Hime Lala, quando il Cosplay diventa una forma d’arte

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Un vivace e appassionante excursus attraverso il percorso Cosplay della talentuosa Hime Lala

Torniamo a farvi compagnia, oggi, con una intervista a uno dei talenti che popolano il panorama Cosplay italiano: stiamo parlando di Hime Lala e dei suoi splendidi lavori, realizzati seguendo una cura dei dettagli magistrale ed estremamente accurata.

Un quartetto di Cosplay che ci lascia intravedere la grande versatilità di cui la cosplayer è dotata, rivestendo ruoli differenti senza mai perdere niente in qualità e bellezza, nonchè della grande capacità di immedesimazione che rendono ogni quadro un capolavoro.

Dunque ecco a voi 001 da “Darling in the FRANXX” , Ahri da “League of Legends”, Ibaraki Douji da “Fate/Grand Order” e Yuyuko Saigyouji da “Touhou”, alcuni tra i Cosplay più belli e rappresentativi della carriera di Hime.

Un ringraziamento speciale va a Agnese Tisi, Laura Emiliani, Martina Brui e Chiara Santaterra, artefici dei meravigliosi scatti che possiamo ammirare qui sotto, grandi testimonianze della dedizione di Hime per il mondo del Cosplay.

FOTO

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INTERVISTA

Ciao Hime e grazie per averci concesso questa intervista per mankeynews.com! ^o^ Iniziamo con una piccola parentesi su di te. Come ti sei avvicinata al settore Cosplay?
Ciao, grazie a voi per avermi proposto l’intervista! <3
«Ho iniziato a fare Cosplay nel 2009, più spinta dal caso che da altro. Al tempo frequentavo un gruppo di amici ai quali, vista la passione comune per i videogiochi e gli anime, è venuta l’intenzione di andare ad una fiera, ma consideravano il costo del biglietto “proibitivo” così, vedendo dal listino prezzi che chi andava in costume avrebbe avuto uno sconto decisero che saremmo tutti andati portando i personaggi di Toradora. Nonostante l’esito sia stato a dir poco indegno ci siamo divertiti talmente tanto che ho deciso di portare avanti questa passione, sfortunatamente senza di loro».

Dei Cosplay che hai all’attivo quale è il tuo preferito e perché?
«Il mio Cosplay preferito è Yuyuko Saigyouji del gioco Touhou Project 7 Perfect Cherry Blossom. Ho cambiato più volte parrucca e costume, e nonostante voglia ancora sistemarlo sono soddisfatta del percorso che ho fatto con questo Cosplay: mi ha fatta crescere come cosplayer, per questo personaggio ho deciso di imparare cose nuove, come l’acconciatura di parrucche, o il modo in cui conviene dipingere un tessuto su cui riportare molti dettagli. È il mio Cosplay preferito perché oltre ad essere molto comodo, nonostante non mi senta molto vicina alla personalità di questo personaggio, mi piace recitare la sua parte, mi piace essere lei in tutto e per tutto quando ne indosso le vesti».

Quale è stata la difficoltà maggiore riscontrata nel tuo percorso da cosplayer?
«Sotto un punto di vista tecnico, credo che sia stato imparare a cucire i Cosplay. Non sono ancora un granché, per questo cerco di migliorare lavorando a qualcosa, che sia anche un semplice orlo, almeno una volta al giorno. Ovviamente non avendo una macchina da cucire disponibile e dovendo fare tutto a mano è molto più scomodo».

Quando realizzi un Cosplay quale è l’iter che normalmente segui?
«Sono molto caotica quando lavoro ai Cosplay, quindi impiego veramente molto tempo a terminarli. In genere, cerco di vedere dei cartamodelli per il vestito, comprare delle stoffe che mi soddisfino (magari prendendo anche del tessuto in più per eventuali errori), tagliare seguendo il modello, ricucire, provare ogni pezzo, sistemare gli eventuali errori, rifinire e poi passare ai vari dettagli che solitamente faccio in fimo o foam. A quel punto sistemo la parrucca, poi le scarpe se c’è bisogno di una copertura e faccio una prova. Dopodiché passo un paio di giorni indossando il costume e provando make-up differenti finché non sono soddisfatta».

Quale ritieni essere la caratteristica più importante per un cosplayer?
«Senza alcun dubbio, la passione che si mette in ogni lavoro. Non importa la qualità o la conoscenza di come lavorare determinati materiali: se si ama quello che si sta facendo, il personaggio che si sta portando, la bellezza del personaggio viene estrapolata dal cosplayer stesso, senza bisogno di inventarsi chissà cosa. È anche vero, però, che l’interpretazione aiuta molto».

Parliamo un po’ di Gare Cosplay. Hai mai partecipato a qualcuna? Raccontaci una esperienza che ricordi particolarmente.
«No, in realtà non ho mai partecipato a nessuna gara: purtroppo il panorama che vedo mi spaventa molto. Ho l’impressione che chi vi partecipa non riesca a godersi appieno il Cosplay come se fosse una passione ma, anzi, mi sembra che diventi quasi un modo per sentirsi liberi di offendere il prossimo una volta ottenuto un premio o, anche, una volta non ottenuto. Con tutto quello che si sente dai post-gara, le cattiverie gratuite e l’invidia generale che dipana, non credo proverò mai a partecipare a nessuna gara, fatta eccezione – forse – per quelle più tranquille».

Quale pensi sia, adesso, il personaggio di tendenza nel settore Cosplay?
«Credo che i personaggi più di tendenza al momento siano quelli della serie di Demon Slayer e sembra che anche Fate goda di una buona posizione in quanto a tendenze, anche se non so quanto ancora durerà visto che sono entrambe serie che girano da un po’, ormai».

Hai qualche Cosplay in lavorazione? Vuoi spoilerarci qualcosa?
«In realtà, sì! Sto lavorando a due Cosplay di League of Legends: Leona di cui ho deciso di fare la skin base, e Ahri KDA, della quale mi è stato regalato il Cosplay e sto lavorando alle code con i led. Sono due Cosplay molto complessi ed anche abbastanza esosi, quindi sono felice di non aver arricchito troppo il mio cosplan 2020, anche considerando che non potrò portarle presto in fiera».

In base a quale variabile scegli il personaggio da interpretare? Vai unicamente su un preferito o vi sono altre componenti?
«In realtà finisco per mettermi a considerare più fattori: in primo luogo valuto, ovviamente, quanto mi piaccia un personaggio. Dopodiché faccio una stima in merito alla complessità ed al costo del Cosplay: alcune cose non posso farle da sola e devo commissionarle, e poi ci sono alcuni costumi troppo complessi per esser portati in fiera che potrei godermi davvero poco e che quindi devo scartare. Valuto a questo punto le caratteristiche fisiche del personaggio, in particolar modo il colore degli occhi (non potendo portare lenti a contatto valuto se possa essere evidente l’assenza del giusto colore degli occhi) e la fisionomia. Se nel complesso ritengo che possa essere un progetto piacevole da fare e da indossare lo inizio, altrimenti salvo comunque l’idea e la valuto per gli anni successivi».

C’è qualche fiera all’estero a cui ti piacerebbe partecipare?
«Onestamente sì! Una volta terminato il caos da COVID-19 mi piacerebbe organizzarmi per andare al Japan Expo a Parigi, al DoKomi a Düsseldorf ed al VIECC Vienna Comic Con. Sono tutte fiere di cui ho sentito parlare molto bene e due su tre sono in città che ho avuto la fortuna di visitare frequentemente e a cui sono molto affezionata».

Qual è la tua opera preferita in assoluta nel panorama di anime/manga/film? Perché?
«La mia opera preferita in assoluto è Mirai Nikki, sia il manga che l’anime. È stato quello che più mi ha segnata, quello che vedo con un significato più forte e che più sento “vicino” alla mia mentalità ed al mio gusto personale. Mi riferisco in particolare alle scelte fatte da alcuni personaggi, al vissuto di alcuni di loro ed alle citazioni».

Grazie mille dell’intervista e per il tempo che ci hai dedicato, in ultimo cosa desideri dire al pubblico di “Mankey News”?
«Vorrei spronare tutti quelli che non fanno Cosplay per qualche timore a superare questo “limite” e buttarsi in questo mondo colorato: il motivo per cui io ho continuato è stato per poter vivere una realtà diversa da quella in cui ero costretta, che mi toglieva il respiro per quanto pesante, cosa che il Cosplay permette, anche grazie a tutte le persone, che possano diventare amici o semplici conoscenti, che si finisce per incontrare. Ringrazio, inoltre, lo staff di MankeyNews per avermi proposto quest’intervista! Ovviamente, sono sempre disponibile ad aiutare nella creazione di qualche costume o anche solo per chiacchierare delle nostre passioni sui miei social – Instagram e Facebook».

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