Giulia, il fuoco meridionale che fa ribollire la Capitale

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 ROMICS 2017. È giusto tenere sempre in considerazione il fatto che, questo quotidiano online, espone (senza mezzi termini e senza freno alcuno) articoli dove si esalta ogni genere ci Cosplay amatoriali, valutando i lavori sotto diversi piani che non coinvolgono solo l’estetica. In questo caso, infatti, non è solo l’estetica a trionfare in questa performance artistica presentata egregiamente dall’eccezionale: Giulia Langley, una cosplayer/performer casertana di doti sublimi che fa del ballo una delle sue armi vincenti.

La sua interpretazione di Maki Nishikino di Love Live, coadiuvata dall’esperta PH: Angela Buonpane, rappresenta per lei un punto di partenza per migliorarsi, pur avendo ottenuto, attraverso questo suo lavoro, le più smisurate soddisfazioni. Tuttavia, le sue radici affondano in un altro personaggio, da lei amato a tal punto da divenire il suo cavallo da battaglia per eccellenza: Asuka Soryu Langley da Neon Genesis Evangelion.

La sua passione per il Cosplay, va di pari passo alla sua bellezza, così talento e natura s’intrecciano, generando una bellezza meridionale tutta da gustare e seguire nel suo percorso artistico. Ed è per questo che, noi della “Mankey news” non potevamo fare a meno che intervistare Giulia, regalandovi ulteriori spunti finalizzati ad esaltarne i “sapori”.


Salve a tutti cari lettori della “Mankey News” ed eccoci di nuovo qui per un nuovo e intrigante appuntamento con il mondo del Cosplay. Questa volta abbiamo l’onore di intervistare una bellissima cosplayer e performer italiana conosciuta ai tanti con il nome di Giulia Langley! Ciao Giulia, parlaci un po’ di questa tua esperienza in questo settore e soprattutto, soddisfa la nostra curiosità raccontandoci la storia di questo tuo bellissimo e suggestivo nome d’arte. ^_^
«Ciao! Sono entrata in questo mondo dove il limite tra fantasia e realtà è sottilissimo due anni e mezzo fa circa. È stato bellissimo conoscere questo ambiente che, pur avendo aspetti negativi come tutte le cose, mi ha sempre fatto sentire bene e mi ha permesso di vivere esperienze che mai avrei pensato avrebbero potuto esserci nel mio futuro. Il mio nome è per metà vero e per metà preso dal personaggio a cui sono più legata, Asuka Soryu Langley da Neon Genesis Evangelion, essendo stato anche il mio primo Cosplay, ho voluto “rubarle” il cognome sia per valore affettivo, sia per valore ricognitivo in modo che ci fosse una veloce associazione tra e e questo personaggio».

Non possiamo fare a meno di ammirare e conseguentemente godere le tue performance artistiche su Maki Nishikino di Love Live. In merito a ciò, qual’è il rapporto che ti lega con questo strepitoso personaggio?
«E’ un rapporto di odio e amore, mi rispecchio molto in lei sia per aspetti positivi che per aspetti negativi e la considero un personaggio più complesso di come possa sembrare all’apparenza. Non è semplicemente la tsundere di turno nell’anime, ha qualcosa in più rispetto al solito personaggio stereotipato e (anche se all’inizio non l’apprezzavo particolarmente) nel corso del tempo ho cominciato ad affezionarmi a lei davvero molto! Nei suoi panni mi sento a mio agio, non si tratta di interpretare qualcuno troppo distante da me e amo il fatto che questo Cosplay mi permetta di ballare e cantare liberamente».

I tuoi video hanno generato un numero di sostenitori superiori persino ad alcune pagine fan presenti su facebook. Quanto tempo occupano gli studi legati ai tuoi balli? E, soprattutto, com’è nata questa passione?
«La danza è sempre stata una costante nella mia vita, potrei dire che è nata con me, è nella mia natura.. Anche se dopo 14 anni di studio ho dovuto mollare questa passione per forze maggiori, il Cosplay mi sta permettendo di non separarmene del tutto per fortuna. Il tempo che impiego per studiare una coreografia, ovviamente dipende dalla difficoltà di questa, trattandosi di Love Live non trovo mai nulla di complesso o impossibile da imparare, grazie agli insegnamenti eccellenti ricevuti soprattutto negli ultimi anni di danza, talvolta mi basta anche un solo pomeriggio per imparare volendo anche coreografie diverse».

Love Live è un manga/anime molto apprezzato tra i cosplayer, questo ha aiutato la diffusione del tuo Cosplay? Oppure è soltanto una coincidenza?
«Non credo sia stata una coincidenza, certo ero già abbastanza conosciuta per altri Cosplay, ma Maki mi sta regalando infinite soddisfazioni che devo alla diffusione dell’anime/manga e adoro essere apprezzata nei suoi panni dalle persone che seguono il mondo delle idol da più tempo e con più attenzione di me».

Oltre alla tua Maki, hai avuto modo di presentare, sia nei palcoscenici fieristici nazionali che nel mondo del web, performance di gran livello, come il Cosplay di coppia con Alec V. Ikari o la tua Asuka di Evangelion. Se potessi fare il resconto di tutti i tuoi lavori, qual’è quello che (associato anche alle esperienze ottenute) ti ha regalato più emozioni?
«Senza dubbio è Asuka, è il Cosplay al quale non rinuncerei mai, ho un legame davvero forte sia con il personaggio che con l’anime che per me significa tantissimo. Le emozioni provate con questo Cosplay ci sono state partendo dalla realizzazione (che non è stata affatto semplice essendo uno dei primi) e hanno continuato ad esserci in fiera. Con Asuka ho vissuto bellissime esperienze e ho conosciuto persone stupende che terrò sempre a cuore come i ricordi maturati con loro e non vedo l’ora di essere ancora nei suoi panni in futuro».

Stando a quanto riportano le indiscrezioni presenti nei palcoscenici fieristici nazionali e anche nel web, all’interno delle fiere si aggirano alcuni soggetti che si dilettano a urlare apprezzamenti negativi verso alcuni cosplayer, al fine ultimo di favorirne altri. Questo cosa ti suscita: tristezza, indignazione, rabbia? E, soprattutto, quale potrebbe essere la ricetta per neutralizzare questa sorta di bullismo?
«Non credo che il bullismo si possa neutralizzare come mille altre cose negative che caratterizzano le fiere e non solo. Posso dire di poter provare una sorta di tristezza nei confronti di queste persone che sminuiscono e offendono senza limiti altri cosplayer. Che bisogno c’è esattamente di fare ciò? Se per essere grandi bisogna sminuire gli altri ci deve essere qualche problema di fondo, probabilmente di scarsa autostima mista ad insicurezza. Se una persona e chi la segue tendono a svalorizzare gli altri per accrescersi o accrescere forse il Cosplay in questione non deve essere tutta questa bellezza, non c’e bisogno di ridursi addirittura ad offese se si è convinti della buona riuscita di un cosplay».

Il Cosplay è un mondo molto vasto, esistono cosplayer che si avventurano in lavori davvero impensabili e altri che puntano sul classico. Qual’è stata la tua crescita in questo settore e quali sono i cosplayer che più ti donano ispirazione?
«Ho ancora molto da imparare riguardo la creazione di un Cosplay, ma avrò modo di cimentarmi in questa esperienza quasi folle per dei progetti che vorrei realizzare per la fine dell’anno. Credo di essere cresciuta per quanto riguarda il make-up, sono partita da Cosplay portati in fiera con il trucco di tutti i giorni ad usare di tutto e di più per essere quanto più fedele al personaggio. Oltre agli amici con più esperienza di me, da cui ho imparato moltissimo in questo campo, una cosplayer che mi affascina particolarmente per il trucco: è Anzujaamu, amo il suo stile e avendo avuto l’occasione di poterla incontrare anche di persona, posso dire che è tutto oro quel che luccica dato che la sua bellezza non traspare solo dal web, spero di imparare quanto più posso da lei e di migliorare sempre più».

Se potessi guardare al futuro nel mondo del Cosplay, come ti vedresti da qui ai prossimi 5 anni?
«Cinque anni sono davvero tanti! Mi piacerebbe non smettere mai quindi, affidandomi a questo mio desiderio, potrei dire che mi vedo ancora a fare Cosplay ma essendo realista ci sono cose più importanti nella vita, potrebbe restare una passione sicuramente, ma coltivata in maniera più moderata dando la precedenza ad altro».

Di Cosplay ne hai fatti sicuramente diversi e sono altrettanto vari i settori su cui spaziano i personaggi da te impersonati. In merito a ciò: hai qualche sogno nel cassetto? C’è qualche Cosplay che desideri realizzare in futuro?
«Il mio dream Cosplay è Asuka nella versione finale del Rebuild 3.0, ho intenzione di realizzarla da zero dato che le versioni già fatte non mi piacciono per niente,voglio che sia fedelissima all’originale anche se mi costerà tanta tanta pazienza e chissà quanto lavoro. Altri Cosplay che spero moltissimo di poter fare sono Kaworu Nagisa versione race e Yuno Gasai in abito da sposa, entrambi li realizzerò da sola».

Le versioni umanizzate di personaggi ispirati ad animali o di animali veri e propri riprodotti da un manga o da un anime, ti affascinano? O ritieni che siano un’aberrazione per questo settore?
«Sono versioni che se fatte bene rendono tantissimo, ho visto svariati Cosplay del genere sia in fiera che su internet e certi sono spettacolari, non credo siano un’aberrazione in quanto Cosplay è pur sempre interpretare e indossare i panni di qualcuno/qualcosa e quindi sarebbe poco coerente non definire anche queste versioni Cosplay a tutti gli effetti».

Il Crossplay è sicuramente molto apprezzato all’estero e in Brasile è divenuto quasi una consuetudine per gli amanti del settore, mentre in Italia è in continua ascesa. Qual’è il rapporto che hai con questo genere?
«Non ho mai provato a fare Crossplay ma tra i miei next ci sono personaggi maschili. E’ un genere che richiede parecchia bravura, interpretare qualcuno del sesso opposto può risultare ridicolo se fatto male; seguo diversi cosplayer che sono molto pratici della cosa, quindi semmai arriverà il giorno in cui proverò questa cosa spero di riuscire bene come loro».

Possiamo dire con gioia che tra te il palco c’è una considerevole affinità. Qual’è la differenza che c’è tra andare in giro per una fiera e salire su un palco per una gara o per una esibizione?
«Girare per una fiera regala bei momenti, quando le persone chiedono una foto con te, ti fanno i complimenti per la buona riuscita del Cosplay c’è tanta soddisfazione, ma il palco è qualcosa di unico. Prima di tutto si sceglie di salirci; un cosplayer credo che di base, andando in fiera, voglia mettersi in mostra almeno un pochino dato che dietro ogni costume e trucco c’è impegno ed è bello quando questo viene notato; si sceglie di presentarsi davanti ad una giuria che talvolta vive di Cosplay e questo non è poco, essere apprezzati da loro per chiunque sarebbe il massimo (è da falsi perbenisti negarlo a parer mio) soprattutto per qualcosa nella quale si mette impegno. Oltre alla giuria la cosa che di più può dare gioia sono gli applausi, è quel suono che ti fa capire che ce l’hai fatta,che ne è valsa la pena almeno un po’ e che stai facendo bene una cosa a cui tieni tanto. Piacere da tanta soddisfazione e, anche quando non c’è una vittoria, l’impegno viene riconosciuto e si sente dagli applausi e questo é il premio che sprona a migliorarsi».

Questo tuo viaggio (destinato a proseguire) nel mondo del Cosplay, ti ha permesso anche di affezionarti ai manga dove ci sono i personaggi da te impersonati? Oppure realizzi un lavoro a prescindere dal manga o anime?
«Non realizzerò mai un Cosplay di cui conosco il personaggio solo esteticamente, per me il Cosplay è anche interpretazione, non è solo essere uguali esteriormente. Certo che mi sono affezionata agli anime/manga nel quale ci sono i personaggi di cui ho fatto Cosplay e più mi è piaciuta l’opera e il personaggio al suo interno, più mi piace portarlo in fiera».

In ultimo, al fine di lasciare un saluto agli amici della “Mankey News”, cosa desideri dire ai nostri lettori?
«Prima di tutto grazie, se adesso state leggendo qui siete arrivati fino alla fine e mi rendo conto di essere stata davvero poco sintetica, grazie per l’attenzione! Spero che l’intervista vi sia piaciuta e che ne possiate trarre anche ispirazione magari, grazie infinite anche alla Mankey News che mi ha permesso di farmi conoscere un po’ di più ^^».

 

  1. Lei è bravissima, ho avuto modo di conoscerla mediante messaggi e chiacchiere sul social network.
    Anche io mi diverto nel fare cosplay di serie più o meno famose. Volevo divertirmi anch’io su Evangelion con la plugSuit ma ci sta molto da lavorare lato fisico (credo) anche se insegno Karate.
    Qui su WordPress ho tre pagine (Darigazz Production, Accademia Karate Wadokai, Savontempo (negozio orologi)).
    Su Facebook mi trovate come Dakon Cosplay Art non mi dispiacerebbe avere anche io una vostra intervista.
    Vi seguo da un po’ e leggo con interesse le vostre rubriche.
    Cordiali saluti,
    DAKON

     

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