Laura: il fenomeno che irradia il mondo del Cosplay

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Con un costume di armonia, che calza a pennello su di un’elegante corpo di energia e determinazione, atto a muoversi sinuosamente sul palcoscenico dell’esistenza, si ha la possibilità di trasmettere qualcosa ai propri fan, attraverso la passione per i Cosplay. Questo è il caso della bella Laura Crystal Emiliani che, aiutata da indiscutibili doti naturali, si è battuta con coraggio e verve, per raggiungere innumerevoli traguardi e in svariati campi: il Cosplay, la musica, la regia e l’arte della fotografia.

Laura è una ragazza semplice, ma dalle mille capacità, non ci sono frasi o parole che possono commentare le sensazioni scaturite dalle sue capacità e non ci sono complimenti atti a render vive le sue performance, se non i successi scaturiti da ciò. Sia, nel Cosplay, che nella fotografia, ha avuto modo di far parlare di se, rendendo così magici i momenti degli internauti e di tutto il pubblico della “Mankey News”.

Tra i suoi scatti abbiamo avuto l’onore di ammirare cosplayer di grande rilievo come: David Nelfi, Eva Laglia, Chiara Consigliato, Tammy Vannicelli e tanti altri estasianti artisti. Nel ramo del Cosplay, invece, il suo talento naturale è sbocciato all’istante, donando ai palcoscenici fieristici internazionali, personaggi indimenticabili come: l’eroe della Marvel, Angela, Poison Ivy, Kitiana e Katarina.

Questo stupendo diamante grezzo dall’animo dark, coadiuvato dalla professionalità e la superlativa maestria di fotografi del calibro di Alessio Buzi, non si è limitata a far breccia nei nostri cuori, ma è andata oltre, sino a scoprire sentieri inesplorati e destinati a non essere i soli.

INTERVISTA

Un saluto a tutto il pubblico della “Mankey News” e un grazie a Laura Crystal per averci concesso questa intervista! ^o^ Cominciamo subito. Possiamo dire che, in fatto di Cosplay, le tue sublimi performance artistiche sono al pari delle tue enormi doti legate al mondo della fotografia e della musica. Dicci quel’è (tra le tre) la passione sulla quale hai posato le tue radici.
«Tutto parte dalla mia passione per la musica, il canto in particolare. Da lì è nato tutto, ogni mia esperienza. In seguito sono stata attratta dal campo della regia e della fotografia e ho iniziato a studiare anche quel ramo. Non mi fermo mai e quando ho avuto modo di conoscere anche il mondo del Cosplay, il poter esprimere la mia creatività anche nel riprodurre ed interpretare alcuni personaggi fantastici, sono stata travolta totalmente».

Al tuo avviso, quali sono i vantaggi nell’essere un cosplayer e allo stesso tempo un fotografo? E, soprattutto, in quali frangenti le due arti si intrinsecano, generando così un connubio di inebriante e maestosa bellezza?
«Il vantaggio è che, potendo conoscere più persone in entrambi gli ambiti, ho modo di proporre e confrontare in maniera più ampia le mie idee. Oltre a questo, cerco di mettere a proprio agio il cosplayer nel momento dello scatto, sapendo come ci si sente a stare dall’altra parte, capisco cosa può dar fastidio ad un soggetto sia nel momento dello shooting che dopo».

Tra i tanti cosplayer che hai avuto la gioia di immortalare, conosciamo il duo: Chiara Consigliato ed Eva Laglia, quali sono state le sensazioni che hai provato al termine del tuo lavoro? E qual’è stato il percorso che ha portato al compimento dei tanto ammirati Cosplay di Code Geass, da loro presentati nel web?
«Per quanto riguarda il lavoro fatto da Chiara ed Eva, ritengo che sia ottimo e attento come sempre. È stato un piacere collaborare in occasione di quel set e poterci conoscere e ritrovarci in occasioni di altre sessioni fotografiche. Alla fine le foto sono state molto apprezzate e questo è sempre un motivo che spinge ad andare avanti e continuare».

Una esigua minoranza ha giudicato, sia le performance legate al Cosplay, sia le tue foto, “troppo provocanti”, cosa ne pensi a riguardo e, soprattutto, desideri dir loro qualcosa?
«In realtà non mi sono arrivate voci riguardo alle mie foto provocanti, al contrario, se tendo a scoprire parti del mio corpo lo faccio senza esagerare e senza assumere pose che lo sembrino. Se ritenute sensuali ne posso essere a volte lusingata, per fortuna nessuno però mi ha mosso critiche del genere ed anzi mi è stato ribadito spesso questo mio punto di forza che cerco sempre di mantenere. Invidie a parte, nessuno mi ha riportato ciò quindi non ho nessun messaggio da riferire tranne un ringraziamento per chi mi segue e mi seguirà in futuro!».

Cosa rappresenta per te il Cosplay? Una passione, un passatempo, un lavoro, una cultura, un’opportunità?
«Il Cosplay è iniziato come una passione, poi è diventato un passatempo e ora, se fatto in un certo modo, può rivelarsi anche un’opportunità lavorativa. Difficile, costosa, ma che con un po’ di tenacia, si può portare avanti grazie al sostegno di chi ti segue. Migliorarsi in ciò che si fa e piano piano riuscire ad avere l’opportunità di investire qualcosa in più per migliorare i propri lavori e aiutare chi è appassionato ed inizia da poco».

Da Katarina di LoL a Kitana di Mortal Kombat, da Chun Li di Street Fighter a Poison Ivy di Batman, diciamo che di Cosplay ne hai fatti veramente tanti, quali sono stati quelli (da te impersonati) che più hai amato? E quali sono quelli che hai sempre desiderato di presentare?
«Uno dei miei personaggi preferiti tra quelli sopra citati è Kitana di Mortal Kombat. Adoro impersonare delle guerriere, specie se fino a prima mi limitavo a giocarci e a guardarle al di là dello schermo e ora posso dire di “aver indossato i loro panni”. C’è sicuramente qualcosa di magico in questo, un piccolo mondo fantastico di quando eravamo bambini che, attraverso il cosplay, rinasce, riesco così a ricordarne le emozioni e a dimenticarmi del presente».

Il mondo dei Cosplay è talmente vasto che, all’interno di un ambiente fieristico, ognuno fa la sua parte al fine ultimo di rendere, l’esperienza di ognuno, un qualcosa di magico. Laura, ci puoi fare un escursus di tutte le fiere che ti hanno regalato emozioni uniche ed indimenticabili?
«Le fiere sono belle perché si incontrano persone di ogni tipo e ci si confronta con i gusti e le capacità (in questo caso dei cosplayer) degli altri. Ci sono momenti intensi, piacevoli e altri di noia come tutto. Però a fine giornata i piedi doloranti rendono di certo queste giornate indimenticabili ahah. Non c’è una fiera in particolare che mi abbia regalato emozioni uniche ma più attimi in diverse occasioni».

Tutti i cosplayer hanno dei “sogni nel cassetto” (legati al genere logicamente) e tu ne hai uno Laura? Puoi dircelo o è un segreto? ^o^
«Il mio sogno nel cassetto riguarda la musica in primis, ma se devo attenermi al genere, mi piacerebbe riuscire a costruire armature e vestiti qualitativamente sempre migliori. Il talento e l’esperienza sono indispensabili, ma purtroppo per avere dei materiali e attrezzature di qualità, si ha bisogno di fondi. Quindi sperare ora che riesca ad essere appoggiata in questo campo ed avere la possibilità di migliorarmi per riuscire ad interpretare e sorprendere sempre».

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, durante l’esibizione inerente al Cosplay di Katarina, hai mostrato un bellissimo tatuaggio (temporaneo) che ricopre gran parte del fianco sinistro. In nome del successo che ha generato, hai mai pensato di far divenire questo “vezzo” un qualcosa di definitivo?
«In generale i tatuaggi mi piacciono molto. Se dovessi farmene uno però nella vita reale non copierei qualcosa ma sceglierei un simbolo che mi appartiene personalmente. Non penso che farò mai tatoo, sono una persona che cambia spesso idea riguardo al corpo e ai vezzi, preferisco non avere nulla di definitivo perché le mie idee si evolvono e difficilmente non mi stuferei di qualcosa che non posso più cambiare».

I Social hanno cambiato drasticamente la vita dei cosplayer e dei fotografi nel corso del tempo, tu che hai vissuto anche il periodo dove internet non era così presente nella vita degli artisti, come giudichi questo “periodo storico”?
«Un casino ahaha. Il social è utile per la propria promozione, il successo sul web e, lavorativamente parlando, un buon metodo per velocizzare i tempi. Ma noi esseri umani abusiamo di ogni mezzo e ne facciamo un vizio. Escludere nella maggior parte della giornata il vivere tra le distrazioni di internet, ti disorienta dalla realtà e lo scorrere del tempo diviene anche più veloce. Il fatto di vivere di meno e criticare di più, rende la maggior parte delle critiche vuote e fine a se stesse. Nel caso dei flame, che ultimamente appaiono nelle home di noi cosplayer, partono la maggior parte delle volte da gente che tende a preoccuparsi più per gli altri che per se stessi e viene alimentata da persone che la pensano diversamente e commentano senza informarsi di ciò che veramente succede».

Tra le tue tante attività in ambito artistico, non possiamo di certo trascurare quella per la musica. I tuoi percorsi e le tue esperienze musicali hanno in qualche modo perfezionato le tue performance da cosplayer?
«Non dovrei essere io a dirlo. Posso immaginare però che il fatto che io sia già preparata nell’affrontare un pubblico o nell’interpretare, possa aiutarmi in parte. Entrare in un ruolo nel momento in cui è lecito farlo ed uscire dal personaggio quando non è necessario mostrarsi esasperatamente».

Un articolo (dove per altro hai rilasciato anche un’intervista) su “Tribuno.Tv”, avvenuta il 20 novembre del 2013, ha dichiarato che (nel settore musicale) il tuo look è costellato da sfumature dark, possiamo dire che questo stile lo possiamo ritrovare anche nelle tue performance artistiche legate al Cosplay?
«Non nascondo che adoro indossare dei corsetti e portare un trucco dark, ascoltare del buon rock o metal all’occorrenza, ma in quanto persona eclettica non rimango legata ad uno stile, adoro cambiare e sperimentare. Altrimenti non sarei una cosplayer!».

La tua Elektra ha fatto praticamente impazzire il web, c’è una “formula segreta” dietro questo caloroso successo?
«Elektra penso possa essere considerato il mio primo Cosplay più apprezzato e condiviso tutt’ora. Ho iniziato senza sapere quanto fosse vasto questo mondo, con la sola voglia di assomigliare ad una guerriera. Probabilmente la passione che ho messo in quel costume non è rimasta inascoltata e ha reso di quel personaggio più che un bel ricordo».

Durante le tue performance in ambito Cosplay, abbiamo avuto la gioia di notare che il tuo fisico è molto atletico e adatto a determinati personaggi. Cosa c’è dietro alle tue sinuose forme e alle tue doti atletiche (escludendo l’enorme peso di madre natura)?
«Grazie mille per i complimenti! Ho avuto molti periodi in cui mi sono lasciata andare poiché adoro mangiare o perché ero presa da mille impegni ma, sin da bambina, ho fatto attività fisica grazie ai miei genitori che, avendo una palestra di ginnastica artistica, mi hanno messa a far capriole nel vero senso della parola fin dai primi anni di vita. Ho fatto ginnastica artistica, in seguito ho provato veri tipi di danza: dal jazz, all’hip hop fino alla danza moderna. Ho avuto una compagnia teatrale ed insieme abbiamo messo su il Musical di Chicago. Non concepirei facilmente di non poter fare movimento. Attualmente seguo da due anni un corso di Polex Gym sperando di poter raggiungere risultati discreti. Un nuovo esperimento, uno sport nuovo per me ma che consiglio vivamente perché completo, artistico e veramente faticoso».

Per terminare il tutto e conseguentemente, salutare i nostri amatissimi lettori, cosa desideri dire al pubblico di “Mankey News”?
«Vi ringrazio per avermi intervistato e con molto piacere saluto chi ha avuto modo di leggere questo articolo. Il mondo del cosplay è nuovo, vario e cresce a dismisura. Ognuno è libero di affrontarlo come vuole a scanso di chi lo giudica in malo modo. Le cose belle avranno sempre più importanza comunque senza il bisogno dei flame che sporcano la buona volontà delle persone. Ognuno è libero di partecipare alle fiere e divertirsi, cercare di migliorarsi fino a rendere il proprio lavoro così bello da regalare emozioni tanto che, come forma di creazione umana, possa divenire arte».

 

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