PH – Francesco Veronese
Oggi sembra incredibile a dirsi, ma c’era un periodo in cui le cosiddette “mutazioni” non erano prese in considerazione, ad oggi, invece, non si tratta solo di una semplice moda… Siamo dinnanzi ad un vero e proprio spopolamento.
Un tempo alcuni appuntamenti divenivano un trampolino di lancio per presentare accessori o componenti di un costume ormai largamente conosciuti – seppur difficili da realizzare – ovvero le famosissime ali.
Ricordo un Napoli Comicon del 2011 dove vidi delle imponenti ali interamente ricoperte da post-it bianchi, ad oggi le ali non sono state interamente sostituite, ma la sua notorietà è stata interamente raggiunta da queste enormi braccia di ectoplasma che stuzzicano i curiosi.
Tra i personaggi interpretati che presentano le mutazioni alle braccia, abbiamo l’antagonista di Inuyasha Nakaraku e la fusione Zamasu di Dragonball Super, chi invece presenta altri tipi di mutazioni, è senza dubbio il capostipite di questo trend, ovvero l’influente Ken Kaneki insieme a tutti i Kakuja e i Kagune presenti nella saga di Tokyo Ghoul.
Chi più, chi meno, questi personaggi (quelli citati precedentemente sono solo una minima parte dei tanti presenti nei fumetti e nei capolavori di animazione) presenta agli appassionati qualcosa di davvero incredibile: se fatto bene, un braccio mutaforma cambia totalmente la performance, mettendo in risalto una skill nell’handcraft che – al di la di ogni eventuale commissione – rimane una realizzazione prelibata, unica.
Ad oggi i cosplayers mutaforma spuntano come funghi, puntando su una fetta di spettatori che apprezzano le opere di nicchia e al tempo stesso possono lasciarsi trasportare dalla maestosità del simbolo. Realizzare un Cosplay con elementi del genere presenta gradi di conoscenza elevatissimi, dunque materia perfetta per big e cosplayers che amano le sfide difficili.
