ETNACOMICS 2017. Alle soglie del palcoscenico, si aggirava una presenza delicata e leggiadra, ella dispensava grazia e armonia al suo solo passaggio ed era prossima a solcare le scale che l’avrebbero condotta al palcoscenico della gara Cosplay più importante in trinacria. Il suo nome era ed è Rhaven Ambra e la sua bellissima favola diventerà indelebile all’interno di questo settore e all’interno del nostro quotidiano online.
Coadiuvata dagli eccellenti scatti di Enzo Laurendi e Kaioh, Ambra (questo fascio illuminante di emozione che affonda le sue radici nel nobile comune trapanese) ha avuto modo di realizzare una magia, un sogno che l’ha portata a portare in alto il trofeo.
In punta di piedi era entrata, come timido e dolce fiorellino isolano che sboccia nella terra del sole, nel cuore di tutti i presenti e come una freccia, scoccata da una posizione immateriale, è riuscita a far breccia nei genuini sentimenti dell’intera penisola.
L’esibizione, inoltre, ha avuto modo di inoltrare con precisione e pulsante emozione, un messaggio nel maestoso e sfarzoso castello de “La Bestia”, delle parole non scritte e non udibili in suoni, che parlano d’accoglienza e sensibilità.
È questo infondo il “kōan” della magica Ambra che, impersonando un personaggio leggendario della celebra favola “La Bella e la Bestia”, ci riporta sospesi nel cielo, in una suggestiva Francia del ‘700. Straordinarie sono state le sue gesta, di cui da oggi in poi ne potremmo decantare le odi.