Il talento fiorentino Charly, quando è l’ispirazione a fare la differenza

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Preparatevi amici lettori, perché questi lavori rievocano negli ammiratori dei racconti mai sentiti prima, dei ricordi che da soli vivono nella vita di ognuno di noi, riuscendo a sprigionare quella forza primordiale non tanto dissimile al cosiddetto “colpo di fulmine”, non  lontana dal “primo bacio”.

Una cosplayer fiorentina, un talento toscano emergente, immortalata dai sublimi scatti di esperti PH del calibro di: Alessio Nardini, Francesco Filippi, Federico Guarducci e Monica Votta, descrive così delle piccole storie molto ricorrenti nella vita delle persone, correlate di fatto ai momenti topici avvenuti nella vita dei fan.

Il primo è un crossplay che io personalmente adoro, ovvero Camus della serie Uta no Prince Sama, l’eleganza e lo stile presentato in questo lavoro incorona Charly come la regina dell’eleganza. Si tratta di un Cosplay che ci catapulta nel magico mondo dei giardini fioriti, del buon tè londinese e di quei momenti in cui anche una piccola carezza diviene un elemento scatenante… Atto a sprigionare sensazioni di indescrivibile benessere.

Ai tempi delle medie ero solo un semplice ragazzino, sempre con la testa fra le nuvole e catapultato in quel mondo dei sogni revocato un po’ dai manga giapponesi. In quei periodi, dove ognuno si sente un po’ immortale, non potevo fare a meno di immergermi – oltre che nella lettura di titoli importanti – nel mondo delle idol del Sol Levante, col passare del tempo però ho scoperto anche quello dei Kpop e debbo dire che un po’ mi mangio ancora le mani. In questo crossplay Charly interpreta un personaggio illustre di un noto gruppo musicale coreano e un po’ rievoca quei momenti topici in cui, da ragazzino, mi batteva il cuore ascoltando le canzoni di alcuni cantanti del mio tempo.

Nel secondo e nel terzo, invece, ci immergiamo nell’idilliaco mondo di “Love Live!” – impersonando Kotori Minami in versione “Arabian Dancer” e Umi Sonoda in versione “Cheongsem China” è da tempo che ne parliamo, ma è sempre meglio ribadire che quando si tratta di questo genere, non che santo che tenga, il piacere è allo stato puro. Charly qui esplode in un crescendo di luci e colori affascinanti, una bellezza viva che gli arguti intenditori di Cosplay non vedono l’ora di apprezzare. Con queste gesta magnifiche, viviamo dunque, un percorso espositivo composto da un suggestivo ampliamento dello spettacolo visivo d’insieme, un po’ come se stessimo ammirando i temi sperimentali affrontati da un pittore che ritrae nei suoi quadri dei paesaggi magnifici, fatti di montagne e straordinarie esposizioni floreali.

Ringraziamo Charly Ackerman per la sua generosità nel presentare al pubblico un’inestimabile excursus visivo in grado di generare benefici impossibili da quantificare o persino analizzare a fondo.

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