Frankenstein Junior, una delle colonne portanti del Gothic internazionale

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Questa sera, alle 21:30 e sull’emittente televisiva “Nove TV”, è andato in onda un classico della cinematografia old school, un tripudio di sensazioni attraversano il cuore di chi è nato nel ’50 quando sente parlare di Frankenstein Junior. Teri Garr, Gene Wilder, Marty Feldman e Peter Boyle sono stati i volti principali di un classico della cultura, ma anche uno dei rari fulcri appartenenti ai percorsi esposi espositivi odierni.

Nel nostro settore abbiamo visto diversi Cosplay e diversi personaggi di: anime, cartoon, manga, states comics e quant’altro, ispirati al celebre Frankenstein. Uno su tutti è senza dubbio l’androide numero 8 della prima serie di Dragonball citato nella serie Z grazie ad un intero capitolo dedicato alle oscure creazioni del dr. Gero. Tuttavia, il mostro creato dal dottor Frederick von Frankenstein non si limita ad essere una fonte di ispirazione per mangaka o autori come Akira Toriyama, bensì è anche il precursore di una sottocultura che rappresenta un pezzo di storia anche per il modernissimo Cosplay… il Gotico.

E sebbene in quegli anni la critica è stata molto aspra nei confronti di quest’opera, denunciando il fatto che Young Frankenstein di Mel Brooks era a sua volta tratto da altre opere precedenti, quando si pensa al leggendario volto di Mary Shelley, non si può fare a meno di osservare la versione sua parodistica del ’74.

Un po’ come avvenne con Bruce Lee negli anni ’80 per le arti marziali, Mel riuscì a diffondere la cultura Horror e Gothic nel mondo, educando i ragazzi dell’epoca ai sentimenti genuini dimenticati nella nostra controversa era, donando al pubblico il più grande capolavoro della storia e le basi per un Cosplay che presumibilmente il regista ha visto nascere. Eh già, Frankenstein Junior è un’opera da guardare mille se non centomila volte.

 

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