Valentina, l’acceso colore della creatività

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Un colore che predomina questo Original Cosplay, una ideazione fenomenale di una cosplayer davvero talentuosa; a tema piratesco, con un pizzico di fantasy che non guasta, otteniamo il risultato che vi andiamo a presentare.

Questo tipo di creazioni danno modo, più di molte altre, di poter vagare con la propria immaginazione; l’unicità la fa da padrona e ne accogliamo i frutti proprio ammirando queste foto che paiono emblematiche.

LA COSPLAYER

Valentina Matteoni, sarta della bottega Stardust Atelier, è la creatrice di questo Cosplay, come di molti altri del suo curriculum; un’opera di ingegno che va a dettagliarsi maggiormente se osserviamo i vari inserti e le varie cuciture.

Questa testimonianza di enorme talento, va ad attribuirsi anche al contributo del fotografo Studio Novello Cannone: scatti che sono solo una piccola finestra sul mondo di questa cosplayer dalla sconfinata passione.

Per voi, oggi, una intervista da lei gentilmente concessa, in cui andiamo a conoscere meglio lei e il suo lavoro, un vero sprono per chiunque voglia avvicinarsi al settore.

FOTO

INTERVISTA

Ciao Valentina e grazie per averci concesso questa intervista per mankeynews.com! ^o^ Iniziamo con una piccola parentesi su di te. Come ti sei avvicinata al settore Cosplay?
«Ciao ragazzi e grazie a voi! La prima volta che ho indossato un cosplay avevo 10 anni e mio padre mi fece l’armatura di Castalia, il cavaliere dell’aquila, in cartoncino; giá all’epoca, era chiaro quale tipo di personaggio amassi^^.
L’amore per i costumi c’è sempre stato, però è scoppiato quando ho conosciuto il LARP. AVEVO 18 anni e sono stata catapultata in quel mondo che è sempre stato il mio, da quel momento, mi sento fuori posto se non sono in costume ad una fiera di fumetti!».

Tra i tanti lavori che hai fatto, ne hai uno a cui tieni particolarmente? Perchè?
«Nel 2015 ho aperto la mia ditta personale: Stardust Atelier, ma prima lavoravo come lead artist presso un’altra azienda di costume making; i costumi che ho realizzato sono veramente tanti!
È difficile dire quale sia il mio preferito, ho fatto stampare foto giganti dei miei lavori indossati dai loro proprietari e, ogni mattina, salendo le scale del laboratorio, mi incoraggiano a portare a termine altri lavori!
Due anni fa, ho realizzato il cosplay della maga Zero di Force of Will per Nicole Riannon, adesso diventata cliente fissa. Come sempre, mi ha mandato immagini e misure e io ho realizzato l’abito a distanza, la consegna era allo stand di Lucca Comics e lei avrebbe dovuto presenziare allo stand del gioco ufficiale con l’autore, quindi doveva essere tutto perfetto! Ci può essere sempre qualcosa che non va ad una prima prova, per quanto mi impegni, non sono ancora magica! Ero in ansia da morire!
Le ho stretto il corpetto ed era perfetta! È uscita dal camerino, si è guardata allo specchio ed è scoppiata in lacrime di gioia come le spose negli show americani! Ero talmente sollevata che l’ho seguita nella commozione… Questo è il mio lavoro e lo amo da morire!».

Quale parte del realizzare Cosplay apprezzi di più?
«Credo che sia importante specificare prima le differenze che ci sono tra realizzare un cosplay e un original. Quando realizzo un “ original” o un abito da GRV, ci metto estro creativo e attenzione alla comodità. Un abito da live, quindi, mi permette di dare il meglio di costume e character design, sfoggiando tecniche nuove ed spingendomi sempre un po’ oltre. Il cosplay invece, mi offre delle sfide. Un abito da cosplay che rispetti i miei standard deve essere perfetto in ogni dettaglio, solido e resistente, ecco perchè è un lavoro veramente complesso, ma è proprio trovandosi di fronte a cose che uno non avrebbe pensato mai che ci si inventa tecniche e soluzioni nuove, che poi aggiungo al mio bagaglio tecnico. Realizzare un abito da cosplay, disegnato da qualcuno che di sartoria, e spesso di fisica, non sa nulla, ti pone davanti sfide difficili, che poi mi danno le soddisfazioni più grandi ed è proprio questo che amo dei Cosplay».

Trovi una difficoltà in particolare quando segui l’iter per arrivare al termine di un Cosplay?
«La parte più difficile è lo studio e la ricerca delle immagini. Nei miei cosplay, ogni dettaglio, cucitura, graffio è fedele al personaggio originale, quindi è vitale trovare immagini in HD, di ogni lato del costume, cercare quelle immagini che ti facciano vedere le inquadrature piu strane, come si chiude, dove è allacciato, quante borchie ci sono. Ho comprato tutte le action figure della saga di assassin creed, colleziono artbook e mi faccio mandare dei game play! …bhe, a volte gioco anche ai videogiochi interessati solo per vedere come si muove una gonna!».

Quale pensi sia la dote principale che debba avere una esibizione ben riuscita?
«Io credo che una buona esibizione debba mostrare cura e qualità in ogni dettaglio: i materiali, le decorazioni, il make-up, le cura della pettinatura. Purtroppo basta poco a rendere un cosplay “cheap”.
Quello che consiglio sempre ai miei clienti è di scegliere un personaggio affine alla propria personalità , sia nel cosplay che nel GDR, perchè anche l’interpretazione è una delle parti fondamentali di un’esibizione ben riuscita».

Parliamo di sartoria. Parallelamente al tuo fare Cosplay personali, vi è anche un enorme lavoro a livello di cucito Vuoi parlarci di come è nato tutto?
«Quando ho iniziato con il LARP non sapevo cucire nulla! Però, da brava disegnatrice, avevo molto chiaro in mente come dovesse essere il costume del mio personaggio, l’unico modo era farlo! I primi abiti li ho realizzati con mia madre e l’aiuto di modelli Burda; poi ho iniziato da sola, producendo una lunga serie di schifezze! Dietro ad un capolavoro ci sono anni di schifezze! Il primo pezzo degno era un’armatura di scaglie di finta pelle, cucite una per una su un vecchio bustino. Col passare del tempo le mie creazioni miglioravano e gli amici iniziavano a chiedermi costumi, così ho valutato di farlo diventare un vero lavoro. È stato un percorso lunghissimo e pieno di sacrifici, però adesso non potrei immaginarmi a fare altro!».

Tra le varie commissioni che ricevi quale è stata quella che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
«Ultimamente ho realizzato il cosplay di Izunia dell’ultimo final fantasy per Carmine Speranza, un cosplayer fantastico e bravissimo. La prima volta che ha indossato l’abito gli hanno fatto un mucchio di foto, quando sono uscite sui social, Carmine mi chiamava per dirmi quale avrei dovuto far stampare per il laboratorio, ma siccome uscivano un po’ alla volta, siamo andati avanti settimane con lui che mi mandava ogni volta una foto nuova con scritto “ Oh,oh,oh Vale! Ecco la foto nuova che devi stampare!”
Adesso Carmine, come molti altri, sono diventati clienti fissi e spesso anche amici ed ogni nuovo commissione mi regala molte soddisfazioni.
Dall’anno scorso, abbiamo iniziato a fare abiti da sposa “nerd”: abiti da elfa, abiti da fata, steampunk, gotici, dark. Quando qualcuno ti chiede un abito per un evento importante e esce dal laboratorio dicendo “ è esattamente quello che avevo immaginato “ e io mi rendo conto di aver fatto un buon lavoro, valorizzando la persona e, soprattutto, facendola commuovere, capisco che quella è la mia vita e la adoro!».

Avendo una pagina su Facebook molto seguita, come valuti in quantità, l’importanza che hanno i social in un settore come il Cosplay?
«I social, se usati con coscienza, sono uno strumento utilissimo. La mia pagina mi porta una grande percentuale del mio lavoro, quindi per me è vitale.
Grazie ai social, i cosplayer si incontrano e si confrontano, sono in diversi gruppi dove le persone si scambiano idee e consigli, si è creata una community bellissima.
Il nostro hobby è stato considerato “da sfigati” per anni, invece è un hobby artistico e credo che aiuti anche a guadagnare fiducia in sé stessi, mettersi ingioco, spingersi a migliorare. I social hanno messo in contatto le persone che lo seguono e lo hanno fatto scoprire a chi non lo conosceva, ma ne ha sempre avuto bisogno».

Secondo te, attualmente, quali sono i Cosplay più gettonati o ricreati?
«Per la mia esperienza, vi posso dire con certezza che la saga di Assassin Creed è una delle più gettonate. Ho realizzato tutte le versioni di Ezio più volte, Un numero che non riesco a ricordare di Jacob e una sfilza infinita di personaggi comparsi nella serie!».

Torniamo a parlare di sartoria. Consiglieresti questo percorso per chi si vuole approcciare al settore Cosplay?
«Per essere un cosplayer non è necessario realizzare tutto il costume da soli, ci si puo affidare ai professionisti anche sole per alcune parti. Se, invece, si vuole avere la soddisfazione di indossare un abito fatto da soli, credo che avere una base forte di sartoria e modellistica sia necessario. Non è un lavoro facile, anzi è molto complesso e bisogna saper fare un’infinita serie di cose, ma la soddisfazione finale è impagabile!
Bisogna anche scegliere in quale tecnica specializzarsi, ad esempio a me piacerebbe lavorare il foam, ma non ho il tempo di studiare anche quella tecnica. In ogni caso io consiglio di iniziare proprio dalla modellistica e poi scegliere la tecnica che si preferisce e fare tentativi, l’unico modo di imparare qualcosa è buttarsi, fare e rifare. Consiglio un corso, ma magari dopo aver provato a fare qualcosa da autodidatti, così da comprendere meglio ciò che viene insegnato».

Quali sono le difficoltà maggiori quanto inizi a cucire?
« La cosa più di difficile è la ricerca dei materiali, devono essere belli, di alta qualità e il più simili possibile a quelli del cosplay da riprodurre. Se i tessuti sono troppo particolari, vanno lavorati prima del taglio: si possono tingere, invecchiare, stampare…Per le cose più complicate e decorate, mi appoggio a Calicò ricami d’arte, la mia “complice” in ogni follia! Lei prende le immagini, le ingrandisce, disegna a mano i pattern, li fa diventare immagini vettoriali e li passa ad un programma che li rende file di ricamo, dopodiché li ricama con una macchina che è un mostro! È un lavoro molto complesso, anche perchè spesso devo darle il modello disegnato e studiato nei minimi dettagli, ma per certi abiti è necessario. Il costume delle foto che avete pubblicato è stato studiato pezzo per pezzo prima del taglio. Questa tecnica ci consente di riprodurre ogni dettaglio, ad esempio i ricami su Ezio di revelation o quelli sulla giacca di Izunia. La resa finale è molto migliore rispetto ad una stampa, ma è molto difficile ».

Se guardassimo al futuro, come ti vedi di qui a 5 anni?
«La mia azienda si sta evolvendo, vorrei arrivare ad avere un marchio affidabile e famoso, sto lavorando ad una collezione di abiti dark da tutti i giorni di alta qualità e stiamo facendo una linea di abiti da sposa nerd e goth; i clienti che si sono serviti da noi per abiti da larp o cosplay, ci stanno chiedendo capi particolari, unici e su misura, che non troverebbero altrove, questo significa che si vede il miglioramento della qualità, cosa che deve continuare. Spero di riuscire ad aumentare il team Stardust e affacciarmi al mercato del LARP europeo: in germania ci sono eventi larp enormi e stiamo valutando uno stand bellissimo firmato Stardust e Calicò, così da portare il marchio fuori dall’italia.
Quest’anno abbiamo fatto una mostra con i nostri lavori e ne stiamo organizzando una più importante. Ho mille progetti in cantiere, dal 2019 inizierò a fare corsi teorici sul cosplay e sul costume da larp, forse riuscirò a farli anche pratici. Di sicuro, non smetterò di giocare di ruolo!».

Andiamo sull’argomento foto. Che rapporto hai con i fotografi e quanto facilmente trovi le foto dopo le fiere?
«Le foto dopo le fiere sono difficili da trovare, mi affido ai clienti che si taggano e me le passano! Quando mi servono le foto dei miei lavori, chiamo i miei fotografi di fiducia e gli commissiono un servizio di qualità. Le foto sono la vetrina della mia attività e devono essere belle».

Hai mai partecipato a una gara Cosplay? Se sì, vuoi parlarci di questa esperienza?
«Ho partecipato molti anni fa a Lucca con un gruppo di World of Warcraf! Credo fosse il 2005XD Avevamo realizzato un murlock, un paladino e un warlock col sui void walker e abbiamo vinto come miglior gruppo».

In ultimo, per concludere questa intervista, c’è qualcosa che desideri dire al pubblico della MankeyNews?
«Il cosplay è un hobby completo, artistico e bellissimo. L’impegno viene sempre ricompensato! Siate nerd!NERD POWER!».

 

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