“Nadia – Il mistero della pietra azzurra” e il Solarpunk, analizziamo a fondo questo possibile incontro attraverso il mio editoriale
Ebbene amici lettori, dopo il lungo excursus sul Solarpunk (sottocultura che ho trattato personalmente e che, stando alle notizie emergenti, si sta facendo strada nel mondo del Cosplay) è giusto osservare alcuni elementi pionieristici – in questo frangente nelle opere di animazione – che hanno dato linfa vitale a questo straordinario fenomeno.
“Nadia – Il mistero della pietra azzurra” risalta subito all’occhio di tanti per le vicende che si sono verificate sia dentro che fuori della sua stora (materiale che lasciamo a chi osserva il mondo nerd senza affacciarsi sul vasto mondo del Cosplay) e risulta, seguendo alcune deduzioni logiche, uno degli antesignani del Solarpunk.
Partiamo dalla vegetariana e animalista Nadia, originaria dall’Africa che – sotto molti versi – cerca di regalarci messaggi ecologisti e persino filantropici e il Capitano Nemo che – nell’Episodio 11 – spiega a Jean il corretto funzionamento del motore atomico, dichiarando che nel ventesimo secolo il mondo sarà in grado di replicare questo congegno che, a detta sua, potrà portare l’umanità fino alle stelle. Tuttavia, il Capitano avverte Jean che se venisse utilizzato per fare del male, potrebbe anche distruggere il mondo (secondo lui, infatti, il Nautilus non è altro che uno strumento di morte) ammonendo anche il giovane sul pericolo che costituisce la scienza in sé e per sé, positiva e capace di realizzare l’impossibile se nelle mani giuste, ma altrettanto capace di seminare morte e distruzione se messa in mano a gente senza scrupoli.
Ma anche Sanson, Grandis e Hanson la cosidetta “banda di cattivi che non molla mai” personaggi inizialmente rivali dei protagonisti, divenuti in seguito alleati grazie all’incontro con Nadia, rappresentano quel popolo che – un po’ per ignoranza e un po’ per i continui cambiamenti del mondo – hanno difficoltà a comprendere il messaggio dell’intera fiaba ed evitare, dunque, di opporsi a coloro che desiderano evitare incombenti catastrofi.
È per questi motivi che “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” risulta attuale ancora oggigiorno, ed è una visione consigliata ancheper quei cosplayers che guardano nel Solarpunk un trampolino di lancio per poter creare qualcosa di nuovo.
A noi della “Mankey News” piace sognare, viaggaire col piensiero ed immaginare le nuove opere e possiamo dedurre che, al di là del pensiero comune – giustamente variegato e non sempre omogeneo – un bel Cosplay di Nadia o un Cosplay di coppia con Jean, possa andare ben oltre la comune associazione allo Steampunk che è stata fatta in questi anni, dando così vita a questa forte identità ecologistica e alle innumerevoli caratteristiche Solarpunk di questi personaggi.
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