Yumi e Kumiko: in alto gli sguardi verso le luci fluttuanti

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Una coppia di sorelle affiatate e talentuose, tali da mandare in visibilio il pubblico con la loro bravura e la loro vivacità applicata ai loro cosplay che, non solo ricalcano perfettamente gli originali, ma risultato altrettanto fedeli alla loro personalità.

Dei loro numerosi lavori abbiamo preso un campione formato dai seguenti duetti: Ursula e Ariel, Vengeance e Doll Creator (original), Tiana e LottieSox da “Shimoneta”, Alice e Miku da “Red Riding Hood”, Maki e HonokaElsa e AnnaRapunzel e FlynnLi Shaoran e Sakura e, infine, Original da “PZ716”.

Le due ragazze, creatrici e ideatrici di questi straordinari lavori sono la coppia formata da Yumi e Kumiko’s adventures, qui ritratte negli spendidi scatti di AG PhotographyMichele ZampinoAndrew O’BrienDevid FagoneMauro TerziPirati Fotografici.

Queste performance di alto livello non ci sono sfuggite e, assieme a voi, abbiamo voluto celebrare la coppia che ha reso emozionante ogni singolo secondo in cui hanno interpretato questi sublimi ruoli.


Benvenuti su “Mankey News” e ringraziamo Yumi e Kumiko per averci concesso questa intervista. ^o^ Parliamo un po’ di Cosplay, come vi siete avvicinate a questo fantastico mondo?
«Salve a tutti ^^ ci siamo avvicinate grazie a nostro fratello che ci parlò del Romics, si parla del 2011 *^* quella fu la nostra prima fiera. Già leggevamo manga, soprattutto Kumiko, ma durante la fiera ci siamo innamorate dei bellissimi colori dei costumi, dei sogni trasformati in realtà dei bambini. Cosi ci siamo decise a farlo anche noi. Inizialmente molto “arroccati” ma piano piano abbiamo imparato a creare anche da sole e a non comprare cose a caso che si avvicinavano al personaggio. Ormai sono 4 anni che cuciamo interamente i nostri costumi, e non solo anche per i nostri genitori, fidanzati e per commissione».

Avete al vostro attivo diversi lavori: quale è stato il vostro preferito? Perché?
«Il nostro preferito? È difficile come scelta, portiamo sempre e solo da personaggi che amiamo. Ci divertiamo anche a creare degli original e forse il nostro preferito potrebbe celarsi tra essi. Stiamo parlando di Vengance e il suo burattinaio. La amiamo molto perché ci ha dato molta soddisfazione nella lavorazione in particolare con il trucco. È stato uno dei nostri primi trucchi scenici e che mano mano abbiamo migliorato».

Quale Cosplay vi ha richiesto più lavoro? E perché?
«Degli ultimi effettuati sicuramente Ursula, la lavorazione di tutti quei tentacoli e come mantenerli senza che si rompesse il vestito ci ha dato il suo bel da fare, ma anche sotto l’aspetto del make up non è stato facilissimo. Dei lavori che abbiamo in work in progress, abbiamo belle da “La bella e la bestia” che ci sta dando abbastanza filo da torcere».

Se doveste scomporre le varie parti che compongono la creazione di un Cosplay (trucco, vestito, interpretazione, ecc…) quale riterreste vitale per rendere ottimale una performance?
«Sicuramente l’interpretazione. Un bell’abito non fa di te quel personaggio, anzi, ti da un bel da fare xD. Per ogni personaggio che abbiamo portato, ci siamo andate a studiare il carattere, frasi tipiche e movimenti, cosi da poterli riprodurre quando indossiamo le sue vesti. Un esempio è una gara dove Yumi ha partecipato come Rapunzel insieme ad una nostra amica (madre Gothel). Non abbiamo trovato la parrucca adatta sciolta, di solito porta la versione con la trecciona xD, e ha gareggiato con la parrucca da 80 cm. Corta davvero per Rapunzel e invece i giudici le hanno rivolto un bellissimo complimento: “ci siamo accorti che avevi i capelli corti solo quando ti sei avvicinata e non stavi in scena”. L’interpretazione fa tutto!!!».

I vostri nomi d’arte a cosa si ispirano?
«Alle medie abbiamo scritto insieme un piccolo romanzo per divertimento e per le due gemelle della storia (che ci somigliavano molto, pazze come noi) volevamo scegliere un nome che richiamasse un po il Giappone. Cosi con uno di quei giochini stupidi di internet abbiamo provato a tradurre sonia e erica (i nostri veri nomi) e uscirono fuori Yumi e Kumiko. Da li diventarono i nostri soprannomi e poi nomi d’arte».

Cosa significa per voi fare le cosplayers? Passione? Passatempo? Un probabile lavoro?
«Noi lo facciamo anche su commissione, e il tempo che impieghiamo nei nostri lavori e esibizioni fanno pensare ad un lavoro. Ma per noi è un momento di libertà dai problemi, dalle cose che ci rendono tristi… Un modo per essere davvero noi. Per quanto possa sembrare assurdo indossiamo piu una maschera nella vita reale che nei Cosplay».

Quali sono gli step che percorrete da quando effettuate la scelta del Cosplay a quando lo terminate?
«Principalmente quando un personaggio ci colpisce particolarmente e ci somiglia caratterialmente un minimo o è come vorremmo essere, diventa un probabile nuovo Cosplay. Prima cosa lo studiamo per come è la vera essenza del personaggio, poi shopping di stoffe e vari materiali e poi via con la sua realizzazione».

La vostra pagina Facebook è molto seguita. Come affrontate la vostra popolarità?
«Attualmente abbiamo 1054 persone che ci seguono ma noi non ci reputiamo popolari, anzi. la pagina è un modo di condividere questa nostra passione con gli altri e confrontarci per migliorare i nostri lavori».

Parliamo di Crossplay: ne abbiamo alcuni esempi tra i vostri lavori.. vi piace come esperienza? Pensate di effettuarne altri in futuro?
«Il Crossplay inizialmente è nato come una necessità. I nostri ragazzi non volevano farci da principi azzurri ahahahah poi abbiamo iniziato a divertirci soprattutto come sfida nel makeup. Assomigliare ad un uomo non è facile, ma dobbiamo dire che piano piano stiamo migliorando. Si ne abbiamo in progetto altri, tra cui il principe Filippo de “La bella addormentata nel bosco” e Jafar da “Aladdin”».

Pensate di continuare ancora questo percorso? Come vi vedete tra cinque anni?
«Si amiamo molto questo hobby e crediamo di continuare ancora per molto. Tra 5 anni ci vediamo come i nostri genitori: sposate, felici e cosplayer xD».

In questa generazione, i social sembrano avere una parte importante nella promozione di un cosplayer. Siete d’accordo? Cosa ne pensate?
«Certamente per farsi conoscere è importantissimo internet ma lo è ancora di più la passione che si trasmette dal vivo durante una fiera. Un pc è freddo, dal vivo è diverso».

In ultimo, per salutare i nostri calorosissimi lettori, cosa desiderate dire al pubblico di “Mankey News”?
«Invitiamo a seguirci in pagina per consigliarci e aiutarci a migliorare il nostro lavoro. Ma soprattutto vogliamo dire: SIATE IL COSPLAY DI VOI STESSI SEMPRE e che ognuno può far cosplay non importa l’età, il peso, il sesso, ma importa chi siete e chi volete essere, la grinta e la passione».

 

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