I soggettoni del Cosplay, l’immancabile “fauna” del nostro settore

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Prima di ogni analisi è giusto fare una premessa, questo articolo non intende in nessun modo offendere o ledere la sensibilità di qualunque utente o cosplayer dedito a bazzicare all’interno dei circuiti online o nelle fiere nazionali.

È sempre responsabilità dei malintenzionati generare flame in nome o in funzione di un’analisi o di un qualsivoglia testo. Per tanto, l’articolo si pone l’obiettivo di fare un po’ di ironia. Ora, scopriamo le figure che si nascondono all’interno del mondo del Cosplay.

Il big mancato: crede di, per chissà quale oscura ragione, scalare le vette più alte del successo e questo non gli permette di apprezzare il lavoro altrui o essere critico sulle sue performance artistiche. Chi gli dona una pacca sulla spalla è suo amico e chi gli fa notare qualche difetto, indovinate un po’? È il suo peggior nemico. Generalmente ti dirà che qualcuno gli ha fatto le scarpe o che per un pelo non ha raggiunto qualche impensabile riconoscimento.

Il deluso: il mondo del Cosplay è stato crudele con lui o lei ed è per questo che i cosplayers fanno schifo; sono i primi fustigatori di coloro che ritengono inadeguati rifilando loro critiche degne dei più tesi episodi di Hells Kitchen.

Il censore: sono coloro che cassano qualunque lavoro che supera – anche solo parzialmente – il loro grado di inibizione sessuale; secondo gli inquisitori qualunque Cosplay sexy o che riproduce personaggi avvenenti sono alla stregua della più brutale ed oscena pornografia esistente su questa terra e nelle loro guerre informatiche si dilettano ad insultare tutti gli utenti che cercano di vedere la cosa in un altro punto di vista. Come sfondo del loro desktop vi è il cilicio, sono favorevoli, inoltre, alla porno-tax all’interno del mondo del Cosplay.

Il Trollsplay: è colui che nei commenti scrive cose al limite del pensabile e spesso al limite del legale; il suo sport preferito è criticare non come un ragazzo del 2018, bensì come uno scaricatore di porto del 1800. Si tratta di una tipologia di haters molto amata tra i cosplayers, anche perché è sempre una gioia ricevere dei commenti offensivi sotto la propria pagina o peggio ancora beccarseli all’interno di una fiera nazionale.

Il vendicatore: tu sei stato scorretto, non mi hai dato quello che desideravo o fatto fare quel che mi andava (a discapito di qualunque impedimento di sorta) allora sei cattivo. Il vendicatore tipo ha perennemente il dito puntato sulle proprie prede, perché nessuno può fargli passare “la mosca sotto il naso”. Costoro non si fermeranno fino a quando non ridurranno ad una bustina di zucchero il cosplayer o lo standista di turno ritenuto insolente, così le sue attività quotidiane saranno quelle di fargliela pagare e non di migliorarsi.

Il cosplayzhaimer: siamo tutti pronti per partire la fiera, da tre settimane avete preparato un evento o vi siete da tempo concordati per realizzare un set… Manca poco per iniziare il tutto, eppure il cosplayzhaimer è pronto a combinare un casino. Egli è in grado di perdersi in una fiera, farvi fare una figuraccia dinnanzi al vostro big preferito o dileguarsi in prossimità di una vostra esibizione, infine, vi dirà la frase tipo: “ah ma io non lo sapevo”.

Il solone: irrompe nei vostri contatti o vi becca durante una fiera e, sin dall’inizio inizia a commettere una serie di errori comunicativi e gaffe che farebbero impallidire persino una fusione fra Razzi e Tavecchio. Egli non è proprio portato per le public relations e provandoci spudoratamente, oltre che mostrando di non avere conoscenza del personaggio, cercherà invano di far colpo su di voi. Alla fine si dileguerà nel nulla, per poi ripresentarsi a distanza di anni commettendo gli stessi medesimi sbagli.

Il nazigrammar: è la tipologia che adoro di più, io scrivo per produrre e quindi so quanto è difficile garantire un buon servizio cercando di commettere quanti meno errori possibili. Tuttavia, il nazigrammar è lì in attesa che tu commetta qualche passo falso per gettare fango addosso, questo vale logicamente anche per i cosplayer, se a qualcuno capita di chiedere qualche consiglio o di fare qualche complimento, egli noterà il vostro errore di battitura e vi condannerà in contumacia senza che voi abbiate il tempo per poter correggere il testo. Se la tua grafia non è impeccabile pagherai le pene dell’inferno.

Il tecnicosplay: è un perfezionista, probabilmente non ha mai fatto un Cosplay in vita sua, tuttavia ti sa dire perfettamente come utilizzare un materiale e qual’è la posizione esatta di un accessorio all’interno di un lavoro. A nulla serve spiegargli che il cosplayer non è costretto a cercare la perfezione, bensì l’unico suo onere è quello di “giocare col costume”.

“Quella Nadia non va bene, nel cartone non portava i capelli così!” e tu gli rispondi “m-m-ma veramente si tratta di un Original” queste persone danno tensione alle performance altrui e non sono tanto dissimili dai cosiddetti “ingegneri”, anziani che si piazzano alle soglie di un cantiere e spiegano ai lavoratori come fare il proprio lavoro.

Il miope: non è in grado di distinguere un fischio da un fiasco, sbaglierà un colore, un design, un accessorio, confonderà un personaggio scambiandolo per un Original e un crossplay per un Cosplay gender. È in evidente stato confusionario, ma se provi a farglielo notare si arrampicherà sugli specchi al fine di giustificare le sue mastodontiche sciocchezze.

L’anziano: quando c’era lui il mondo del Cosplay era un posto migliore, le fiere erano poche e non c’erano flame, tutti si divertivano e non c’era la corsa per realizzare il miglior costume. Adesso, invece, eh beh è il caos… Il settore è pieno di cani e porci, troppa gentaglia, l’epoca d’oro del settore era la mia.

E guai a convincerlo del fatto che le cose non si sono evolute esclusivamente in negativo, ma anche in positivo. Adesso il mondo del Cosplay è diventato un vero e proprio fenomeno sociale, come il calcio, le abitudini familiari o di consumo. Questo settore ha creato fiere in tutto il mondo, dando lavoro a commercianti, organizzatori e dando così una possibilità in più a chi ne ha bisogno. Non è perfetto sì, ma se non va bene all’anziano allora è da scartare.

Casper: è il classico tipo che mette “mi piace” sulle foto dei cosplayers, ama il Cosplay ed è in prima linea nelle comunity dedicate al Cosplay, ma – per le più svariate ragioni – non saluta nelle fiere, non commenta, lo salutate nelle chat e non risponde. Vorreste dargli un’affettuosa mazza di scopa in testa in stile tsundere, ma non potete… Che peccato.

Il flamer: detto anche “il distruttore dei topic” nel mondo del Cosplay ha avuto modo di trovare campo libero, sino a moltiplicarsi come l’erba infestante. Nelle fiere probabilmente è la persona più carina e coccolosa del mondo, ma nelle comunity si trasforma in un irlandese da taverna rissoso e confusionario. Noi lo adoriamo e tu?

Il ricercatore: foam, materassina, accessori, costumi? Non importa cosa, lui li cerca e – guarda caso – quando è sul punto di acquistare, fugge lasciando sul suo posto la classica balla di fieno che rotola lenta verso mete inesplorate. Tu che – come sempre speravi di aver trovato un cliente – non ci vedi più dalla rabbia e ti limiti ad accigliare una parte della fronte in stile manga.

Questa è solo una parte della “fauna” presente all’interno del mondo del Cosplay, sicuramente ci sono anche io tra questi soggettoni ed è bello ognittanto spezzare la monotonia prendosì, conseguentemente, un po’ in giro (nei limiti del tollerabile). Non siate avidi di sfottò e simpatiche scaramucce, ricordatevi che il Cosplay nasce come un gioco e prendersela equivale a distruggere questa affascinante magia.

Scriveteci in redazione per implementare questa enorme, ma incompleta lista dei cosplayers disagiati o dei ragazzi un po’ sui generis (come me del resto) che bazzicano all’interno del settore e mi raccomando, divertitevi.

 

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