Contro la bellissima Sara, il potere della famiglia Reiss non ha alcun effetto

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Mikasa Ackermann, chi non ama questo personaggio? Penso che in pochi potrebbero voltare lo sguardo a colei che ha interamente rivoluzionato il destino dell’opera di Tetsurō Araki, anche perché la sua emotività ci regala quelle sensazioni che comunemente ricerchiamo tra le lenzuola o dinnanzi a una birretta con gli amici, ci guardiamo un anime.

In questo caso, l’interpretazione della spumeggiante e ineguagliabile Sara Siviero, (convogliata da PH di livelli sopraffini come: Andrea Esposito e Alessandro Starace) è da ritenersi propedeutica ai fini di comprendere ciò che i nostri occhi e, conseguentemente il nostro cuore, cercano durante la visione dell’opera “L’attacco dei Giganti”. Noi della “Mankey News”, siamo rimasti folgorati da questa performance, in quanto, la bella cosplayer torinese, ci ha fornito degli elementi propedeutici ai fini di poterla sentire energeticamente in sintonia con Mikasa, riuscendo così a navigare ancor di più con l’immaginazione, accompagnati da colei che, nel mondo reale, ne incarna l’essenza.

Alcune volte mi sorprende il fatto che, nel mondo, la bellezza e le capacità tecniche dei nostri cosplayer italiani (tra questi anche Sara) non vengono valorizzati al pari del nostro patrimonio agro alimentare o della nostra conosciutissima musica leggera. Il Cosplay è un settore vivo, moderno, in crescita e con Sara dimostriamo a paesi come: Canada, Giappone, USA e Inghilterra, che stiamo avanzando a tal punto da rendere realizzabile l’irrealizzabile.

Sara è per i propri fan, un sogno che diviene realtà e noi della “Mankey News” questo sogno lo abbiamo in un primo momento osservato e, in un secondo istante, ci siamo tuffati in esso, come se fossimo stati guidati da una forza interiore, come se fossimo stati gettati in un sublime ed estremo connubio di passione e appagamento.

Ma, oltre al suo cavallo di battaglia, i lavori di Sara sono stati tanti e, tra quelli che vi presentiamo, siamo riusciti ad andare oltre a quel senso di appagamento precedentemente citato, sino a quando, non abbiamo raggiunto l’estasi. Ciò ci lascia privi di ogni parola, in quanto nessuna descrizione può onorare al meglio quest’opera d’arte vivente. Per l’appunto, godiamoci la sua coinvolgente intervista.


Grazie Sara per averci concesso questa intervista! =) Ti va di spezzare un po’ il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori?
«Ciao a tutti, mi chiamo Sara ho ventun’anni e sono di Torino. Circa 3 anni fa ho costruito il mio primo cosplay, ovvero Mikasa Ackermann, della serie “L’Attacco dei Giganti”, specializzandomi nella costruzione di accessori come spade e armature».

Parlando di Cosplay, spiegaci in due parole le sensazioni che provi quando ti avventuri in questo bellissimo mondo?
«Ammetto che ogni volta non vedo l’ora di mettermi in cosplay perché mi piace far vedere agli altri i miei lavori e, se ce n’è bisogno, aiutare le altre persone e dare consigli su come fare un determinato accessorio.
Sono disponibilissima ad aiutare tutti, basta semplicemente chiedere!».

Qual’è la sensazione che si prova quando entri nei folgoranti panni di Mikasa Ackermann?
«Ogni volta che vesto Mikasa ho una grandissima voglia di far vedere cosa sono in grado di fare, di come una persona possa calarsi a tal punto in quei panni fino a diventare lui stesso quel personaggio. Nelle mie esibizioni metto sempre anima e corpo, io in quel momento sono Mikasa».

Ti va di ripercorrere, insieme alla “MankeyNews”, i tuoi ricordi più significativi, inerenti alle tue gare cosplay?
«Ho fatto numerose gare cosplay cercando di perfezionarmi sempre di più e alla fine sono arrivata ad un primo traguardo con la vincita del miglior femminile durante l’edizione 2015 del “CarmaComics”, successivamente ho iniziato a gareggiare in altri eventi, vincendo prima come singolo e poi come coppia tutte e due le edizioni della “Torino cosplay walk” e nell’ultima edizione, quella estiva di quest’anno, ho presenziato come giudice.
Successivamente ho vinto il secondo posto in classifica alla prima edizione della “Fumettando” a Pinerolo e, la settimana dopo, miglior interpretazione al “Cuneo Comics”.
L’ultima gara a cui ho partecipato con Mikasa è stato al “Vinadio Comics 2016”, nella quale ho vinto il premio CospaFamily. Infine ho vinto una menzione speciale nell’edizione 2016 del “CarmaComics” portando un altro personaggio: Saber Alter della serie Fate Stay Night».

Quanto lavoro c’è dietro il tuo cavallo di battaglia, ovvero al tuo Mikasa?
«C’è davvero tanto lavoro, soprattutto perché sono stata una delle prime persone nella mia regione che abbia costruito da sè il 3D moving gear, ovvero tutta l’attrezzatura che il personaggio porta, con molte difficoltà, perché non c’erano le wiki né guide o tutorial su come farlo, e allora bisognava andare di inventiva.
è stato un lavoro molto complicato perché bisognava studiare delle immagini non molto definite, spesso fan-art, e cercare di rendere il lavoro più simile possibile a come appare nell’anime».

Secondo il tuo parere, è necessario avere molti fan per essere una buona o un buon cosplayer?
«Per essere un buon cosplayer non bisogna avere tanti fan, certo anche loro hanno la loro importanza: se vuoi avere una certa fama ed essere conosciuto bisogna averne molti. Secondo me un buon cosplayer deve seguire i suoi desideri, fare ciò che gli piace come costume e personaggio, per poi andare alle fiere ed essere orgoglioso del suo lavoro o del risultato ottenuto».

Sappiamo che Mikasa Ackermann è un personaggio con un passato molto tormentato, qual’è la condizione mentale che consente di presentare un Cosplay del genere?
«Non dico di aver avuto un passato tormentato però generalmente quando si sceglie un personaggio un minimo di affinità con lui bisogna averla.
Un personaggio non ti piacerebbe se non trovassi in lui qualche caratteristica in comune con te stesso.
Ammiro molto Mikasa per il suo coraggio e determinazione, caratteristiche che vorrei dimostrare di avere anch’io».

Come descrivi la gioia che hai provato durante la tua prima gara Cosplay?
«Tanta tanta emozione, perché era la prima volta che mi esibivo davanti a molte persone e soprattutto era la prima volta che portavo la mia esibizione, con un Cosplay per nulla semplice».

Esiste una ricetta rapida ed efficace per essere dei bravi cosplayer?
«No assolutamente ,anzi è il contrario: diventare un bravo Cosplayer è una cosa molto lunga che richiede fatica, impegno e dedizione.
Si parte da qualcosa di semplice, per iniziare a capire che cosa si sta andando ad affrontare, poi è un miglioramento continuo: da un costume molto semplice si possono rifare alcune parti, aggiungere degli accessori, oppure dei dettagli a cui all’inizio non avevi pensato. Certo ci saranno dei momenti in cui si potrà fallire, ma è parte di una crescita. Sbagliando si impara, tuttavia da lì in poi si continuerà a crescere».

Quanto ti è servito studiare l’anime di Hajime Isayama per riuscire a perfezionare il tuo Cosplay di Mikasa?
«In effetti mi è servito molto. L’autore aveva molto bene in mente il meccanismo e la teoria alla base del reale funzionamento del 3D moving gear. Ho osservato i movimenti e ho cercato di vedere, tramite dei fermo immagine e delle foto, tutti i vari dettagli e meccanismi di funzionamento».

Quanto influiscono i social netowrk sulla diffusione dei tuoi Cosplay?
«I social network sono davvero importanti perché ti permettono di uscire dalla tua zona influenza, ovvero il luogo dove vivi e frequenti le fiere, e di andare altrove, conoscendo luoghi nuovi e persone diverse».

Quando nasce la tua idea di costruire il Cosplay di Mikasa Ackermann? E, soprattutto, in che modo sei riuscita a mettere su i suoi complicatissi gadget?
«Inizialmente ero partita con l’idea di fare solo le spade, che sono state la prima parte che abbia costruito. È stata anche la prima cosa che abbia rifatto, realizzando bene dei dettagli spinta dalla semplice voglia di migliorarlo. All’inizio mi era piaciuto tanto l’attacco dei giganti, ho iniziato volendo fare il Cosplay di un altro personaggio, Hanjie Zoe, privo di tutto l’equipaggiamento. Guardandomi in foto e vedendo il Cosplay ho deciso di migliorarmi e di fare tutto il resto dell’attrezzatura».

Noi della “MankeyNews”, abbiamo avuto modo di conoscere altri tuoi straordinari lavori (come quello su Chi Miyuki) ti va di parlaci un po’ di questo Cosplay?
«Miyuki è un Cosplay original che ho inventato io, anche se trae le sue origini da un libro che sto scrivendo, infatti spesso sono in coppia con un altro ragazzo che nella storia é il suo co-protagonista, insieme al quale porto questo Cosplay».

Ci sono nuovi progetti nel cantiere che desideri anticipare al pubblico di “Mankey News”?
«I progetti che ho in cantiere sono davvero tanti, però sono anche davvero molto complicati e richiedono tanto tempo e impegno, soprattutto perché se si vuole fare bene un lavoro bisogna avere molta pazienza. Occorre, infatti, progettarlo in modo molto accurato, che è la parte che occupa più tempo di tutte».

Guardando un futuro ipotetico, in quale Cosplay desideri avventurarti?
«Un cosplay che vorrei tanto fare sarebbe il cavaliere Ornstein, un personaggio del videogioco Dark Souls».

Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato. A presto. ^o^
Lascio in seguito i link delle mie pagine e profili:

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