Cosplay, l’estetica nella via della vita eterna

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Chi non ha mai desiderato la vita eterna? Nel corso della storia questo concetto è stato elaborato da grandi studiosi e soprattutto menti sopraffine che, all’interno di ragionamenti articolati e grandi di coscienza elevati, un ipotetico elysium avrebbe portato anche ad una modifica nell’arbitrio delle persone.

Mattiamoci, dunque, in una sera d’estate come questa, a spulciare come in un album dei ricordi tutti i ragionamenti possibili e immaginabili che – nel corso del tempo – sono venuti fuori e orbitano tutt’ora attorno a questo fantomatico elysium.

Da queste valutazioni, giungeremo di fatto in un analisi che collega ad un filo impossibile da tranciare il Cosplay con l’estetica, il sublime gesto artistico che fuoriesce dall’idea di una vita priva della fine ultima.

La storia occidentale associa spesso la vita eterna con l’idea che il cattolicesimo, il giudaismo o le altre religioni ad esse associate hanno di questo concetto, quindi anche tutte le opere artistiche del passato detengono come tema la vita eterna che vi sarà dopo la morte.

Ed è un bene, dunque, soffermarci anche sulla accezione della vita eterna data dal buddhismo, ovvero la sognante trasmigrazione delle anime che, oltre ad funzione sociale, esercita anche una notevole fuoriuscita di arte.

Il Cosplay si associa al concetto di vita eterna in quanto, l’interscambio tra “degustatore di arte” e artista, avviene attraverso un rituale entusiasmante e basato su un lasso di tempo dove vi è la preparazione di un lavoro e, conseguentemente, la realizzazione dell’opera, con la “trasmigrazione” che avviene attraverso la sua divulgazione.

In questo modo, è chi riceve le sensazioni dell’opera che – consapevolmente o inconsapevolmente – trasforma il concetto dell’artista in qualcosa di più consapevole, sino a divenire egli stesso la colonna portante dell’intera struttura chiamata Cosplay.

Per noi della “mankeynews.com” questo appare un elemento d’analisi in continua evoluzione, da valutare accuratamente al fine ultimo di avere una rinnovata consapevolezza di questo settore.

 

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