Mega-fauna africana, novità sull’estinzione: sollievo e correlazioni a leggendari artworks

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Nella giornata di ieri, la redazione della edizione italiana del quotidiano statunitense “Scientific American” – noto agli internauti interessati al settore come “Le Scienze” – pubblica una notizia molto interessante per gli studiosi dei temi correlati alla biologia, all’archeologia e ad altre materie correlate.

Pare, infatti, che l’antica mega-fauna di mamma Africa non si estinse a causa della presenza dei primi ominidi e le cause sono riconducibili alla ricerca redatta sul quotidiano a stelle e strisce da parte di paleoantropologi e paleoecologi diretti da J. Tyler Faith dell’Università dello Utah a Salt Lake City.

Con analisi chiare ed oggettive, Tyler Faith, arriva subito al dunque valutando il ruolo determinante dei cambiamenti ecologici dell’epoca. Molti di voi si saranno ora chiesti: “e cosa c’entra tutto questo col Cosplay?” ve lo spieghiamo subito:

tutti i Gijinka, i furry e i personaggi sui quali si sono imbattuti e s’imbattono tutt’ora cosplayer e crossplayer di qualsivoglia paese (es: artbook, tankōbon, anime, cortometraggio ecc. ecc.) sono nella maggior parte dei casi ispirati agli animali estinti 50.000 e 10.000 anni fa.

Basta fare una piccola associazione di idee e comprendere la forte somiglianza fra il leggendario Moeritherium dell’illustratore, Heinrich Harder e il Pokémon base Drowzee di Ken Sugimori. Sebbene i vari illustratori dei svariati personaggi (umanoidi e non) che possiamo citare, hanno specificato le origini dei loro artwork, queste ispirazioni involontarie risalgono ad epoche mitologiche in cui le somiglianze avvenivano spesso per discendenza e non solo per pura casualità.

Noi cosplayer dobbiamo molto alla mega-fauna della vecchia Africa, questo perché da lì discendono numerosi percorsi visivi in grado di unire quei tasselli dei puzzle necessari per rendere operative le nostre skill. Il fatto che la colpa della loro estinzione non è più attribuita ai nostri antenati, da un lato è un sollievo e dall’altro potrebbe divenire un trampolino di lancio per riqualificare le caratteristiche fisiche di queste creature per donare loro un ruolo anche nella cultura nerd.

 

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