Milky Rosy: un sogno fatto di inchiostro e carta

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Ed eccoci tornati con una chicca che non poteva mancare in questo fantastico mondo che è il Cosplay; non andremo, tuttavia, a raccontarvi solamente chi è il personaggio interpretato, ma vi racconteremo anche qualche scorcio di questa bravissima ragazza.

«Ho sempre adorato vestirmi – ci spiega con fervore – come i miei personaggi preferiti sia di anime o videogiochi. . . Molto spesso porto Cosplay di videogiochi abbastanza conosciuti sulla piattaforma portatile e non per forza magari su consolle».

Lei è Milky Rosy che vediamo, nelle foto stupende di Cesare Fantoni, interpretare Paige, lo sketchbooh di “Don’t hug me I’m scared“, risultando non solo bella da vedere, ma anche molto azzeccata nella esibizione.

La ragazza, tuttavia, non è solo una cosplayer ma anche un’aspirante mangaka, un sogno che porta avanti con costante passione, senza perdere mai di vista questo suo così bellissimo obiettivo.

«La stessa mia passione l’ho voluta attaccare ai miei personaggi del mio futuro manga “DREAM” – ci rivela Milky – mettendo il Cosplay come uno degli argomenti portanti oltre all’amicizia e la forza di andare avanti».

FOTO

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INTERVISTA

Un saluto a te Milky Rosy e benvenuta nella vivace e allegra “Mankey News”! Iniziamo a togliere gli indugi con una domanda semplice per spezzare il ghiaccio. Da dove nasce il tuo nome d’arte?
« Prima di tutto grazie mille per il caloroso benvenuto e per la vostra disponibilità per questa intervista! Il mio nome d’arte è nato e nel corso di questi quattro anni ha avuto tantissimi cambiamenti : il mio primo fu “Uny” in effetti alcune persone tra cui miei amici tutt’ora mi chiamano ancora così. Dopo 3 anni ho deciso di cambiarlo per una serie di motivi siccome molto spesso sui social ero presa di mira da dei miei compagni di classe che, sfortunatamente, avevano scoperto il mio nick riconoscendomi in Cosplay e sopratutto i miei disegni e lo stesso successe anche l’anno scorso con il mio vecchio canale Youtube, che poi ho chiuso definitivamente aprendone uno nuovo in cui attualmente, piano piano, sto cercando di raggiungere almeno 1000 iscritti e in cui caricherò solo e soltanto “speed paint” per ora (anche se sono ancora in alto mare purtroppo). “Milky Rosy” oltre ad essere nato come nickname per nascondermi anonimamente è stata anche una decisione di cambiamento; nel 2015 ho iniziato ad adorare lo stile “Pastel Goth” , per un periodo ho avuto la fissa dei capelli rosa anche se ammetto di averla ancora, ma purtroppo nella mia scuola per la gente che ti critica per ogni cosa che fai o indossi è un gran problema andare in giro sopratutto se sei un professore. . . A volte mi sento in gabbia e spesso la gente mi guarda come se fossi “diversa” perchè magari non sono una da trucco esagerato e vestiti alla moda bellissimi e sbrilluccicanti , spesso mi sento molto a disagio a non esprimermi per quello che vorrei veramente essere anche se vorrei soltanto essere IO. Il web e i social per me sono stati di grandissimo aiuto sopratutto Instagram e Facebook che mi ha fatto conoscere tantissima bella gente come artisti o sopratutto altri cosplayer con le mie stesse passioni sia nazionali che internazionali. . . Se non fosse esistito internet sarei rimasta sola e senza un punto di sfogo in cui ci sono persone che apprezzano la mia arte ma occasionalmente mi commissionano disegni e sono disposta anche per poco prezzo a farli e ciò mi rende felice e fiera di quello che sono».

Sappiamo che stai aspirando a diventare mangaka. Da dove è nata questa passione?
« Diciamo che è nata durante uno dei periodi più bui della mia vita tra cui il periodo tra i 10-11 anni in cui avevo iniziato le medie , ho avuto un bruttissimo trauma perchè la scuola che frequentavo prima (cioè le elementari paritarie) mi sentivo come se fossi accolta da una famiglia e ci volevamo tutti bene nonostante le problematiche anche se eravamo piccini . . . Arrivata alle medie i professori hanno cominciato a prendermi di mira perchè ero venuta da un’ambiente diverso ed hanno cominciato a bastonarmi e ad bastonare la mia famiglia senza un motivo valido, con tutto che mia madre in quel periodo stava molto male. Mi sentivo in colpa e ancora tutt’ora mi sento così per tutto quello che è successo e a volte penso che il mio più grande sbaglio sia quello di esistere, anche se la cosa si è risolta nel migliore dei modi. . . Incominciai a disegnare durante il periodo natalizio ricopiando dalla televisione o dal computer i personaggi di alcuni anime che facevano oppure che mi piacevano. Ci fù un periodo che in seconda media disegnai solo e soltanto le mie idole eroine “Pretty Cure” tra cui una in particolare Cure Passion dalle Fresh Pretty Cure; mi ci rispecchiavo molto in lei e mi  vedevo moltissimo nei suoi panni ed è stato grazie a lei che ho potuto imparare che nellla vita, per quanto possa essere crudele, basta un sorriso per sconfiggere l’energie negative. In terza media mi venne regalato il cellulare e iniziai ad entrare nel vero e proprio fantastico mondo degli anime e dei manga e neho scoperti tanti altri tra cui Sword Art Online e Fairy Tail, che sono quelli che mi hanno appassionato fino al secondo anno di superiori. Finite le medie decisi di entrare al liceo artistico, anche se poco tempo dopo alcune cose non andarono bene con un paio di professori; alla fine sono riuscita ad avere qualche amica con cui condividere le mie passioni e i miei disegni. In questo periodo iniziai a prendere seriamente a disegnare nonostante le mie lacune iniziali e verso l’estate del secondo liceo decisi di aprire la mia pagina Instagram e Facebook dedicate al disegno e al Cosplay. Su Instagram attualmente mi seguono (sommando i follower dei miei due account Cosplay e art) 2286 followers tra cui molti stranieri che adorano seguirmi solo per i miei disegni su fandom , giochi , anime e manga preferiti. Di questo ne sono e ne vado fiera e vado fiera soprattutto per le persone che mi seguono su altri social e mi fanno sempre complimenti e critiche costruttive per migliorare il mio stile, ma sopratutto la mia grandissima lacuna su alcune parti anatomiche , ne vado fiera e ne sono grata di avere followers che amano interagire con me sopratutto tramite messaggi e commenti che mi trasmettono gioia e voglia di continuare per crescere e migliorare ancor di più per realizzare un sogno».

Parliamo un po’ dei tuoi Cosplay. Come inizia la realizzazione di una esibizione?
« Nell’esibizione di solito non mi esibisco in gruppo soprattutto in gare di Cosplay. . . L’ultima mia esibizione è stata a Marzo del 2017 al Cosplay World di Roma Est e diciamo che è stata una grande delusione veder vincere solo e soltanto personaggi Marvel e non Cosplay magari di anime o giochi. Portai Cure Black dalle Max Heart Pretty Cure e non so quale sia stata la penalizzazione per non aver vinto perché alla fine i giudici non hanno detto nulla e questo mi ha dato fastidio. . . Di solito in tutte le gare i giudici devono fare un commento costruttivo sul Cosplay per magari sapere anche le più minime cose errate fatte. È stato un vero e proprio colpo al cuore non sapere cosa non andava con il mio Cosplay o se magari ero io che interpretavo male il personaggio , non sono dispiaciuta per non aver vinto una stupida coppa che a me nemmeno interessa, perché alla fine il Cosplay è divertimento e non competizione; a me importa solo il commento costruttivo perché, magari, possa migliorare in futuro. La mia prossima esibizione (ma non garantisco) sarà prossimamente con un trio insieme a Cure Peace e Cure White al prossimo Cosplay World (sperando che a Marzo lo rifanno) ».

Il personaggio di Paige è decisamente uno dei tuoi maggiori successi: cosa ti piace di questa ragazza?
« Paige the Notepad è stata molto apprezzata al Romics soprattutto da ragazze che mi fermavano per chiedermi una foto. Come avevo già accennato in una risposta precedente è stato gradito soprattutto per il punto di vista estetico sia dell’abito e sia della parrucca color pastello. Paige è un personaggio dalla serie animata in stile “Sesam Street” ma con temi agghiaccianti e soprattutto horror che prende il nome di “Don’t Hug me I’m scarred” o con la semplice abbreviazione di “DHMIS”. . . Lei è un semplice sketchbook di disegno che cerca di insegnare la creatività ma purtroppo la sua creatività non viene apprezzata soprattutto dal Red Guy che sembra già perplesso di questo sketchbook e sembra di avere già dei sospetti che non è nulla di buono. Nel fandom di questa serie per fortuna sono stati umanizzati alcuni di costoro e diciamo che Paige è stata rappresentata come una pazza psicopatica creativa sempre in conflitto, ma allo stesso tempo innamorata di Tony l’orologio che allo stesso tempo è matto anche lui. La cosa che mi ha colpito di più del suo essere è stato il suo carattere creativo con cui cerca di attirare in allucinazione i tre protagonisti dell’episodio fino a farli cadere in trappola fino alla fine dell’episodio e costringerli ad usare la creatività come una cosa senza confini e senza limiti di cui si potrebbe anche mettere dei brillantini su un cuore vero per essere creativi (eh già purtroppo mi piace l’horror scusatemi hahahahahahahahaha!). Il Cosplay è stato sviluppato grazie alla forma umana che è stata creata dal fandom e realizzato interamente a mano nei minimi particolari , solo la parrucca è stata comprata e vorrei ringraziare mia madre per la pazienza che ha avuto nel realizzare insieme a me questo fantastico lavoro».

Quale pensi sia la qualità più importante per un cosplayer?
« Non bisogna avere qualità per essere un cosplayer , per esserlo bisogna solamente interpretare il personaggio al meglio e divertirsi spensieratamente senza vergogna ma con almeno un po’ di ritegno senza essere esagerati sia nel comportamento che nel vestiario per evitare eventuali commenti negativi pesanti. . .  Purtroppo io non appoggio i cosplayer che fanno “sexy Cosplay” solo per mettersi in mostra , quello non è divertimento è soltanto esibizionismo anche se per me ogni uno è libero di fare quello che vuole, ma con un certo limite».

Che difficoltà riscontri maggiormente quando realizzi un Cosplay?
« Il mio problema sono molto spesso convincere i miei, magari, a comprarmi un Cosplay che magari è difficile per me realizzare; siccome io non dispongo di macchina da cucire purtroppo , a volte durante le fiere mi compro le parrucche necessarie perché mio padre ritiene che il Cosplay sia solo una perdita di tempo e soldi e non me li presterebbe per acquistare queste cose perciò me le prendoio mettendomi risparmiando durante l’arco dell’anno. . . I materiali e i tessuti spesso li prendo usati nelle bancarelle che vendono queste cose a soltanto ad un euro se non fino a 20».

Parlaci dei progetti che hai per la tua carriera da mangaka: qualcosa bolle in pentola?
« Bolle molto la pentola in realtà hahaha. Sto lavorando a due progetti, in realtà, tra cui uno in particolare che alcuni conoscono. “DREAM il sogno di Levy” è in lavorazione da quasi 3 anni e mezzo e tratta di tematiche importanti sulla società di oggi italiana affrontando i vari problemi come la disoccupazione giovanile , il bullismo e cyberbullismo con gli insegnanti che fanno finta di nulla per non finire nei guai , il problema della discriminazione sui disabili e soprattutto assolutismo di potere in ambito lavorativo e tutto ciò verrà legato con tre protagoniste con un’unica passione . . . Il Cosplay. Il manga è mirato ad un vero e proprio Shonen italiano che descriva la realtà è che miri ad un messaggio o più messaggi dritti e precisi , le tre protagoniste di questa opera grafica saranno Martina (cosplayer di 22 anni) , Erika (cameriera di un maid cafè di 19 anni) e Levy (una ragazza sordo muta di 18 anni). Ho proposto molte volte questo progetto a Mangasenpai che purtroppo non è stata accettata per motivi non ben precisi ma per fortuna per il 2019 sono stata presa in un’altra casa editrice molto amplia con artisti molto dolci e soprattutto sempre pronti ad aiutare e con un’editore paziente e comprensivo verso i miei confronti e di tutti ed è un esempio da ammirare rispetto ad editori che si fanno troppo divorare dal capitalismo, ma purtroppo non posso farci nulla e nessun’altro può hahahahahahahahaha. Il mio secondo progetto è uno al quale vorrei dare la precedenza,  nato grazie ad un’ispirazione del mondo degli “Old Cartoon” che ultimamente grazie a Cuphead e Bendy and the Ink Machine mi stanno pian piano risucchiandomi negli anni ’20. Purtroppo questo verrà spoilerato solo quando sarà pronto. Spesso alcuni miei followers mi chiedono “dove posso comprare il tuo manga!?” e ciò mi dimostra che ci sono persone che interessa ciò che faccio e questo mi riempie il cuore di immensa gioia ».

Se pensi a te stessa, come ti vedi proiettata di qui a cinque anni?
« Purtroppo non ho una sfera di cristallo e nemmeno un’immaginazione di come mi ci vedo tra 5 anni. . .
Non saprei come rispondervi a ciò , purtroppo è il destino che sceglierà cosa succederà.
L’unica cosa che posso a malapena confermare è che non vedo l’ora che sia il 2019 perché potrò finalmente far parte di una casa editrice e soprattutto non vedo l’ora di pubblicare il mio primo manga!!».

Considerando che hai una pagina dedicata al tuo lavoro che sta pian piano crescendo, secondo te quanto influiscono i social sulla notorietà di un cosplayer?
«La notorietà per un cosplayer è importante soprattutto se vuole raggiungere i suoi massimi obbiettivi e diventare magari a livello mondiale/nazionale famoso/a.
Purtroppo tutto ciò non è facile agli inizi e ci vuole molta calma e pazienza per vedere i risultati che piano piano potranno maturare nel corso degli anni.
Purtroppo diventare un cosplayer famoso ha anche delle sfaccettature negative da una parte purtroppo ma lo stesso è anche nel mio ambito di mangaka.
Purtroppo oggi per diventare famosa una persona basta che faccia una cosa senza senso e si ritrova subito con un milione di gente e likes che nemmeno potresti immaginare. . . ultimamente diventare famoso o farsi conoscere sta diventando sempre più difficoltoso bisogna saper attirare il pubblico ma il mio consiglio è di dare il tempo. . . Solo piano piano si potranno raggiungere grandi traguardi impegnandosi , sia nel campo di Cosplay e sia in campo del disegno!».

Hai dei Cosplay in cantiere? Vuoi anticiparti qualcosa?
«Ne avrei tanti anche se i miei non mi permetterebbero di spendere soldi ogni anno per un Cosplay. . .
Purtroppo quel poco che ho lo tengo stretto ma non mancano i soldi da parte!
Per il prossimo Romics di Aprile nel 2018 avevo intenzione di riportare Cure Black insieme ad un gruppo cosplay dedicato alle vecchie eroine che la maggior parte della nostra infanzia o dei nostri pomeriggi li abbiamo passati vedendo loro a prendere a calci nel sedere le forze del male con la loro amicizia e la loro forza. . . Le Pretty Cure sono sempre state delle grandi eroine che hanno popolato la Rai per diversi anni dal 2005 fino al 2012/13 .
Ogni anno só che persone propongono alla Rai di rimetterle in onda ma purtroppo per come gira l’Italia oggi è probabile che la speranza sia poca e certa anche se diciamo ho avuto per un minuto un piccolo spiraglio di speranza dentro di me. . .
Una sera facendo zapping in TV mi ritrovai in un’episodio delle Smile Pretty Cure , all’inizio avrei voluto piangere ma quando ho visto che il doppiaggio e le musiche ma soprattutto I NOMI dei personaggi non erano più gli stessi mi sono messa le mani in testa. . .
È stato orribile.
Censure su censure.
Scene tagliate.
Dialoghi abbastanza dementi adatti ad una bambina di 3 anni.
Ho provato disgusto e soprattutto grande odio nei confronti della Toei che si è permessa di cedere i diritti alla Saban e mi meraviglio della Toei che ha fatto sognare generazioni di bambine in Giappone che ha ceduto i suoi diritti alla Saban sia per le Smile e le Doki Doki Pretty Cure.
È stato un’urto.
Il nostro gruppo delle “All Star Pretty Cure Italian Cosplayer” vuole lanciare un grande e forte messaggio a sostegno dei cari fans che vorrebbero rivedere in TV le loro eroine con le loro fantastiche trasformazioni e le loro potenzialità. . . Noi rivogliamo le nostre eroine sullo schermo.
Dopo il bellissimo pappone dopo questo Cosplay porteró anche “Cala Maria” siccome Cuphead sin dalla primo minuto di gioco mi ha colpito . . . soprattutto la storia e mi ha riportato nel mondo fantastico ma soprattutto occulto dei vecchi cartoni in stile anni ’20.
Cala Maria è stata la boss che mi ha colpito molto in questo gioco soprattutto per la sua trasformazione in sirena ad una sottospecie di “Medusa” . . . Per il momento la nostra sirena è ancora in progresso e non vedo l’ora di stare nei suoi panni».

Hai già frequentato delle fiere importanti in Italia: come ti sei trovata?
« Beh purtroppo non ho raggiunto ancora la maggior età per essere dipendente e per girare in ogni fiera d’Italia come fanno già alcuni dei miei amici anche se sono più piccoli di me e sinceramente l’invidio. Ogni anno ho sempre avuto il grande desiderio di voler andare a Lucca ma i problemi spuntano sempre come i funghi in mezzo ai campi ed idem il Comicon anche se per questa fiera c’è una sfumatura di motivi della realtà che purtroppo non è tanto bella di alcuni paesi anche se a me non me ne frega niente del pericolo a volte e preferisco andare comunque perché só che nessun cosplayer o visitatore non è mai tornato morto da una fiera no? Oppure è stato derubato o altre cose. . . Ogni anno subisco il Romics siccome è l’unica fiera che posso girare e diciamo che la situazione sta degenerando sempre di più . . .  Spesso molti cosplayer ritengono che sia la peggiore fiera rispetto ad altre, soprattutto i “finti cosplayer” che è gente maleducata. Ad ottobre sono rimasta sbalordita della situazione che c’era soprattutto dopo un litigio brutale contro un giornalista poco educato che mi ha urlato contro perché ero dietro l’inquadratura quando mi stavo facendo gli affari miei. . .  Purtroppo il degrado persisterà ma spero che un giorno possa cambiare questa fiera ma soprattutto che possa viaggiare in altre fiere importanti il più possibile. Lo spero. . .».

In ultimo, come conclusione di questa vivace intervista, c’è qualcosa che desideri dire o condividere con il pubblico della “Mankey News”?
« Avrei da dire molto ma non voglio dilungarmi di tanto perciò vorrei fare dei ringraziamenti speciali soprattutto a lei. . .
Grazie mille per la sua disponibilità per questa meravigliosa intervista , ho trovato le domande molto interessanti e soprattutto stimolanti perciò penso che quando questa intervista sarà conclusa almeno una bella recensione la meriti !
Volevo salutare tutti i miei amici e soprattutto i miei cari colleghi della Black List da cui sono entrata da poco tempo e spero che insieme potremmo essere ottimi amici tutti assieme! Un saluto va’ anche alla mia famiglia anche se a volte tra di noi ci sono tante incongruenze ma è normale. . . nessuno è perfetto purtroppo. . . nemmeno io lo posso essere
Un saluto speciale alla Phoenix Fanzine che nonostante tutto mi hanno fornito delle basi principali e mi hanno aiutato sempre con commenti incoraggiativi e mi hanno spronato a fare del mio meglio. . . Spesso in alcune tavole quando avevo problemi mi rivolgevo a Valentina Pan Ryuki Plebani che è stata una persona importante e lo sarà . . .
Grazie mille Pan!
Un’altro ringraziamento va’ a tutti voi che state leggendo che mi conoscete e mi seguite che siete tutte delle persone fantastiche e spero di poter fare di più e di arrivare in alto fino al mio obbiettivo.
Grazie mille a tutti ragazzi e ragazze
Un saluto da Milky Rosy!».

 

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