Outfit da mafioso, perché non rende nell’universo Cosplay? Scopiramolo

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In quel di Londra, nei panorami italiani piuttosto che statunitensi, moltissime mafie – originarie di diverse nazioni o culture – hanno avuto modo di prosperare, generando purtroppo anche un mito che nel corso del tempo è divenuto anche uno stile.

Tutti ricordano film come “La promessa dell’Assassino” con il celebre Viggo Mortensen o la fiction HBO “The Sopranos” e la domande che ci poniamo in questo articolo è: come mai l’outflit da mafioso non sta impazzando nel mondo del Cosplay?

In verità esistono diversi trend che si ispirano a questo stile, basta ricordare lo spietato Giovanni capo del Team Rocket oppure Hojo di Sancturay, questi personaggi di anime si ispirano a due tipi diversi di mafiosi eppure, senza il supporto dell’animazione nipponica, non vi è alcuna spinta per il fascino criminale.

Tony Soprano del fu James Gandolfini non è stato preso molti in considerazione dal panorama statunitense e tra le fiere internazionali non si vede di certo impazzare il Cosplay de “Il Padrino” di Marlon Brandon, neanche a parlarne di Al Capone della Cicago Outfit.

I boss dallo sguardo minaccioso, coadiuvati dai litigiosi membri delle organizzazioni come Paulie Gualtieri di Tony Sirico o quelli un po’ sfacciati come Sal “BigPussy” Buonpensiero di Vincent Pastore, sono lontani anni luce dalle ultime generazioni.

Alcuni amanti del genere possono vedere in titoli come Gangsta o nei capolavori di Quentin Tarantino gli ultimi moicani di questo stile crudo ed elegante. Esso rappresenta un segno grafico tangibile di un passato triste, ma carico di un’eleganza provocatoria che marchia a fuoco chi ne viene inevitabilmente investito.

La crisi di questo trend è dettata principalmente dalla mancanza di comunicazione che vi è tra il passato e la modernità, nella cultura nipponica questo distacco viene colmato dall’animazione nipponiche che suscita fantasia e curiosità non solo negli Otaku, ma anche nei produttori.

Realizzare oggi un outflit da mafioso per un Original o per un personaggio specifico è una sfida, un modo per variare e soddisfare, conseguentemente, a pieno il bisogno di osservare e vedere, confrontandosi con i limiti delle nostre percezioni offuscate da un presente a volte troppo inquadrato.

 

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