SteDory: la potenza della maga Titania

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Fairy Tail, uno dei tormentoni più seguiti e amati nel fantastico mondo di anime e manga, è diventata un’istituzione conosciuta da grandi e piccini, che appassiona chiunque ci si approcci almeno una volta.

Tra i personaggi emerge Erza Scarlett, chiamata anche Titania in virtù della sua grande forza fisica; è una delle personalità più particolari, dominata da una grande volontà di giustizia e uno spiccato spirito di fratellanza.

La troviamo in varie versioni, una più bella dell’altra, grazie all’impegno e alla passione di SteDory Cosplay, immortalata nelle foto di Alessio BuziClaudio GiannettaMr Wolf PhotoDavide MorelloNoriyuki Giorgia Cingolani.

Un altro grande successo, che si aggiunge al curriculum notevole di questa giovane cosplayer, in grado di creare performance da urlo, di alta qualità interpretativa e dettagliate in ogni loro parte.

FOTO

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INTERVISTA

Un saluto a te Doroty e benvenuta nella calda e ristoratrice “Mankey News”! Qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere una cosplayer? Raccontaci un po’ della tua esperienza in questo settore. ^o^
«E’ un piacere essere qui! Io posso dire che son diventata una cosplayer un po’ per caso, ero una roleplayer su Facebook nei panni prima di Bulma e poi di Nico Robin, così (con una delle mie amiche) abbiamo deciso di portare questa impersonificazione al livello superiore, provando a vestire fisicamente i panni dei nostri personaggi al Lucca Comics and Games 2009. Non pensavo che un semplice gioco potesse portarmi tanto lontano!».

Parliamo un po’ dei tuoi Cosplay più nel dettaglio: il tuo curriculum ha all’attivo molti lavori davvero particolari e, sicuramente, non di facile realizzazione. Cosa ti ha portato a scegliere determinati personaggi?
«L’amore per quei personaggi. Come ho detto sopra ho iniziato prima interpretandone il carattere, poi passando anche all’aspetto estetico, quindi per portare un Cosplay devo sicuramente sentire un legame col personaggio. È capitato di rifiutare inizialmente questo legame e di portare personaggi che credevo di non amare, ma si è rivelato che (proprio quei personaggi) erano quelli più simili a me e son finita ad amarli più degli altri. L’esempio lampante di questo caso è Erza Scarlet, da Fairy Tail, che attualmente è il personaggio che posso considerare la mia reincarnazione manga».

Quali sono gli step che ti portano dall’idea alla realizzazione di un tuo Cosplay?
«Sicuramente, nel caso più convenzionale, si parte da una “cotta”. Vedi un personaggio ed un suo outfit e senti il bisogno di farlo tuo! Subito dopo iniziano le ore di studio delle immagini per capire come realizzarlo, si fa una stima dei materiali da comprare e si parte con la caccia al tesoro per trovare il tessuto e tutto ciò che serve per completare il lavoro, dal foam al worbla, da calamite a colla, da flexipaint a vernice e chi più ne ha più ne metta. Ci vuole molta fantasia non solo nella creazione, ma anche nella scelta dei materiali per ottenere l’effetto desiderato. Poi ovviamente si passa alla realizzazione: cartamodelli, imbastitura, cucito e decori, crafting di tutti i materiali sopra elencati e quanti altri si possono immaginare, styling delle parrucche e cura dei dettagli. Ed infine il trucco! Di certo un ottimo Cosplay non si fa senza un minimo di make-up che aiuti ad assomigliare al personaggio».

Soffermiamoci sul personaggio di Erza Scarlet: cosa ammiri di questa ragazza per averla fatta diventare il tema di un tuo lavoro?
«Sembrerà una risposta banale, ma Erza è me. Provo a spiegarmi meglio: all’inizio, quando ho cominciato a seguire Fairy Tail, non la sopportavo molto! Il mio fidanzato ed i miei amici ridevano di questo perché dicevano che non sopportavo di vedere in lei il mio carattere, che a volte può anche essere per alcuni un caratteraccio, visto quanto è forte ed indomito, ed io non lo accettavo. Quando mi han convinta a farne una versione perché “sei troppo uguale sia fisicamente che come personalità” ero un po’ sulle mie. Dissi loro “va bene, vi accontento, ma sarà una sola versione giusto per soddisfarvi”. Non sapevo quanto tutto ciò mi avrebbe invece cambiata! Ora ho perso il conto di quante versioni ne ho fatto e di quante ne ho in cantiere! Iniziando ad indossarla mi son accorta che era l’unica volta che non dovevo recitare! Non solo nel Cosplay, ma nella vita, per la prima volta mi sentivo totalmente libera di essere me stessa senza dover bloccare la mia personalità! Da allora Erza ed io siamo la stessa cosa, ho accettato totalmente chi sono grazie a lei. Non combatto più contro il mio carattere: preferisco lasciarlo libero di esprimersi perché alla fine è in realtà molto meglio di quanto avessi mai pensato. Ora ho il suo tatuaggio sul braccio che mi ricorda ogni volta che mi guardo allo specchio, che non devo più nascondere nulla di me».

L’opera di Fairy Tail conta diversi personaggi, ognuno di loro davvero particolare. Pensi di realizzarne altri?
«Oltre ad Erza ho già realizzato Levy e Lucy. Ho una versione sia dell’una che dell’altra già pronte da indossare, ma ho ovviamente anche altre versioni di Erza che son già finite o “Work In Progress”. Sicuramente nel 2018 porterò questi lavori, oltre ad altri provenienti da videogiochi e anime di altra natura».

Parliamo dell’essere cosplayer: quale elemento è particolarmente importante per la buona riuscita di una esibizione? Il costume? Il make up? L’interpretazione?
«Non c’è un elemento, ma una serie di elementi. Quando sei cosplayer devi riuscire a diventare qualcun altro, ed è diverso anche dal recitare in ambito teatrale o cinematografico. In quel caso hai un copione che ti viene dato, una scenografia preparata da professionisti. Nel Cosplay ci sei tu in primis e devi capire tu come diventare quel personaggio. Il primo step è sicuramente visivo: costume e make up, ovviamente perché per incarnare un personaggio bisogna trasferirne l’aspetto nella realtà, sembrare che quella fantasia abbia preso vita. Ovviamente va inserita nell’immediato anche l’interpretazione: un personaggio sempre impeccabile, che inizia a comportarsi in maniera “derp”, oppure un personaggio allegro e vivace che viene interpretato triste e depresso non rendono. Certo, ci son momenti in cui sovvertire le regole è divertente, ma deve essere una cosa fatta una tantum, nel nocciolo di un’interpretazione deve rimanere sempre più centrale il concetto che ho descritto per la parte estetica: trasportare un personaggio di fantasia nel mondo reale rendendolo il più concreto possibile».

Hai una pagina Facebook molto seguita: come vivi la popolarità?
«Con molta leggerezza! Amo tantissimo quello che faccio e vederlo apprezzato non può che farmi piacere. Da quando ho iniziato a far giurie prima e poi a presentare, so di aver parecchi occhi puntati addosso ma questo mi sprona solo a far di meglio continuamente e soprattutto a livello personale, mi spinge a non tradire mai il mio modo di vivere, per poter continuare ad essere quel punto di riferimento che tanti mi dicono di essere per loro. Ciò che desidero di più nell’incremento del mio pubblico è mostrare alla gente tutto ciò che di buono può esserci in questo mondo del Cosplay, potendo oscurare così il negativo che purtroppo spesso emerge. Ho sempre avuto questo istinto di voler far emergere la parte positiva di ciò che amo e desiderare mostrarlo agli altri in opposizione a tutto lo schifo che spesso dilaga, il Cosplay mi sta dando anche questa possibilità».

Il rapporto con i fotografi è un argomento particolarmente delicato. Tu come lo vivi? Hai specifiche difficoltà a trovare le foto delle fiere?
«Lo vivo molto bene a dire il vero. Ovviamente girano spesso per le fiere sedicenti fotografi che in realtà son li per ritrarre le grazie di belle ragazze con fini non totalmente artistici, ma dico la verità, ho avuto poco a che fare con loro! Per lo più scatto con persone di fiducia, grandi fotografi e fotoamatori quali: Alessio Buzi, Mr. Wolf, Giorgia Cingolani, Solipsis-Photography, Liv Rota, alcuni fotografi dell’associazione Aifa, Claudio Giannetta e molti altri professionisti ed amatori che svolgono il loro lavoro con maestria e professionalità, quindi i set arrivano puntuali e bellissimi e, cosa ancora più importante, lavoro con persone con le quali son totalmente rilassata ed a mio agio. Con queste belle esperienze è ovvio che sia propensa a dar fiducia alla maggior parte di coloro che con gentilezza mi chiedono di scattare, sia in fiera che fuori, ma so di ragazze che han avuto brutte esperienze e quindi valuto bene le nuove collaborazioni prima di accettare. Se solo vedessi venir meno il rispetto per la mia persona ed il mio tempo certamente mi allontanerei senza tanti complimenti».

In questa epoca, quanto sono importanti i social per promuovere la figura di un cosplayer?
«Purtroppo molto. E dico purtroppo solo perché (anche se son in alcuni casi siano una benedizione per far conoscere più velocemente la propria attività) spesso i social promuovono anche un’idea sbagliata di fama, fatta da persone che marciano sulla vecchia legge che dice “che parlino bene o parlino male, purché parlino” e quindi si sviluppa una branca di “popolarità malata”, nociva, costituita da gente che pur di raggiungerla non si fa scrupoli nella metodologia utilizzata, anzi sfrutta appositamente il peggio per ottenere l’onda di risonanza del proprio nome. Nel momento in cui si crea un flame, la persona in questione finisce sulla bocca di tutti e tutti iniziano a sapere chi è: da lì si inizia a seguirla (nel bene e nel male) è, in un attimo, ecco che aumentano i follower perché la pubblicità, anche negativa, ha fatto effetto, e con loro i contratti e le collaborazioni che in questo modo finiscono troppe volte a privilegiare questo genere di persone. È molto più facile ottenere fama facendo scandalo che lavorando sodo. Io non desidero fare scandalo. Preferisco crescere di fan in fan che mi segue perché apprezza ciò che sono e ciò che faccio. È una strada più lunga ma sicuramente più dignitosa e soddisfacente. Quando arriva un nuovo fan so che è sincero, che mi ha conosciuta perché ha visto qualche condivisione dei miei lavori, perché mi ha vista su un palco a presentare un evento o semplicemente si è imbattuto nelle mie foto. Le cose facili alla fine non mi son mai piaciute! *ndr.ride*».

Che ruolo hanno le persone a te vicine, durante la realizzazione di un tuo Cosplay?
«Un ruolo importantissimo! Per prima cosa sono il mio grande sostegno! Il mio fidanzato è il mio primo fan! Mi ha conosciuta anche lui mentre facevamo roleplay ed è stato il primo ad impazzire per la primissima foto instant di Nico Robin che ho scattato! Senza lui non sarei qui! E pure la mia famiglia mi sostiene in questa avventura! La vena “artistica” l’ho di certo ereditata da loro: la mia pro-zia era una grande presentatrice di eventi in tutta Italia, anche all’Arena di Verona, mia madre e mia zia son sempre state sui palchi a ballare, mia madre canta anche benissimo e le piace moltissimo fare scene e divertirsi. Ricorderò sempre quando, poco dopo esserci messi insieme, ho portato il mio ragazzo ad una festa di carnevale dove erano andati i miei genitori: mia madre correva per il salone vestita da bebè con tanto di pannolone, cuffietta in testa e ciuccio recitando alla perfezione la parte! Non so se mi son vergognata o sentita orgogliosa di lei! *ndr. Ride* Poi c’è da dire che lei è anche il mio aiuto dal punto di vista sartoriale perché, essendo stata sarta in passato, le conoscenze che ho le ho acquisite proprio da lei e capita che, su alcune cose, ancora le chieda un aiuto! Son conoscenze da autodidatta ovviamente e, quando non riesco a far qualcosa, passo al livello successivo: vado a bussare alla porta della zia che invece è sarta di abiti da sposa! Lei non ama molto il mondo del Cosplay e della costumistica recitativa ma per farmi felice si adatta ad aiutarmi a creare quelle cose che io da sola non sarei in grado di realizzare, come ad esempio Cinderella! Non serve nemmeno dire che il frutto del suo apporto è sempre perfetto ed impeccabile, di una qualità strepitosa! Ad una prossima fiera, mia mamma mi affiancherà in Cosplay per la prima volta come “fata madrina” e mia zia sarà al seguito per aiutarci con gli abiti. Ovviamente quel giorno sarà un sogno che si realizza ed io non vedo l’ora che arrivi!».

Hai qualche progetto in cantiere? Se sì ce ne puoi dare un piccolo anticipo?
«Ho sempre troppi progetti in cantiere! Ma direi che oltre a continuare con personaggi di One Piece e Fairy Tail (con una Erza super sexy ed un’armatura molto elaborata) sono in arrivo Cosplay dal videogioco di Tekken, dall’anime di Shingeki no Kyojin e dal mondo Disney!».

In ultimo, al fine di lasciare un saluto agli amici della “Mankey News”, cosa desideri dire ai nostri lettori?
«Un abbraccio a tutti e fate Cosplay sempre con spirito positivo e sorriso sulle labbra! Poterci trasformare in chiunque desideriamo è una ricchezza in più nella nostra vita, non lasciamo che fattori esterni possano mortificare questa fantastica avventura!».

 

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