Gare Cosplay, analisi sul criterio di giudizio delle esibizioni

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Nelle ultime settimane si sono tenute altre fiere del fumetto tutte accompagnate dalla solita lamentela post gara tra giudici e concorrenti. In top 10 tra le critiche da anni, ve ne sono due: il giudice di turno fa vincere l’amico in gara, o che non abbia le competenze necessarie per poter stabilire la meritocrazia di un costume o meno.

Tra live social di accuse e post di risposta o di attacco, il sentore comune è unisono, le gare sono diventate motivo di discordia, e ormai molto dei “big” cosplayers le evitano proprio per questo motivo, meglio girare per la fiera con un costume superlativo che affrontare la gara per essere messo alla gogna pubblicamente. Inevitabilmente si può riscontrare una perdita qualitativa nelle sfilate e gare.

Volendo analizzare la situazione attuale bisogna impersonarsi in entrambe le parti, sia del concorrente che dell’evento. È vero che non tutte le fiere vantano giudici di chissà quale importanza internazionale, il più delle volte sono cosplayers con un seguito social alto o maker/sarti conosciuti, non tutte le organizzazioni possono permettersi economicamente nomi altisonanti, ma di certo questo non pregiudica l’integrità morale di un soggetto.

Il problema nasce da una semplice mancanza di trasparenza, a prescindere dal giudice e dall’amico in gara (non è che il mondo cosplay, specialmente quello professionistico, vanti milioni di soggetti, ci si conosce tutti e tutti sono amici, chi più chi meno) quello di cui si ha bisogno è di rendere pubblico il metro di valutazione e i voti dati al singolo cosplayers.

Una giuria è composta da più persone, ognuna della quali ha una scheda valutativa con il nominativo del/della ragazzo/a in gara dove poter segnare il voto dell’esibizione per i singoli aspetti quali, interpretazione, fattura cosplay, make-up, accessori e tutti i requisiti utili ad identificarne il gradimento totale per quel soggetto.

Queste schede però restano personali e a fine gara non vengono mostrate. Che sia chiaro, in una gara è semplice valutare chi sia adatto e chi no, chi abbia un livello eccelso e chi lo fa per piacere proprio sapendo di non avere chissà quale possibilità. Ma nel caso in cui ci siano più costumi meritevoli a pari livello? E nel caso in cui vinca un soggetto a fronte di un altro con il disappunto pubblico, come si fa a dirimere tale situazione?

È in questo caso che i criteri di analisi scritti dovrebbero essere resi pubblici, esattamente come si fa a scuola o in competizioni normali fuori dal mondo cosplay. Le valutazioni sono rese pubbliche, o durante o post gara.

Non si può decidere di far vincere X a fronte di Y per pura scelta personale, specialmente se sono a pari merito,o per amicizia e sentenziando ‘per me è migliore di te, punto’. Stilare dei parametri di valutazione visibili a chiunque sarebbe la soluzione più semplice per ovviare le polemiche post gara che ultimamente si sollevano ad ogni evento.

Quando si chiede ad un giudice perché ha vinto una persona invece di un’altra, anche se oggettivamente il livello di esibizione e cosplay è nettamente basso per il vincitore confrontato con il perdente, la risposta classica è “ho dato le dovute spiegazioni ai diretti interessati, non devo aggiungere altro”, eh no, questo è totalmente sbagliato.

La gara non la si fa per i giudici o i cosplayers, chi ha il diritto di sapere sono proprio gli spettatori ossia coloro che pagano il biglietto,che pagano gli spazi degli stand,che pagano la retribuzione dei partecipanti in giuria, ricompensano gli organizzatori stessi, e fanno si che la fiera non sia un fallimento.
Sono gli spettatori che investono il loro tempo e soldi in un evento e sono sempre loro i fruitori finali del servizio di intrattenimento, ma paradossalmente sono quelli che vengono totalmente estromessi dal giudizio finale.

I criteri di giudizio dovrebbero essere pubblici e stilati dall’evento,così come le condizioni di accesso alla gara, e tali riferimenti devono essere i parametri di giudizio dei soggetti preposti a farlo. Rendere note le votazioni è sintomo di trasparenza, correttezza, oggettività e imparzialità da parte della giuria e discolpa tutti dalle possibili polemiche post gare. Diverbi che sfociano in insulti o atti di violenza social e fisica.

I casi in cui si è reso noto il punteggio di valutazione in una gara sono praticamente nulli, nessuno mai se ne preoccupa, sostenendo che non sia necessario l’atto poiché ancora non si usa farlo, ovviamente bisogna sempre accodarsi a ciò che fanno gli altri e mai ad essere innovativi. Il risultato della poca trasparenza è la situazione italiana attuale dove:

1. I giudici vengono attaccati pubblicamente, insultati e quasi malmenati (c’è stato un caso in cui un giudice è stato letteralmente preso per il collo).
2. I giudici vengono scherniti e incolpati di incapacità tanto da doversi difendere pubblicamente sbattendo in faccia a chi punta il dito le proprie capacità elencandole a mò di cv cosplay.
3. I concorrenti si sentono non apprezzati e messi alla gogna perché il più delle volte non hanno parametri imparziali di valutazione con cui confrontarsi per poter capire dove si sbaglia e come migliorarsi.
4. Vincite di dubbio gusto e bravura che lasciano l’amaro in bocca non solo ai partecipanti ma anche a chi l’evento lo vede da fuori.
5. Il pubblico non conta, è gente messa lì che paga senza poter decidere e capire nulla, basta che paghi ed è tutto ok.
6. I cosplayers bravi e non, boicottano le gare preferendo girare per la fiera senza portare gloria e lustro agli eventi, e si sa che in un evento più cosplayers partecipano con un livello alto di bravura complessiva e più riscontro ha la fiera, sia a livello di popolarità che economico.
7. Gare con esibizioni e cosplay di non eccelsa fattura che pronosticano un decadimento delle competizioni stesse.
8. Fiere che perdono di immagine.
9. Disinteresse generale nella partecipazione al quell’evento.
10. Lamentele sui social senza fine.
11. Astio generale, dove tutti si odiano e, determinati soggetti sia giudici che concorrenti, sono oggetto di angherie,insulti e minacce.
12. FUGA DI TALENTI, perché si, si sta verificando anche questa situazione dove i cosplayers bravi preferiscono partecipare ad eventi oltre oceano che nel proprio territorio.

Quello che manca è la trasparenza e l’oggettività, non sono rari i casi dove effettivamente chi vince non ne ha merito e dove chi perde con giusta cognizione e motivazione si lamenta. Con una migliore organizzazione si tutelano tutte le componenti in causa, evento, giudici e partecipanti.

Considerando la diffusione del cosplay e l’avanzamento sia delle tecniche usate che dei materiali impiegati,oltre al giro economico sempre crescente che accompagna questo hobby, si dovrebbe pensare ad un’evoluzione che riguardi specialmente le gare, così da evitare i disappunti personali che ormai sono sempre crescenti.  Investire ed innovarsi per aumentare i risultati finali, economici e di immagine.

 

One comment

  1. La tana del nerd official questo lo fa già da dicembre del 2017 alle sue gare: Pubblici sono i criteri che i giudici sono chiamati a votare e consultabili per i cosplayer sono poi la somma dei voti ricevuti. Unica premura come giusto sia, non viene riferito che giurato abbia dato un voto rispetto ad un altro per la tutela personale dei giurati. Ma i numeri sono consultabili (nessun concorrente mai li ha chiesti di vedere ma si sono lamentati dopo). Qui il vero assurdo problema sono le persone stesse che oramai preferiscono sempre e solo lamentarsi ed essere irrispettose ed antisportive, colpa anche di quelle associazioni e ditte che hanno per anni attuato una politica del: Basta che se ne parli, e del creiamo un ambiente per evadere al posto di educare il proprio pubblico al rispetto ed al sano divertimento da famiglia e non da singolo esaltato e cieco a tutti gli altri. Forse è ora di guardare a chi prova a mettere serietà e qualità nonostante i già dichiarati pochi mezzi economici, piuttosto di chi mette mille lucine per poi non dare davvero alcun contenuto guardando solo al numeretto nell incasso. Grazie

     

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