Umanità e ilarità, è questo il fortissimo messaggio diffuso al Parco Esposizioni di via Novegro con il cartellone “Free Hugs + Coronavirus”
FESTIVAL DEL FUMETTO. Lo abbiamo citato in moltissimi altri articoli, il mondo del Cosplay può lanciare messaggi fortissimi e – quando ci prova – trafiggono con tutta la loro forza le paure ataviche del genere umano, come quella verso la diversità, quella di morire o – come in questo concitato frangente storico – essere contagiati da un virus.
Stando a quanto riportano svariate fonti dal web, in una fiera importante come quella del Novegro di quest’anno, il celeberrimo “Free Hugs” (elemento che ha raggiunto il suo momento di gloria durante gli albori del mondo del Cosplay” diviene “Free Hugs + Coronavirus”, in risposta ai numerosi gesti d’intolleranza che si sono consumati nelle città italiane, sia a danno di tutte le persone che hanno gli occhi a mandorla (una vera follia) sia a danno dei residenti in qualsivoglia paese del settentrione italiano.
«Quand tien nu culera ‘e spiccie purtàlle ‘a Napule» questo celebre aforisma del genio Massimo Troisi ai tempi del colera funziona ancora adesso, ci lascia riflettere e il messaggio di questo ragazzo che al Novegro di quest’anno ha mostrato questo cartellone dinnanzi al suo Cosplay, trova le sue radici in questo modo di esorcizzare un problema reale, con il forte sentimento di unione e ilrità offerto ai tempi dal comico a attore napoletano.
Non si tratta certo di un analogismo casuale, basta pensare a tutte quelle notizie di cronaca dove abbiamo assistito a scene di pura violenza: ragazzi italiani di origini cinesi ingiuriati sui treni, picchiati selvaggiamente nei bar, insultati per le strade, oppure quei abbiamo assistito alla scena di turisti veneti e liguri aggrediti verbalmente a Ischia da una indelicata persona del luogo.
Avere paura è qualcosa di naturale e – sotto certi versi – anche legittimo, ma quando questo sentimento inizia a tramutarsi in intolleranza, allora è lì che l’arte del Cosplay può fare la sua parte, offrendo al proprio pubblico messaggi importanti, come quello mostrato da questo ragazzo (anonimo per motivi di privacy) offrendo scorci simbolici estremamente coinvolgenti, nonché arrembanti.
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