Cosplayers professionisti: sì possono guadagnare tanto, ma le tasche son quasi sempre vuote, a dirlo è Enako

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Quanto si può guadagnare con il mondo del Cosplay? Ce lo dice l’esperta Enako nella tv giapponese “Nakai No Mado”

Quanto guadagnano i cosplayers professionisti? Questa è una domanda che si sono posti in tanti del settore, l’argomento spesso genera qualche polemica ed in altri casi si abbozzano statistiche approssimative.

Sebbene è ovvio comprendere che i guadagni di un cosplayer non possono divenire oggetto di analisi da parte di altri cosplayers, sulla vicenda si è espresso un big con la “B” maiuscola: Enako.

In un’ intervista rilasciata un anno fa presso la tv giapponese “Nakai No Mado”, la cosplayer Giapponese ha riferito che solo nell’ultimo Comiket del 2018 a cui ha partecipato ha ricevuto introiti pari alla somma di 10 milioni di yen (77mila euro) in soli due giorni di fiera.

Inoltre, ha anche ammesso di aver raggiunto introiti che variano dai 300mila ai 400mila yen (ovvero dai 2.300 ai 3.100 euro) per un evento in stage, riuscendo persino a superare oltre un milione di yen al mese (7.800 euro) per due sole apparizioni.

Tuttavia, stando a quanto riportano numerosi cosplayers, non è affatto facile giungere a queste cifre; in molti casi le ambizioni vengono soffocate anche dall’impatto che ha questo settore con la nazione dove si desidera esercitare questa professione, oltre che alle proprie scelte professionali.

C’è anche da aggiungere che i grandi nomi come Enako, detraggono solo quello che è necessario per le spese: costi di produzione, promozioni, costi di mantenimento e tante altre piccole sfaccettature che insorgono da un fenomeno di costume così grande e variegato come il nostro.

Man mano che si eccelle, i palati degli ammiratori divengono sempre più raffinati, come è giusto che sia, così i cosplayers debbono investire sempre di più per perfezionare le proprie pagine social, per migliorare la propria immagine e per affinare le proprie skill. Non esistono “scialuppe di salvataggio” nel mondo del Cosplay, dove un professionista si ritrova spesso con le tasche ridotte all’osso o addirittura vuote.

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