Cosplay, il performer può correggere i difetti di un costume? L’editoriale del direttore

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Prestando un’accurata elaborazione all’articolo “Errori di Costume” del quotidiano “trendscatchers.co.uk”, non potevamo fare a meno di discutere su un fatto non poco trascurabile: alcune volte accade che un cosplayer è in grado – coadiuvato dalle sue skill – di migliorare un personaggio originario?

Beh, i dati parlano chiaro, un Cosplay su due viene inevitabilmente alterato da diversi elementi che coinvolgono la creazione di un lavoro e questo è un bene, considerando le notevoli potenzialità offerte da questo settore in ambito creativo. Tuttavia, il concetto di “migliore o peggiore” rimarrà sempre una cosa soggettiva, solo in alcuni casi possiamo dire con assoluta certezza che, secondo l’opinione di molti, un performer diviene quel Giotto che supera il maestro.

Secondo Alexander, i produttori hollywoodiani sono a dir poco chirurgici nel ricercare e, conseguentemente, trovare il cosiddetto costume perfetto… Che però non esiste, c’è solo la possibilità, infatti, di trovare la giacca o l’accessorio quanto più congruo ad una serie di fattori che spesso cozzano – e non di poco – con il contesto storico dell’intera trama o spesso persino con la sceneggiatura.

Per tanto, nonostante l’ineccepibile lavoro dello staff, i vestiti del cast presentano alcuni errori che insospettiscono lo spettatore, sino a spingerlo a realizzare un’intera schiera di particolari notati in importanti pellicole, tra questi è stata citata la pettinatura fuori epoca di Brad Pitt in “Vento di Passione” e l’ombrello tirato fuori da Orlando Bloom di “Troy”, oppure gli stivali di gomma di Keira Knightley in “Orgoglio e Pregiudizio”. Eppure, ve ne sono altrettanti spesso più interpretati, come la Peggy Carter nel primo Avengers interpretata da Hayley Atwell che non indossava i capelli raccolti e il kilt scozzese di Mel Gibson nei panni di William Wallace.

Nell’insieme un cosplayers mira è un perfezionista di natura e – come tale – mirerà quasi sempre a copiare alla perfezione tutto ciò che potrà, senza mai trascurare un dettaglio, anche se non sono escluse alcune modifiche correlate prettamente alle scelte personali dell’artista, lampi di genio che coincidono su questi miglioramenti e sull’eliminazione parziale o totale di questi errori cinematografici.

 

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