Deborah, la venere felinide

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Se consideriamo che il vero eroe è comunemente nascosto nell’ombra, avvolto spesso da una coltre di nube che attanaglia il suo corpo, donandogli conseguentemente il fascino della dannazione, possiamo dire con fermezza che l’eroe è nascosto in ognuno di noi. Sembrerà quasi impossibile da constatare per una mente razionale, ma quando abbiamo modo di ascoltare i nostri pensieri, quando capita di staccare dal mondo o quantomeno di staccare la spina dalla quotidianità, è lì che insorge il nostro spirito guerriero, è lì che si mette a bando la routine.

Deborah Pesce, è una ragazza semplice, una cosplayer amatoriale umile che, con molti sacrifici costruisce, distrugge, ricrea, corregge e soprattutto ascolta. Tuttavia, come la protagonista di un copione DC, quando abbandona i panni di Deborah e indossa quelli di Catwoman, qualcosa cambia, qualcosa spunta dal nulla e avvolge in toto la sua essenza.

Credo che ognuno di noi abbia una qualità latente, un piccolo fanciullo interiore pronto ad esplodere se stimolato. Si tratta solo di comprendere a pieno le sue potenzialità e di servircene quando ne sentiamo l’esigenza. A quanto pare, la bellissima cosplayer della terra della china, ha saputo sfruttare a pieno questa potenzialità, riuscendo così a farne uno stile, a far sì che ognuno possa scoprire a poco a poco un lato nascosto e intrigante della sua personalità.

Coadiuvata dall’estro di fotografi come: Andrea Cerutti, Nicola Marasso, Roberto Strazzullo, Maurizio Scaglia e Carlo Brozzo, la bellissima Deborah colora importantissimi palcoscenici fieristici come quello di Torino e, con la complicità della sua inseparabile amica “Raven” non può fare a meno che dispensare emozioni genuine nel cuore dei fan.


 Bentrovati sulla “Mankey News” e grazie alla bellissima Deborah per averci concesso questa intervista! Parliamo un po’ di Cosplay, ci spieghi in due parole cosa rappresenta per te? E cosa ti ha donato sino a questo momento?
«Fin da quando ero bambina avevo una passione innata per i travestimenti, che ovviamente al tempo si manifestava nelle occasioni di carnevale o halloween. Un giorno guardando delle “persone travestite” da eroi ed eroine ho pensato “ma perché non ci provo anche io?” Allora mi si è aperto un universo! Il mondo del Cosplay è un luogo di amicizia, sacrifici ma soprattutto divertimento! Andare in fiera è come stare in famiglia, dove vieni apprezzato per i tuoi lavori e riconosciuto da chi conosce il personaggio! La parte migliore è il sorriso donato dai bambini!».

Un cosplayer amatoriale suda spesso sette cammicie per realizzare un Cosplay degno di questo nome. Puoi riassumerci in poche righe le sensazioni che si provano a lavoro ultimato?
«Durante il lavoro del cosplay, si ha sempre paura che venga male o che non si riesca a finire per tempo (e questo porta a lavorarci anche di notte). Quando però il costume è finalmente finito e soprattutto non perde pezzi vieni invaso da mille emozioni di felicità, stanchezza e soddisfazione. La prova costume è la parte migliore, in quel momento oltre ad essere fiero del tuo lavoro, non sei più te stesso, ma sei il tuo personaggio!».

Parliamo di tempistiche. Come definiresti quelle legate alla tua Catwoman?
«Da quando avevo finalmente tutto il materiale per iniziarla me la sono portata dietro in ogni dove per sfruttare al meglio il mio tempo. Ho molti impegni legati allo studio e allo sport quindi cerco ogni minuto libero per lavorare. Io di solito mi do una scadenza (per esempio andare ad una fiera) e per catwoman ho impegato tutto il tempo libero di una settimana (compresa anche una parte di notte) per terminarlo».

Catwoman: gli internauti hanno accolto con particolare interesse questa tua perfromance artistica. Come ti rapporti con il web, lo ritieni una risorsa, oppure un di più per un cosplayer?
«Diciamo che i social mi servono per trovare le foto (se ci sono) che hanno fatto solo a me o al mio gruppo. Inoltre sul web trovi un sacco di altri cosplayer da cui prendere spunto o a cui chiedere consiglio. È anche un ottimo modo per farsi conoscere nella maniera più umile possibile».

Essendo tu una giovane cosplayer, ogni utente del web è libero di esprimere i propri complimenti riguardo le tue performance artistiche, puoi citarci il più costruttivo?
«Il consiglio più costruttivo che ho ricevuto è di non smettere mai a realizzare i miei sogni ed a cercare di migliorare sempre di più».

Savona, il centro, la piazza, il porto, le officine, il campanaccio, la si può definire una delle città di provincia più belle di tutto il settentrione. Si può dire lo stesso in ambito Cosplay? Oppure, essendo appunto un paese di provincia, è destinato perennemente a subire l’egemonia della vicinissima Genova?
«Riguardo a fiere si, per ora subisce l’egemonia del Genova Comics, ma ci stiamo evolvendo! Piano piano sta prendendo forma l’Albissola Comics e il Burtomics di Finalborgo ha già avuto un discreto successo!».

Osservando con molta attenzione i Cosplay che hai avuto modo di fare sino a tal momento, non abbiamo potuto fare a meno di costatare che hai una particolare attitudine verso gli eroi occidentali. È una questione di gusti o di scelte?
«È una questione di gusti, ho sempre adorato i supereroi Dc Comics e Marvel ed ho sempre sognato di esserne uno! Ho anche un particolare amore per la Disney ed ho un po’di programmi in proposito!».

Quale tipo di dinamica tecnica utilizzi per realizzare i gadget dei tuoi Cosplay o il makeup ad esso annesso?
«Per gli oggetti e gadget uso ciò che mi viene in mente, per esempio ho creato una cintura con palline di natale e guarnizioni di macchina per il caffè, e per adesso ho creato oggetti con cartone o riciclando bottiglie! Per i gadget bisogna avere molta fantasia! Riguardo al make up uso ciò che ho in casa, ceroni e nel caso compro qualcosa in base al colore, per esempio ho usato un ombretto come rossetto! Sono dell’idea che il trucco deve essere il più realistico possibile!».

In alcune foto presentate al pubblico della “Mankey News”, hai realizzato un eccellente “Cosplay di coppia” con la tua amica Raven. Ti sei divertita molto in quel frangente? Vorresti riproporre una performance simile ai tuoi fan?
«Si mi sono divertita molto insieme alla mia compagna, ci divertivamo a fare scenette stupide in mezzo alla gente! Ed ora che abbiamo finalmente completato i nostri cosplay, per un po’ci vedrete in giro per fiere con quelli!!».

Puoi dirci qualcosa sulle aspettative che nutri per il futuro? In ambito Cosplay, come ti vedi da qui ai prossimi 5 anni?
«Innanzitutto spero di migliorare le mie abilità di cosplayer e di riuscire a realizzare i miei cosplay in programma, poi vorrei che sempre più persone vedano ed apprezzino i miei lavori! Spero anche di partecipare a fiere internazionali al di fuori dell’Italia!».

Cosa ne pensi del genere Crossplay? Hai mai pensato di impersonare un personaggio maschile all’interno di un servizio fotografico o in una fiera?
«Si! Assolutamente! Mi piacciono un sacco i cosplayer che prendono sul serio il personaggio e lo facciano non curanti del sesso! Io ho in programma di crearne uno per adesso!».

Presso il suggestivo palcoscenico fieristico torinese, hai avuto modo di partecipare al videoselfie troll di Giuse Joseph, quanto vi siete divertite una volta scoperto lo scherzo?
«Si siamo morte dal ridere subito dopo, io sono scoppiata subito a ridere infatti si può notare che ho la risata così contagiosa che Giuse è scoppiato a ridere! Quando aveva finito di fare il video l’ho rincorso per farmi dire dove l’avrebbe messo perché volevo vedere quale figuraccia avessi fatto!».

In ultimo, per lasciare un saluto ai nostri amatissimi lettori, cosa desideri dire al pubblico della “Mankey News”?
«È stato un piacere condividere con voi il mio pensiero e spero che possa esservi d’aiuto in caso di difficoltà, ma soprattutto spero sia apprezzato! Un grande bacio!».

 

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