Makoto e la sua Ayame, una performance da capogiro

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Presso il vasto mondo dei social, Makoto Awatobi, una ragazza italiana e grande lettrice di Tankōbon, si consacra come una delle cosplayer più seducenti che il nostro quotidiano online abbia mai avuto.

Se esistesse una classifica mensile dedicata a questo standard, vi assicuriamo che il volto di questo Cosplay sarebbe apparso ben più di una volta sulla “new of fame”.

Ora siamo proprio nell’apice del progresso nel campo del Cosplay, anche i big sono continuamente tallonati da prodigi che lasciano senza nemmeno un briciolo di fiato PH e appassionati.

Questi scatti realizzati come un Raffaello da Stefano Za per Bryza.it, infatti, segnano un trionfo indiscutibile della natura irriverente dell’intero settore, una forte carica emotiva e dalle mille sfumature che esplode in un turbinio di arte soggettiva.

Makoto ci presenta una rassegna espositiva molto forte, dove vengono rievocate le celebri scene di Ayame Kajou del manga del maestro Hirotaka Akagi, Shimoneta, il paradiso in terra dove straripano sensazioni cangianti.

La semantica parla chiaro: mostra deriva da mostrare e qui vengono presentate al pubblico ammalianti armonie attorniate da anemoni di una eleganza sfacciata, potente che si discosta dalle rigide regole restrittive della moralità comune.

È un’artista scapigliata Makoto, che – seguendo le orme del suo personaggio “Il blu del campo innevato” – sfida i colossi del fashion delle fiere nazionali, per esprimere liberamente e in modo sciolto i frammenti dei sentimenti irrazionali dell’anima.

Per rispetto all’opera è giusto fermarsi qui, perché quel che ne deriva da questa straordinaria esposizione non va discusso, bensì vissuto con gli occhi del cuore.