“L’Arte del Cosplay: estetica ed ermeneutica”, gli spunti di Bordoni e Di Felice

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Non ricordo se nel libro “L’Arte del Cosplay: estetica ed ermeneutica” del duo Vincenzo Bordoni e Domenico Di Felice, si materializza dal nulla si sentimentalistico, ma è proprio grazie a questo libro che ho pensato – mentre leggevo – che presentare al pubblico un’opera d’estetica è in qualche modo un atto d’amore.

Non me ne intendo di letteratura del Cosplay, non saprei costruire alberi genealogici, del tipo: da dove arriva questo libro? O cose simili, ma una cosa è certa, nutro passione per questo settore e leggo volentieri i testi di autori che amano spaziare in queste acque.

Bordoni e Di Felice hanno avuto modo di creare il primo, forse uno dei pochi saggi d’estetica inerenti al Cosplay, mostrando ai suoi lettori che questo non è un argomento solo per psicologi, filosofi o critici, ma anche per una lunga fascia di cosplayers o di aspiranti tali che non rientrano nelle statistiche.

In una limpida e densa ricostruzione teorica del Cosplay e delle sue performance, Bordoni e Di Felice colgono a pieno la soglia di distinzione tra materialità e bellezza, offrendo una dimensione radicalmente opposta rispetto a quella che la modernità ci spinge ad accettare.

Il saggio di Bordoni e Di Felice diviene indirettamente una chiave per riflettere sul fascino del Cosplay e sulle persone che rendono tutto questo possibile stabilendo, conseguentemente, il canone e la portata del concetto di arte in questo settore.

Così, «nel campo minato delle riflessioni artistiche contemporanee», abbiamo una risorsa per chi desidera saperne di più riguardo le molteplici manifestazioni presenti nella nostra amata nazione o per chi semplicemente desidera dipanare le controversie legate al significato del termine Cosplay.

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