Stefania, quando bellezza e interpretazione si uniscono

Spread the love

Tanti personaggi dalla personalità complessa e dall’innegabile magnetismo, tutti interpretati da una ragazza con un importante caria interpretativa e una grande passione per i cosplay.

Princess Mercury da Sailor Moon, Taiga Aisaka da Toradora, Terra Branford da Final Fantasy VI e Nami da One Piece: personaggi davvero diversi tra di loro e molto sfaccettati nei loro caratteri e nei loro modi di fare.

A interpretare queste donne stupende, una giovane talentuosa di nome Stefania Ginger, immortalata in foto davvero semplici, ma che hanno saputo cogliere i dettagli salienti e pienamente descrittivi dei personaggi.

Bella e sicuramente molto portata per questo hobby, nel quale mette tutta sé stessa con costanza e impegno, curando i dettagli e mostrandosi sempre al meglio per emozionare il pubblico che ha la fortuna di poterla ammirare.


Ciao Stefania e grazie per averci concesso questa intervista! ^o^ Al fine di spezzare un poco il ghiaccio, parlaci un po’ di te e di questa tua inestimabile passione per il Cosplay!
«Ciao e grazie mille a voi! Comincio col dire che ho iniziato questo hobby nel 2012, partecipando a piccole fiere nel veronese. Tutto è partito quando, con amici, andai in una fiera del fumetto e vidi un ragazzo vestito da Zoro (One Piece) e quel che ho pensato è stato: cosa-è-questa-cosa-meravigliosa-devo-farlo-anche-io. E infatti ho iniziato interpretando Nami la fiera dopo. Ormai, tra alti e bassi, ho realizzato una decina di personaggi e mi ritengo soddisfatta, ma voglio continuare».

Analizzando con molta attenzione le tue performance artistiche, le tue caratteristiche estetiche risultano esser fonte di attrazione per internauti e appassionati del settore. Questo per te risulta essere un beneficio o una “gatta da pelare”?
«È sicuramente un beneficio avere una bella estetica, c’è poco da fare. Trovo comunque che il trucco è essenziale: senza di esso io non riuscirei mai ad assomigliare a un tale personaggio, soprattutto a partire dalle mie ciglia e sopracciglia bionde…sembrerei un alieno senza trucco e con una parrucca blu addosso! Oltre a questo, al momento sto anche cercando di migliorare il mio fisico a livello muscolare. Un po’ per soddisfazione personale, un po’ per la mia salute, ma non è così essenziale nel mondo Cosplay, o dipende dai personaggi».

In ambito Cosplay, ti piace essere audace, oppure preferisci andare spesso sul sicuro, magari provando personaggi consolidati o a te più congeniali?
«Metà e metà! Ho iniziato con un personaggio famoso di One Piece finendo ad interpretare la protagonista di un videogioco del 1994, che anche se fa parte di una serie famosa (Final Fantasy) solo i veri appassionati e nostalgici vi hanno giocato! Infatti non sempre mi riconoscono quando porto Terra Branford, ma mi da un’immensa soddisfazione».

Quanto è stato importante per te studiare il noto personaggio di One Pece, Nami, al fine di rappresentarlo a fondo durante la tua performance artistica?
«Abbastanza importante direi, ma posso dire con sincerità che ci assomiglio molto di carattere e di aspetto per via dei capelli rossi e quindi mi viene facile interpretarla ahaha».

Stando a quanto riporta l’arco della tua carriera nel mondo del Cosplay, qual’è l’emento di imprescindibile valore per un cosplayer? E cosa desideri stravolgere o quantomeno modificare in questo settore?
«Secondo me il valore imprescindibile di un cosplayer è il rispetto, sempre e comunque. In questi anni ho visto talmente tante vipere che metà basta: io ho il vestito più bello, sei brutt@ così, ma guarda com’è vestit@ ecc. Ovviamente questo tipo di persone esistono anche nella vita reale, ma è stancante vedere tutta questa malignità in un hobby che dovrebbe solo far divertire. Spero un giorno di vedere meno persone altezzose/presunti vip e più rispetto per tutti».

Qual’è l’elemento (delle tue performance) che i fan apprezzano di più? E quali sono i fan che più ti hanno fatto battere il cuore?
«Non saprei ahaha, di solito non salgo mai sul palco! A parte quando con Taiga e il mio Ryuji (Toradora) ci siamo prima presi a botte e poi dati un bacio (vero, ovviamente): la folla era in delirio! Ero molto sorpresa e felice! Non mi aspettavo di certo una reazione così. Altre volte invece mi hanno rincorsa, o mi hanno preso la mano, o mi hanno abbracciata…wow, non avrei mai creduto ahah. Con certe “fan” ho pure stretto amicizia e ringrazio sempre questo hobby».

Scegliendo tra la spumeggiante Nami, la suggestiva Sailor Mercury, la coinvolgente Terra Branford e la sfavillante Taiga Aisaka, qual’è il personaggio che più ti ha fatto “penare” nell’ambito della costruzione del personaggio? E qual’è quello che, al termine della realizzazione, hai sentito veramente parte della tua essenza?
«Terra Branford è il personaggio più difficile mai realizzato, e mi sono fatta aiutare da mia mamma per la parte sartoriale. E’ anche quello che mi ha dato più soddisfazione di tutti, sia per la difficoltà, sia per il carattere della ragazza. Forse anche perché è un personaggio “d’elité”: non tutti la conoscono, anzi. In questo periodo per dei progetti la sto migliorando il più possibile, perché quando è stata realizzata (2014) non c’erano molte reference sartoriali e accessoriali, e io e mia mamma ci siamo arrangiate come abbiamo potuto. Ora che abbiamo più materiale e consigli stiamo cercando di fare il più possibile per migliorarla e completarla».

Hai qualche “sogno nel cassetto” che desideri anticipare al pubblico della “Mankey News”? E qual’è il personaggio che in un futuro anteriore desideri realizzare?
«Il mio sogno nel cassetto è di realizzare un Cosplay molto difficile, e infatti dovrò chiedere aiuto: si tratta di Padmé Amidala (Star Wars) vestito del lago. In realtà non m’interessa vincere premi e salire sul palco, preferisco interpretare i miei personaggi preferiti. Avrei anche altri personaggi abbastanza difficili, ma non voglio anticipare ancora».

In ambito Cosplay, la concorrenza ti spaventa? Oppure è da considerarsi uno stimolo per fare meglio?
«Credo che la competizione sia uno stimolo positivo, entro un certo limite, non la concorrenza: essa porta alla mancanza di rispetto, purtroppo. Le persone non dovrebbero guardare sempre a chi fa meglio di loro, l’invidia non porta nulla di buono».

Le critiche più comuni che si fanno ai cosplayer, è il desiderio di mostrare (pedissequamente) i propri lavori attraverso i social network quali Istagram e Facebook. Cosa ne pensi di ciò? E qual’è il tuo rapporto con il web?
«Credo che i social network siano ormai fondamentali se una persona vuole farsi conoscere, sia se tu sei un’azienda, persona comune o cosplayer. Quindi ben venga il work in progress su Facebook e Instagram, se usato correttamente senza abusarne. A me piace postare i miei lavori e le mie foto su Facebook, creano una specie di ricordo».

Il tuo stile ha sicuramente delle tinte “yandare”, ti riconosci in questa controversa personalità?
«Assolutamente sì. A partire da quando ho interpretato Taiga sul palco (dopo la famosa scena del bacio): il presentatore mi chiese come mi sarei comportata se il mio ragazzo venisse “preso di mira” da una bella ragazza e io risposi che l’avrei ammazzata ahaha. Io sono abbastanza yandere, sì».

In ultimo, per salutare i nostri amatissimi lettori, cosa desideri dire al pubblico di “Mankey News”?
«Ragazzi, continuate con la vostra passione! E anche se sembrano frasi fatte, fregatevene del giudizio degli altri, perché altrimenti non andrebbe bene mai niente! E grazie alla Mankey News per l’opportunità :)».

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *