Tsuna Midori, la venere toscana che ci porta nella visual novel “Fate/stay night”

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Non posso fare a meno di citare la classica similitudine del bambino goloso che si lascia trasportare – in stato di levitazione – dal profumo di una invitante torta quando osservo dei capolavori come questo che stiamo per presentarvi.

Sono quelle opere d’arte viventi che sarebbero in grado di far deporre le armi all’esercito più insensibile e far rinunciare all’atomica ai dittatori più sanguinari, non ci sono parole per descrivere a pieno l’esperienza percettiva che abbiamo modo di provare con Tsuna Midori.

La cosplayer mette il proprio corpo e la propria creatività a servizio dell’arte e coadiuvata una ricerca personale rivolta verso il titolo di, Kinoko Nasu, “Fate/stay night” spinge la propria visione immateriale della performance fino a tramutarla per i fan in pura condizione emotiva.

L’identità a cui Tsuna fa riferimento, grazie anche ai sublimi scatti di Andukar Photo è quella dell’ultima discendente di una lunga dinastia di maghi, dotata di un’alone di mistero che affascina non pochi cosplayers, Rin Tohsaka.

Il Cosplay dispensa stupore e ci permette di accedere così ai misteri, essi discendono dal forte legame che la bella Rin ha col suo Servant, Archer, giungendo così a picchi di estasi davvero notevoli.

Dopo il grande successo di Kanon e Shun di Saint Seiya, torniamo ad animarci di spirito culturale attorniati da queste preziose sensazioni, punto fermo di un grande successo che consacra Tsuna Midori come la venere toscana del settore. Un percorso espositivo da assaporare a piccoli morsi.

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