La seconda rivoluzione del Cosplay, quale sarà il futuro di questo settore?

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Come molti ben sanno, la prima idea di Cosplay è nata in america il secolo scorso, precisamente nel lontano 1939 e solo nel 1984 iniziammo ad udire i primi sentori di un fenomeno così travolgente da inondare il mondo intero. Al giorno d’oggi, il Cosplay è un fenomeno globale, nei paesi, nelle città e persino nei luoghi più restii ad ogni forma di innovazione, le persone di ogni età, riescono a farsi un’idea e a comprendere almeno in parte il senso di questo termine.

Il Cosplay non conosce inflessioni, in un periodo storico segnato dalla crisi finanziaria, egli non conosce cali. Questo perché non stiamo parlando di un settore nato per produrre un qualcosa, bensì di un tessuto organico capace di favorire la crescita di altre realtà lavorative. Come abbiamo specificato in precedenza, la prima rivoluzione del Cosplay, avvenne quando un certo Takahashi Nobuyuki, un reporter nipponico, decise di compiere un lungo viaggio in USA e da quell’esperienza, riuscì a coniare il termine. Da quel frangente in poi, il Cosplay divenne un oasi dove: «cosplayer, ragazzi e ragazze – si evince dal libro “Cosplay Culture” di Luca Vanzella -, assemblano e indossano i panni dei loro personaggi preferiti».

Nel suo libro, Luca Vanzella affronta con molta accuratezza il rapporto che c’è fra il mondo del Cosplay e tutto ciò che non lo è, riuscendo persino a donarci un’analisi sociologica e antropologica su di esso. Tuttavia, come avviene in tantissimi altri campi artistici, il Cosplay non è esente da dei cicli naturali, modifiche del trend che pongono conseguentemente dei cambiamenti irreversibili.

La storia recente ha dimostrato che il Cosplay e le evoluzioni di questo termine, hanno prodotto notevoli innovazioni in diversi ambiti, analizzando con i nostri occhi, non abbiamo potuto fare a meno assistere all’avvento di tante piccole sotto-culture (es: il Cosplay di Coppia, l’Original o il Crossplay).

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“Dum Head” di Matteo Del Grande – Foto di labirintoshop.it. Un chiaro esempio di Original.

Ora stiamo assistendo ad una sorta di completamento di questo processo, anche se più lento dell’avvento dei sentori sopracitati, era comunque considerato utopistico anni addietro. Non sta cambiando solo il modo in cui si realizza il Cosplay, ma anche il modo in cui si fruisce, sia all’interno del web, sia all’interno degli studi fotografici o dei palcoscenici fieristici nazionali.

È facile dedurre che, l’ambito della fotografia sarà uno dei primi a subire delle modifiche sull’approccio al Cosplay, in questo frangente, infatti, l’arte dello scatto riesce ad avere una sua collocazione, una sua identità difficilmente ipotizzabile in altri settori. Socializzando, il fotografo professionista, riesce ad ottenere varie opportunità lavorative e questo porterà ad un’inevitabile incremento di queste figure professionali, la loro presenza nelle fiere e nel web sarà superiore a quella attualmente riscontrata.

Questi cambiamenti stanno di fatto avvenendo ora, ma cosa accadrà in futuro? È ipotizzabile pensare che, alla fine di quest’anno, inizieremo a scorgere altri piccoli frammenti di questo grandissimo “boom”. Ci basta, infatti, pensare che nel mondo del web, i cosplayer di tutto il mondo sembrano virare su social o siti più concentrati sulle immagini e non su i contenuti, Instagram, Twitter e Deviantart sono per l’appunto in continua ascesa.

Un altro settore che, all’interno del circolo del Cosplay e secondo le nostre previsioni, subirà notevoli mutamenti, è il make up. I cosplayer diventeranno sempre più preparati in quest’ambito, sarà sempre maggiore il numero di appassionati del Cosplay che, al contempo, condivideranno con i loro amici e all’interno del web, preziosissime conoscenze sul trucco, sui prodotti da utilizzare e sulle varie tecniche da provare.

Seguono questa scia anche settori ugualmente importanti come: artigianato, sartoria e gadget. Si prevede, dunque, un futuro che infonde speranza e allo stesso tempo rende il tutto più competitivo e veloce.

 

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