”, ed è un dato negativo molto diffuso nel mondo anche prima dell’emergenza coronavirus. Tuttavia, come riportato fino ad ora, l’isteria di massa nata a causa dell’isolamento domiciliare forzato sta portando ad un netto aumento del fenomeno.

Uno dei casi che hanno fatto più clamore nel web, è stato quello denunciato dai ragazzi di “BleedingCool” dove vengono denunciati casi di “Cosplay Shaming” ai danni di diversi cosplayers presso la pagina CBR, noi della “Mankey News”, inoltre, possiamo denunciare altri casi che ci hanno coinvolto personalmente, ma desideriamo evitare di alimentare polemiche e fare pubblicità a certi soggetti.

Tra i casi recenti, quello che ci balza all’occhio, è correlato a Pamy Lia (cosplayer capitolina) che in questi anni ci ha deliziato con bellissime performance dedicate al mondo di Saint Seiya, nello specifico di Marine dell’Aquila e Saori Kido.

La ragazza è stata attaccata nel proprio account privato, senza una ragione opportuna, la sua colpa è quella di aver pubblicato come propria immagine di profilo un Cosplay di Trilli che all’ignoto individuo non è piaciuta.

È evidente che nel mondo esistono preferenze e, soprattutto nei settori artistici, qualcosa può non piacere, ma è giusto constatare che i pareri acquistano validità e gradimento se rispondono ad un’esigenza assoluta da parte dei cosplayers e di ruota all’interno di questo settore, ovvero il rispetto dell’artista.

Di recente, noi della “Mankey News”, abbiamo stilato diversi manuali correlati a come bisogna comportarsi in presenza di un cosplayer o quando lo si contatta, inoltre, sono stati in tanti a stilare liste analoghe che – puntualmente – abbiamo pubblicato.

Si, lo so, amici, in un mondo idilliaco sarebbe stato inutile tutto questo, ma purtroppo, a fronte di questi tristissimi eventi, è evidente che è stato necessario anche questo.

Nel caso di Pamy è stata contestata persino la libertà di taggare amici, cosa che un cosplayer spesso fa anche per ricevere consigli o comprendere se le scelte sono state azzeccate oppure no.

Quindi, quello che chiedo a tutti i cosplayers vittime di questi stolti, è di guardare avanti, mantenendo il giusto equilibrio e dispensando al proprio pubblico il piacere di fare Cosplay.

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