Aranel, un talento che non passa inosservato

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Cari amici della “Mankey News”, come ben sapete, sono sempre estremamente euforico e particolarmente contento quando, all’interno di un articolo, posso presentarvi dei talenti giovani, vivi e vivaci. Come ben sappiamo, di Cosplay ce ne sono davvero molto tanti ed è proprio questa la vibrante magia che orbita attorno a questo mondo.

Non esiste un solo metodo di fare Cosplay e non esiste una sola tipologia di cosplayer, abbiamo il ragazzo atto a presentare in fiera e nei photoshooting quella che a me piace definire una “seconda pelle”, ovvero un personaggio tanto amato che viene presentato praticamente ovunque e di volta in volta sempre in chiave diversa.

In questo caso, invece, abbiamo una cosplayer molto eclettica, abile nel “fai da te” e dotata di una abbondante e intrigante predisposizione al cambiamento, che giustamente va a braccetto con la sua ineguagliabile verve… Si tratta della bella Aranel Sara e della sua palpitante vitalità.

Grazie all’efficiente e prorompente contributo di preparati fotografi del calibro di: Paolo Antonelli, Chris Calviello e Werner Northman, Aranel ha avuto modo di valorizzare la sua personalità “peperina”, che tanto ha fatto innamorare i suoi fans e ci dona un quantitativo notevole di energia.

Per tanto, vi lascio alla lettura dell’intervista a lei dedicata con un motto: “la strada della felicità non è costellata dal grigio, ma da colori che neanche immaginiamo”.

INTERVISTA

Benritrovati sulla “Mankey News”, grazie Aranel per averci concesso questa intervista.^o^ Parliamo un po’ di Cosplay, ci spieghi un po’ cosa rappresenta per te questo termine? E quali sono le sensazioni che percepisci quando respiri e vivi in questo fantastico mondo?
«Grazie mille per avermi concesso questa intervista.
Per me e credo come per la maggior parte delle persone che vive questo mondo, Cosplay è sinonimo di interpretazione, ognuno di noi ha diversi modi di interpretare un personaggio.
Non è semplicemente indossare un vestito e girare una fiera, dietro questo termine ci sono tante ore di lavoro, dal cucire i vestiti, creare armi e realizzare un make up che si riavvicini al personaggio interpretato.
Girando solo da un anno nelle fiere, posso dire che mi piacciono molto, quando sono in questo ambiente, insieme ad altre persone che condividono la mia passione, provo un grande senso di appartenenza, non sono più la ragazza strana che si traveste, bensì una ragazza che condivide la passione di tanti ragazzi presenti in questi luoghi».

Parlaci un po’ di tutti i Cosplay che hai realizzato e che hai presentato al nostro quotidiano online.
«Essendo una novellina, in un anno ho portato nelle fiere circa 9 cosplay.
La mia prima interpretazione fu Kurumi Tokisaki dalla serie di Date A Live, mi piaceva cosi tanto quel personaggio che desideravo essere come lei, acquistai il mio primo Cosplay e lo portai in fiera. Ebbi anche un discreto successo e decisi di continuare questa strada.
I Cosplay più difficili che ho progettato personalmente, sono: Kotori Itsuka sempre di Date A Live e Rize Kamishiro di Tokyo Ghoul, li ci sono i primi accessori che ho fatto da sola e quelli che mi hanno dato più soddisfazioni, soprattutto le kagune di Rize».

Utilizzi una dinamica tecnica specifica per la realizzazione dei tuoi Cosplay? Oppure ne utilizzi una a seconda del personaggio?
«Di solito, quando devo programmare un Cosplay per una fiera, lo scelgo circa 4 mesi prima in modo di non ridurmi all’ultimo momento.
Quando si tratta di solo un vestito, tendo a portarmi avanti poco alla volta, mentre quando devo realizzare gli accessori, comincio dalla fiera precedente
Ovviamente le tempistiche di realizzazione possono variare, quindi per ogni Cosplay uso una tecnica diversa».

Attualmente quanti fan hai? E, riguardo ciò, hai ambizioni per il futuro?
«Ho una paginetta facebook: https://www.facebook.com/aranelsaracosplay/
L’Ho aperta qualche mese fa e ho un discreto numero di persone che seguono i miei lavori.
Non ho grandi ambizioni per il futuro, non punto a diventare una cosplayer conosciuta, a me basta solo divertirmi e condividere le mie creazioni e i miei passi avanti con altre persone appassionate come me».

Puoi dirci qualcosa riguardo le esperienze che hai ottenuto durante tutto l’arco della tua carriera? E quali sono le persone che, in questo ambito, ti hanno trasmesso qualcosa?
«Nella mia “carriera” ho fatto tante belle esperienze, mi sono confrontata con tantissime persone come me, ho imparato a fare molte cose, a lavorare dei materiali, anche se sono ancora una principiante, migliorando il mio make up, ho conosciuto tantissime persone, sia sul web, sia nelle fiere, con le quali ho instaurato ottimi rapporti di amicizia».

Il mondo dei Cosplay è sempre difficile da gestire, soprattutto per cosplayer belli e preparati come te. Le persone che si conosco in questo ambito sono davvero tante e alcuni non perdono l’occasione di fare i “porcellini”. Come gestisci questa cosa?
«A ogni cosplayer femminile sarà capitato di dover entrare in contatto con questi pervertiti ed è capitato anche a me, quest’anno a Lucca mi è capitato un fotografo interessato a fotografarmi sotto la gonna, credo sarà rimasto soddisfatto dei miei pantaloncini neri haahah!
A parte gli scherzi, la cosa più importante è reagire in queste situazioni, facendo capire che questi comportamenti non sono concessi».

Per un cosplayer, i social possono essere utili o dannosi su tutti i fronti?
«Dipende. Molti cosplayer usano i social per accrescere la loro visibilità e per entrare in contatto con altre persone, tuttavia può capitare che si creino degli episodi di bullismo come spesso vedo, quindi secondo me bisognerebbe moderare l’uso dei social e dovrebbero diminuire questi episodi spesso scaturiti da motivi davvero stupidi».

Osservando i tuoi lavori, possiamo dire che non ti stufa affatto provare svariati personaggi, in merito a ciò, ti sentiresti più avvantaggiata di altri cosplayer più statici a provare Cosplay di coppia? Oppure la cosa non influisce affatto?
«Di solito tendo a portare Cosplay da sola, solo una volta ho portato un Cosplay di coppia, ma tra la coppia e il gruppo per me non fa alcuna differenza».

Essendo tu una cosplayer aquilana, quanto è importante il luogo in cui si vive al fine di realizzare una proficua carriera in questo settore?
«Venendo da L’Aquila una città diciamo piccola, all’inizio pensavo fossi l’unica a praticare questo hobby, ma partecipando alle fiere ho scoperto e conosciuto tantissime persone che abitano qua.
Mi sono trovata benissimo con tutti questi ragazzi che sono riusciti persino a creare una fiera del fumetto tutta Aquilana.
Credo che se dovessi crearmi una carriera da cosplayer di certo non rimarrei qua a l’Aquila, perché non avrei degli sbocchi lavorativi considerato l’ambiente».

Attualmente, quali sono le tue lacune, durante la realizzazione e la presentazione di un Cosplay? E quali sono i tuoi pregi?
«Una delle mie lacune è di saper cucire poco e niente, infatti credo che appena finirò le superiori frequenterò un corso di cucito per curare meglio i miei Cosplay, ultimamente mi sono trovata a dover creare delle ali con la stoffa e il risultato è stato abbastanza buono.
Non credo di avere pregi particolari».

Ci sono nuovi progetti in cantiere che desideri anticipare al pubblico della “Mankey News”?
«Per il Romics di Aprile realizzerò il Cosplay di Jibril di No Game No Life e non vedo l’ora di creare le ali e gli accessori».

Guardando un futuro ipotetico, come sarà la tua carriera nei prossimi 10anni?
«Spero di poter continuare questo Hobby e di portare sempre al meglio i miei Cosplay, rendendoli perfetti in ogni minimo dettaglio».

In ultimo, cosa desideri dire al pubblico ce ci sta seguendo sul web?
«Grazie mille a tutti per aver letto la mia intervista, spero sia stata di vostro gradimento :3».

FOTO

 

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