Il fenomeno delle idol, quanto è mutato grazie al Cosplay? Scopriamolo

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Un aspetto da non trascurare all’interno del mondo del Cosplay, è sicuramente quello delle idol giapponesi. Maschili o femminili non ha alcuna importanza, si tratta di una tendenza esplosa negli ultimi periodi grazie all’irruzione di alcune opere dedicate al tema all’interno del settore, ma cosa rappresentava questo iperonimo dalle connotazioni strettamente nipponiche?

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, le idol nacquero sull’onda del successo del film “Cherchez l’idol” prodotto in Giappone nel 1963. Dagli anni ’70 in poi nacque una vera e propria cultura sul tema, dove i giovani adolescenti di successi acquisivano automaticamente questa importante definizione.

Per tutto quel periodo ci fu una vera e proprio età dell’oro per le idol, dove ci furono grandi esponenti del fenomeno, come la cantante solista Saori Minami o interi gruppi come le Pink Lady. Negli anni 80 il fenomeno crebbe a tal punto sino a raggiungere numeri spaventosi di artisti, oltre che muovere masse di denaro impossibili da quantificare.

Quel decennio fu ricordato anche come il periodo in cui il concetto di idol cambiò drasticamente, infatti, con l’ascesa del gruppo, Onyanko Club, le adolescenti di successo iniziarono a guardare ad un target maschile, trasformando in obsolete tutti i contorni dedicati ai sogni delle ragazzine.

Negli anni ’90 il mondo delle idol subì un’altra importante mutazione quando gruppi come i Morning Musume decisero di inserire la musica elettronica nei loro brani, riuscendo a stabilire un longevo punto d’incontro tra gli artisti e i fan.

Negli ultimi anni vi sono diversi gruppi musicali ad avere un grande successo, tra questi possiamo citare AKB48 e KAT-TUN, in questo periodo i gruppi dominano la scena lasciando totalmente all’angolo le soliste. In questo quadro generale, alcuni tentano costantemente di far rinascere la moda delle idol soliste, inserendo degli elementi innovativi all’interno dei brani, come le immagini che si ispirano ai film sui supereroi giapponesi, oppure le sonorità tipiche dell’heavy metal.

In tutto questo trambusto, a dare una sferzata è come sempre il mondo del Cosplay, che ispirandosi alla bellissima serie animata “Love Live!” riesce a creare un’inversione di tendenza. Mentre l’entertaiment nipponico sembra ancorato ad uno scontro economico e di share, i cosplayers accolgono con semplicità il concetto di idol, trasportandolo in giro per il mondo e facendogli assimilare quella connotazione internazionale che nel corso del tempo non è mai avvenuta.

E, sebbene in Giappone le idol rimangono sempre delle ragazze o dei ragazzi molto giovani che vengono scelti e pagati profumatamente da agenzie discografiche per esibirsi nel mondo della musica e dello spettacolo. In Brasile, in Italia e negli States, il lavoro di idol non si ferma al canto e ragazzi dagli 11 ai 13 anni riescono a sfruttare questa grande opportunità interpretando, come in un videogame diventano i personaggi del loro anime preferito, partecipando ad eventi e manifestazioni cittadine.

Inoltre, anche le persone che hanno ormai superato abbondantemente la prima fase adolescenziale, vivono con gioia il mondo delle idol attraverso il Cosplay, il tutto avviene attraverso un complesso sistema di relazioni tra PH, standisti, social e ambienti fieristici che contribuiscono al propagarsi di questa favolosa magia.

 

 

 

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