Saint Seiya, i suoi mille volti e la sua collocazione nel Cosplay

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Ritorniamo nuovamente nel magico “ventennio d’oro”, nei periodi storici dove dalle televisioni polverose partiva la simpatica melodia di Hallo Spunk oppure il leggendario la sigla del giovane pescatore Sampei. Attraversiamo ancora una volta gli orizzonti sconfinati di Kenshiro o dei mitici Power Rangers, per poi ancorare la nostra nave sul mito di Saint Seiya.

La straordinaria serie classica, dove si narra la leggenda di questi 5 ragazzi orfani e figli di un profetico Mitsumasa Kido che, fronteggiando le più inumane difficoltà e scontrandosi spesso anche con avversari di gran lunga al di fuori della loro portata, riescono a salvare la reincarnazione della loro dea, entrando così nella storia.

L’opera (sia anime che manga) “Saint Seiya”, nella serie italiana “I Cavalieri dello Zodiaco” ha dispensato valori importanti nella gioventù di fine secolo, oltretutto nelle varie saghe si fanno chiari riferimenti a numerosi culti antichi, spronando molti ragazzi a documentarsi, conseguentemente, accrescere il loro sapere.

Tra le tante attività che hanno alimentato in Italia la crescita del brand di Saint Seiya, abbiamo i gdr su ForumFree ForumCommunity delle vere e proprie fucine di narratori che hanno idealizzato l’opera sino a diventare i pionieri di quelle che oggi sono le community, le wikia e i canali più cliccati nel range.

Nonciclopedia, l’enciclopedia satirica per eccellenza, si è soffermata molto sul fatto che in Italia c’è stato uno stravolgimento completo dei nomi dei personaggi chiave, sia queste che le altre varie imperfezioni presentate nell’anime hanno in seguito aumentato il numero dei fan.

Nel corso del tempo, alla fine anche del suo periodo di spicco, l’opera di Kurumada è sopravvissuta grazie all’amore di tante persone e all’occhio di diverse case di animazione che hanno saputo dare un volto nuovo a questo gigantesco brand nipponico, sino a dargli una connotazione shōnen con il mangaka Bau e seinen con Chimaki Kuori.

Tuttavia, che ruolo si è ritagliato Saint Seiya nel mondo del Cosplay? Scopriamolo insieme:

NEL COSPLAY

Afrodite dal browser game Sacred Sada a cura di Adelhaid, PH: JustMoolti disponibile su deviantart.com

Durante il nostro lungo percorso nella “Mankey News” abbiamo avuto modo di realizzare bellissimi articoli e anche strepitose interviste dedicate a cosplayers che interpretavano gli idilliaci personaggi dell’opera di Kurumada, del resto questa grande mente ha lasciato grande spazio all’immaginazione, generando una lista di divinità e cavalieri che stimolano l’interpretazione.

Tra i tanti nomi non possiamo fare a meno di ricordare la divina Afrodite dei Pesci della straordinaria, Krim Foll Fox, oppure il Cosplay di gruppo degli indimenticabili Saint Seiya Italian Cosplay ragazzi dalle mille risorse che emozionano giorno dopo giorno il loro pubblico.

Gli aggettivi si sprecano per i cosplayers di Saint Seiya e ciò è senza dubbio dovuto ad una grande cultura italiana dedicata al brand, basta pensare che la voce del celebre Seiya di Pegasus, ovvero Ivo De Palma, è una figura immancabile nelle fiere italiane, un netto collegamento fra il passato e il futuro.

I cosiddetti “big” ovvero i grandi nomi all’interno del Cosplay, nella specifica quelli che si impegnano attivamente per realizzare armature e scettri presenti nell’opera, sono davvero molteplici.

Coloro che saltano alla mente agli osservatori più audaci, sono senza dubbio la sexy ed emozionante Shermie Cosplay con la sua divina Hilda di Polaris, tra gli italiani abbiamo il pluripremiato cosplayer, propmaker, cosmaker Maurizio Akira che ci sorprende con i suoi emozionanti Gold Saint.

Non possiamo esimerci neanche di citare i grandi nomi che hanno reso grande il Cosplay in stile Saint Seiya nel mondo, ci basti pensare ad Adelhaid che nel 2013 ha presentato la Russia nel World Cosplay Summit a Nagoya e si presenta nel web con Afrodite del browser game, Sacred Saga.

Kurumada ha generato una creatura che col tempo è cresciuta, riscuotendo successo in tutto il mondo, paesi lontani dal Giappone, come il Brasile e l’Italia sono state le patrie adottive per quest’opera e i capolavori di animazione che si sono susseguiti sono divenuti una risorsa per molti settori.

Il Cosplay, come è avvenuto per tante altre opere leggendarie, ha avuto la funzione di un’efficiente spolverino capace di catturare quella polvere che nei decenni scorsi è stata tolta dalle tv locali o dal grande schermo.

Scende ancora una lacrima a tutti coloro che sono nati e cresciuti con Saint Seiya, eppure il tempo di piangere lascia spazio al sorgere di costumi, make up, foam, vetroresina, cuoio e il vibrante sogno di partecipare a qualche fiera internazionale.

I Cavalieri si ritagliano, dunque, un ruolo importante nei palcoscenici fieristici che vediamo nel mondo, non è strano osservare numerosi PH che scelgono un Cosplay di Saint Seiya per le loro pellicole o le loro apparecchiature digitali, tra i vari cosplayer che si intravedono negli eventi: uno su tre è un Seiya, un Kanon, un Ikki, persino un Asher o un Mylock hanno i loro spazi.

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