La leggenda dei nani, nel mondo del Cosplay vi è il trionfo di Thorin

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In un bellissimo articolo pubblicato circa un anno fa da Guido Anselmi per il portale “Italian Cosplayers”, abbiamo avuto modo di scorgere un aspetto davvero molto interessante riguardante e folklorici sette nani delle leggende nord europee.

Inizialmente non mi ero molto focalizzato riguardante queste figure, ma la loro presa è stata tale anche nel mondo del Cosplay – soprattutto grazie alla presenza delle figure tolkeniane di Gimli e Thorin – che non possiamo esimerci da dedicargli un encomio.

Da sempre i nani hanno lasciato lunghe praterie di consenso ad elfi ed orchi, sicuramente apprezzati e realizzati maggiormente per la loro presa che hanno sul pubblico, eppure, coloro che hanno avuto modo di realizzare i nani, hanno ricevuto scatti da capogiro e trionfi che vanno ben oltre la coppa e la medaglia.

Tra tutti, la rivisitazione dei sette nani (Eolo, Mammolo, Pisolo, Dotto, Brontolo, Gongolo e Cucciolo) più apprezzata all’interno del quadro cinematografico, è stata quella di Thorin e la sua compagnia, persino di più rispetto a quella di una Disney oramai idilliaca.

Il libro rosso dei confini occidentali, fra le diverse storie, racchiude quella di questi nani che sono alla disperata ricerca di un regno perduto, affidati alla tenacia dello “scudo di quercia” e guidati dall’arcano stregone grigio.

Il “re sotto la montagna” interpretato nel film di Peter Jackson dal sexy Richard Armitage, un poliedrico attore che ha conquistato il sesso femminile grazie ai suoi tratti ruvidi, selvaggi, che ben si associano a questi ruoli fantasy.

E chi ha avuto modo di assistere ad un buon Cosplay di Thorin sa bene quel che intendo, il fascino che offre un uomo del genere – sia nelle pose che nelle caratteristiche comportamentali – scatenano dei feromoni intensi che, come spore, contaminano che respirano gli Otaku.

Sebbene Guido, all’interno del suo accurato lavoro, ci da qualche dritta riguardo la storia dei sette nani e gli spunti che si possono trovare anche in altri titoli come, WoW o Dragon Age, possiamo dire che queste figure sono vicine ai cosplayers grazie alla trilogia di “Lo Hobbit”.

 

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