WOW Fumetto 2020: a Milano fanno il loro ingresso in scena i supereroi della saga Guardiani Italiani, tra questi c’è Venice Mask

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Al WOW fumetto di Milano troneggiano i supereroi della saga Guardiani Italiani, tra questi c’è il mitico Venice Mask impersonato dal cosplayer Marco

WOW FUMETTO 2020. Dalle sue origini ai mille colori, il carnevale veneziano offre da sempre una moltitudine di sfumature e di interpretazioni, tra le tante quella del genio Carlo Goldoni – ovvero nella figura di Pantalone – che ha rivalutato le celebri maschere regionali, riproponendole con profili psicologici diversi ed estremamente teatrali.

Per quanto concerne le maschere regionali, come quelle di Arlecchino o lo stesso Pantalone, Goldoni offriva al suo pubblico una piccola “contaminazione” in grado di trasformarli dai classici “servitori sciocchi” a figure furbe, maliziose, sveglie, vincenti o burbere… Insomma, caratteristiche che risalgono ad arbori ancor più lontani delle maschere stesse.

Con il mondo del Cosplay noi abbiamo la possibilità di rivivere questa “contaminazione” delle maschere che, dall’idea del leggendario commediografo veneziano, rivivono e si evolvono, generando così un connubio vincente fra principi culturali di immenso spessore e valori estetici inestimabili.

È questo il caso del talentuoso Marco che, senza commistioni o forzature, mette a nudo proponendo al WOW Fumetto di Milano Venice Mask, questo magnifico personaggio fumettistico dell’era barocca dal passato avvincente e la verve di un supereroe che è lontano anni luce dalle connotazioni diabiliche attribuite alle maschere nel XII secolo.

Quando ho avuto modo di scorgere Venice Mask – personaggio della saga Guardiani Italiani di Emmetre Edizioni – e la sua storia, ho avuto un motto di ammirazione verso l’outfit e verso il suo background, esso, infatti, mi ricorda un po’ quelle gimmik dei grandi wrestler degli anni Settanta, nonché quei grandi e tumultuosi romanzi diffusi dalle grandi firme steampunk e urban-fantasy.

I riferimenti ai personaggi di Goldoni ci sono tutti, in Venice Mask intravedo il lato paterno di Pantalone che – seppur burbero – avaro e conservatore, è stato largamente interpretato come un padre rassicurante, divertente e protettivo. Eppure, in molti assoceranno Venice Mask con Gianduja, un giovane coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna e questo è un bene, perché è necessario che un valido Original sia in grado – nel bene e nel male – di incarnare in maniera unitaria tutti i personaggi di uno dei padri della commedia moderna.

Nella maschera stessa di Venice vi è presente il bianco, un simbolo che – a mio modesto parere – non è stato scelto a caso dall’ideatore, se si considera che nella visione alchemica questo colore è strettamente correlato alla purezza e alla spiritualità, bianca come le ceneri delle ossa o la luce emanata dagli arcaici miti della creazione. Del resto Venice mette a servizio la sua vita per prestare soccorso ai più deboli.

Le considerazioni su Venice si sprecano, inoltre, quando abbiamo modo di ammirare un bastone estremamente old school, schinieri e antibraccia rosse e una cintura porta oggetti in cuoio, tutti accessori che si assemblano alla perfezione con una manta chiusa con uno stemma che lo ritrae. Quindi il calore e la bellezza che sprigiona questo Cosplay e il gradimento manifestato dal pubblico milanese ha un non so che di poetico, un piacevole incontro fra la storia e la rivisitazione moderna di una maschera.

FOTO

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